MIGLIONICO.
Come pagine, suggestive e coinvolgenti, di un
diario. Quasi delle lettere,
strumento di introspezione, ma anche di ricerca
della propria identità e di tanti bei ricordi: sono
le poesie raccolte nel volume, “Sfiorato da
poetico fruscio”, edizioni Giuseppe Laterza,
Bari, dal poeta Michele Lopergolo (66 anni,
ex bancario in pensione), tra le voci più importanti
della poesia miglionichese. La raccolta, che si
avvale della prefazione del sacerdote don Mario
Spinello, per quant’anni parroco emerito di
Miglionico, è stato presentato al pubblico,
nell’Auditorium del castello del
Malconsiglio, dallo scrittore e storico
miglionichese Gabriele Scarcia, presenti, tra
gli altri, il sindaco Angelo Buono (Pd) e
l’assessore comunale alla Cultura, Michelangelo
Piccinni.
Il volume, 126 pagine (sosto, 15 euro) è
impreziosito da quindici foto che ritraggono i volti
delle persone più care e di alcuni suggestivi
paesaggi: tra quest’ultimi spiccano i Sassi,
patrimonio Unesco, cui è dedicato una lirica (I
Sassi di Matera) e il castello del Malconsiglio. Tre
sono i temi salienti che sono al centro
della poesia di Lopergolo: il primo è rappresentato
dai valori della famiglia; il secondo, invece, è
costituito dai luoghi (Genova, La Spezia, Pescara,
Caserta) ove il poeta ha trascorso la sua vita
lavorativa di bancario; il terzo, infine, fa
riferimento alla sua esperienza mistico-religiosa
vissuta a Miglionico, quale componente della
congrega del “Santissimo Crocifisso”, venerato,
nelle comunità miglionichese, sin dal 1629, e
portato in penitenziale processione ogni anno, il
tre di maggio. Cosa rappresenta la poesia di
Lopergolo? “E’ qualcosa di bello – osserva il
sindaco Buono- che comunica al lettore ciò che è
nobile (i valori della famiglia), rassicurante (i
luoghi della sua infanzia), commovente (il suo
rapporto mistico col SS. Crocifisso), rasserenante
(i luoghi della sua vita lavorativa)”. In pratica,
il volume raccoglie non soltanto poesie che sono
espressione dei sentimenti dell’autore, ma anche
liriche che sollecitano alla riflessione su alcuni
temi salienti della vita sociale e civile: dal
fenomeno dell’emigrazione a quelli della solitudine,
dell’incomunicabilità, dell’amore come donazione
incondizionata, al valore dell’Unità dell’Italia. A
chi si rivolge questa poesia? Ebbene, si tratta di
versi che parlano sia al cuore che alla mente di
qualsiasi lettore. Sono versi che possono essere
capiti da ogni età, cultura e condizione sociale. La
poesia di Lopergolo non si preoccupa di persuadere,
non vuole imporre idee: è fondamentalmente un
discorso di amore, di descrizione, di esortazione a
desiderare ciò che sembra bello e giusto. Trasmette
energia e vitalità. E’ un inno ai buoni sentimenti.
Un invito a credere nei valori della vita ed a
sperare in un mondo migliore.
Giacomo Amati |