MIGLIONICO.
Degrado ambientale nel rione “Michele
Bianco”, quartiere periferico del paese,
distante poche centinaia di metri dalla
fontana “Pila”. Nei giorni scorsi, nelle
vicinanze di alcune palazzine, ove abitano
una trentina di famiglie, costituite per lo
più da giovani coppie, è stata rinvenuta una
“micro-discarica”, ovviamente, del tutto
abusiva. In essa c’erano vari tipi di
rifiuti, tra cui, addirittura delle ossa di
animali, con brandelli di carne,
presumibilmente acquistati in macelleria,
destinati a diventare il pasto quotidiano
dei cani randagi che bivaccano nella zona,
da dove proveniva un olezzo insopportabile.
Ed è stato proprio questo odore nauseante a
mettere in allarme Pasquale Marinaro, che,
unitamente alla sua famiglia, abita nelle
vicinanze, in un’ abitazione di sua
proprietà. “Non riuscivo più a sopportare
quel terribile odore – racconta Marinaro – e
ho provveduto subito a segnalare
l’inconveniente ai vigili urbani, Lino
Purgatorio e Alessandro Allegretti, che
hanno effettuato subito un sopralluogo nella
zona, peraltro senza alcun esito. E’ stato
così che ho deciso di perlustrarla
personalmente: mi sono addentrato tra le
sterpaglie e, sotto una pianta di fico, ho
scoperto uno scenario raccapricciante: in
pratica, vi era stata creata una discarica a
cielo aperto, ove c’erano rifiuti di ogni
tipo: vecchi indumenti, pezzi di ferro,
contenitori di plastica, cassette di legno e
tanti pezzi di ossa di animali macellati,
offerti come cibo ai cani randagi.
Sconsolato, sono ritornato a casa, mi sono
munito di guanti, tuta e di una mascherina
e, nel giro di una mezz’ora, ho raccolto
tutti i rifiuti che c’erano, riempiendo
alcuni sacchi di plastica e bonificando
completamente la zona”. Da qui alcune
domande: a chi può giovare uno scempio del
genere? Che senso può avere l’azione
sciagurata di abbandonare i rifiuti nelle
campagne, anziché smaltirli nei luoghi
specifici. Eppure, il Comune ha investito
centinaia di euro per effettuare il servizio
di raccolta differenziata dei rifiuti solidi
urbani, promuovendo varie campagne di
sensibilizzazione, a cominciare dagli alunni
della scuola di base. E’ stato tutto
inutile? Perché non si riesce a capire che
l’abbandono “selvaggio” dei rifiuti
rappresenta non solo un danno per il decoro
ambientale, ma anche un pericolo per la
salute dei cittadini? Cosa è possibile fare
per contrastare una così malsana ed illecita
abitudine? Giacomo Amati |