MIGLIONICO.
Un cesto di pane e un biscotto a forma di
colomba con un ramoscello di ulivo nel
becco. E’ con questo dono, così semplice
nella sua entità, ma così carico di una
forte valenza simbolica, quella che
rappresenta il valore universale della pace,
che oggi, alle 11, in piazza San Pietro, in
Vaticano, tre panificatori miglionichesi,
Carlo Antonio Guidotti (Panfornaio) e i
cugini Antonio Centonze (Antico Forno) e
Antonio Centonze (La Bontà del Mulino),
saranno ricevuti in udienza dal Santo Padre,
papa Francesco. I tre fornai, con la
benedizione di mons, Salvatore Ligorio,
arcivescovo della Diocesi di Matera-Irsina,
incontreranno il Pontefice, unitamente al
sindaco Angelo Buono e ai consiglieri
comunali Michele Pace e Gabriele Scarcia,
nell’ambito della missione di pace,
denominata, “Pane Nostro”. Quest’ultima,
cominciata nei primi giorni dello scorso
mese di marzo, con il viaggio dei tre fornai
a Betlemme, in Palestina, con l’obiettivo di
insegnare a fare il pane ai giovani
palestinesi e per dare da mangiare ai
bambini profughi, rinchiusi negli
orfanatrofi, conosce oggi un’altra tappa
significativa e continuerà nei prossimi mesi
per perseguire il nobile fine di proseguire
a fare beneficenza a favore di chi è povero
e ha bisogno di un tozzo di pane per
sopravvivere. Cosa vuole rappresentare
questo progetto, che è stato promosso dalla
locale Amministrazione comunale, in
collaborazione con l’associazione materana
“Alt” (Apulo lucani talenti e turismo),
diretta dalla giornalista Rosita Stella
Brienza, col patrocinio della Regione
Basilicata? “Il tutto è nato da un’idea
dello scrittore serbo croato, Predrag
Matzejevic – spiega il sindaco Buono – con
l’intento di diffondere la cultura della
solidarietà, compiendo atti concreti, come
certamente è quello di donare il pane a chi
non ha niente, neppure un po’ di cibo per
nutrirsi”. Giacomo Amati |