MIGLIONICO.
Non vuoi pagare la Tares? Adotta un cane. Si
può riassumere con questo slogan il senso
della delibera adottata in Consiglio
comunale dalla locale Amministrazione
comunale di centrosinistra, guidata dal
sindaco Angelo Buono (Pd). I cittadini
miglionichesi che, a partire dai prossimi
mesi, scegliessero di adottare un cane
randagio, tra quelli attualmente alloggiati
in un canile di Matera, potranno beneficiare
del diritto di ottenere uno sconto sulla
quota annuale della tassa comunale, “Tares”
(Tariffa sul servizio dei rifiuti solidi
urbani). L’entità dello sconto potrà
arrivare fino a un massimo di 450 euro e
sarà direttamente proporzionato ai giorni
della durata effettiva dell’adozione del
cane scelto, per ogni anno. Il Comune ha
deciso di dare vita a questo piano
strategico nel tentativo di raggiungere
l’obiettivo di evitare di pagare,
annualmente, la rilevante somma di circa 90
mila euro alla struttura attrezzata materana
che da cinque anni, ormai, ospita i cani
randagi miglionichesi. “Si tratta di un
costo decisamente elevato, abnorme – spiega
il sindaco Buono – per le nostre anemiche
casse comunali. Una spesa che condiziona
negativamente le nostre scelte economiche
all’interno di un bilancio che non può
contare su importanti finanziamenti”. Da qui
la condizione di priorità per la risoluzione
del problema che, in verità, tre anni fa
sembrava in via di soluzione, in virtù di un
accordo sottoscritto dal sindaco Buono con
l’associazione, la “Lega del Cane”, sezione
di Cremona, presieduta da Rosetta Facciolo.
L’operazione, che sarebbe stata finanziata
dalla Regione Basilicata, prevedeva un costo
di 73 mila euro, quale somma “una tantum”
comprensiva sia delle spese di viaggio per
il trasporto dei cani, dal canile di Matera
fino a Cremona, sia per le spese di
carattere sanitario. Va sottolineato che nel
mese di agosto del 2012 furono inviati i
primi 15 cani; poi, da allora, il progetto
di adozione a distanza ha subito una brusca
frenata. “Quel progetto – precisa il sindaco
Buono - non è stato accantonato, ma in
attesa di poterlo attuare completamente, s’è
deciso di dargli una soluzione in più,
seguendo un’altra strada: è quella che
chiama in causa il contributo dei cittadini
miglionichesi”. Insomma, adesso, almeno in
parte, il futuro della vita dei cani randagi
miglionichesi è correlato anche allo spirito
d’iniziativa degli abitanti miglionichesi.
Giacomo Amati |