MIGLIONICO. Rilancio del centro storico. Il
progetto di rigenerazione urbana attraverso la
riqualificazione dei vecchi rioni del paese è al
centro dei programmi della locale Amministrazione
comunale di centrosinistra, guidata dal sindaco
Angelo Buono (Pd). E’ in relazione a questo
obiettivo che si sta facendo strada l’ipotesi di
riutilizzare il convento francescano, ex castello di
Santa Sofia, quale nuova sede del municipio ( lo era
stata fino al 1978). Oltretutto, un’indicazione, in
tal senso, è scaturita dal concorso di idee, indetto
dal Comune miglionichese, finalizzato proprio a
delineare un piano di fattibilità della
riqualificazione dell’importante maniero,
utilizzato, fino agli anni Sessanta, anche come sede
di scuola elementare e sala per cinema-teatro. La
cerimonia di premiazione del concorso di idee, cui
hanno partecipato 34 gruppi di progettazione, s’è
svolta presso la sede Expoedilizia della Fiera di
Roma. L’idea di restauro e di riutilizzo del vecchio
edificio, giudicata vincente, da parte di una giuria
qualificata, composta da esperti del settore, in
rappresentanza del Politecnico di bari,
dell’Università di Basilicata, dagli ordini
dell’ingegneri e architetti di Matera, è stata
proprio quella che prevede, in quell’edificio, il
ritorno della sede comunale e la creazione di una
struttura volta alla valorizzazione del centro
storico del paese. “Nel chiostro del convento –
spiega il sindaco Buono – ci sono numerosi affreschi
di pregio che lo decorano e che attualmente sono in
grave stato di degrado. In questi giorni, l’edificio
è interessato da piccole opere di messa in sicurezza
di coperture pericolanti e pulizia degli ambienti
grazie all’impegno della Soprintendenza ai beni
architettonici di Matera. Ma è ancora tanto il
lavoro che resta da fare per non perdere questa
importante opera storica”. Giova precisare che il
castello normanno fu fatto edificare nel 1439 dal
principe Antonio di Sanseverino, che se ne accollò
le spese, cui contribuirono gli abitanti del paese.
Nel 1444, il convento fu affidato alla gestione dei
“Frati Osservanti”, con il titolo di San Francesco.
Nel 1865, il convento divenne proprietà del Comune.
Adiacente al convento si trova la chiesa di San
Francesco, chiusa al culto, dopo il terremoto del 5
maggio 1990. Durante i lavori di restauro, iniziati
nel 1999, ma non ancora conclusi, nei sotterranei
della chiesa fu trovata la salma di Padre Eufemio da
Miglionico, attualmente inumata nella chiesa Madre
di Santa Maria Maggiore. Giacomo Amati |