MIGLIONICO.
Di nuovo in volo. In alto nel cielo, per
godersi l’ebbrezza della libertà, nell’aria,
tra le nuvole e il vento. Cinque volatili
appartenenti alla famiglia dei rapaci, 4
falchi “grillai” e 1 “pecchiaiolo” , nei
giorni scorsi, sono tornati nel loro habitat
naturale. Hanno riconquistato la loro
libertà, dopo che, per alcune settimane,
sono stati curati e nutriti nell’oasi
protetta di San Giuliano, nella sede del
Cras (Centro recupero animali selvatici),
sapientemente diretto da Matteo Visceglia. I
5 rapaci sono stati liberati a conclusione
di una suggestiva iniziativa che s’è svolta
a “Torre di Fino”, nel rione “Torchiano”,
con panorama mozzafiato sulla valle del
fiume Bradano che fa da confine tra il
territorio dell’agro miglionichese e quello
della città dei Sassi. Dopo l’assistenza
veterinaria e le cure riabilitative al volo,
i falchi hanno riacquistato la forza
necessaria per andare a caccia di cibo (per
lo più, insetti e piccolo rettili). “Si
tratta di uccelli – spiega Visceglia – che,
quando sono in volo, hanno un’apertura alare
di oltre 1 metro; si distinguono per il loro
piumaggio bello e variegato; sono predatori
che amano vivere nelle zone ricche di acqua.
Per questa fondamentale ragione nidificano
soprattutto nell’ambiente naturale della
gravina di Matera e nelle grotte che ci sono
nell’oasi di San Giuliano”. Certamente, non
sono abituati a vivere in uno spazio
ristretto, meno che mai, dietro le sbarre di
una gabbia. “La liberazione degli animali
selvatici – osserva Visceglia – rappresenta
un’azione emozionate: simboleggia due
valori: uno è quello della libertà che va
garantita a tutti i viventi; l’altro è
costituito dal rispetto della natura, in una
prospettiva di tutela e valorizzazione del
principio della biodiversità”. Purtroppo,
questi esemplari di rapaci sono a rischio di
estinzione anche a causa della sconsiderata
azione di alcuni bracconieri che, per
fortuna, viene efficacemente contrastata
dalla preziosa attività di prevenzione degli
agenti del Corpo Forestale dello Stato del
reparto speciale, denominato “Noa” (Nucleo
operativo anti-bracconaggio). Giacomo
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