MIGLIONICO.
Magie della canzone napoletana. Il fascino
senza tempo della musica partenopea non
poteva che lasciare il segno tra gli
spettatori miglionichesi, ovvero nel paese
denominato “Napulicchio”, così definito
anche per la sua sviscerata passione nei
confronti dei brani musicali napoletani. E
così è stato. L’altra sera, il numeroso
pubblico presente nella corte del castello
del “Malconsiglio” è andato in estasi
nell’ascoltare le canzoni d’amore e ricche
di sentimento proposte dal gruppo musicale
napoletano, “I Cimarosa”, ritenuto, a
ragione, “l’ambasciatore della musica
mediterranea” nel mondo. Nell’ambito della
rassegna, “SeRestate a Miglionico 2014”,
promossa dal Comune, la band fondata nel
1976 dal maestro Peppe Barone, chitarrista e
cantante, ha riscosso uno strepitoso
successo, festeggiando, per l’occasione, i
suoi 38 anni di attività artistica. Sul
palco si sono esibiti, unitamente al maestro
Barone, gli altri sei componenti del gruppo:
Gennaro Cardone al mandolino, Nicola Natale
al basso e contrabbasso, Gaetano Sica alle
percussioni, Salvatore D’Esposito alla
chitarra classica, con le vocalist Stella
Brignola e Claudia Barbato. In omaggio al
grande Totò (Antonio De Curtis), attore
amatissimo, ma anche compositore e
produttore di cinquanta brani musicali, la
band, in particolare, ha incantato i
presenti con i brani musicali. “Funiculì
Funiculà”, “A canzone e Pullecenella”, “O’
Sordato Innamorato”, “Torna a Surriento”. Un
concerto che ha saputo parlare al cuore del
pubblico che ha dimostrato anche di gradire
le battute leggere ed allegre di Gaetano
Sica. In definitiva, il concerto è stato un
“viaggio” nel mondo della canzone
napoletana. Ma è stato anche un inno al
genio musicale di Totò. Resta da precisare
che l’evento musicale è stato organizzato
dall’associazione “Scenamediterraneo” di
Potenza, nell’ambito della rassegna “Teatri
di Pietra 2014 Theatrum Theatrom”, promossa
di concerto con la regione Basilicata, la
Shell e i Comuni di Miglionico, Grumento
Nova e Venosa, unitamente a “CapuAntica
Festival”, alla Soprintendenza per i Beni
Archeologici di Basilicata e al ministero
dei “Beni delle Attività culturali e del
Turismo”. Giacomo Amati |