MIGLIONICO.
C’è preoccupazione tra gli olivicoltori
miglionichesi. L’imminente campagna olearia potrebbe
essere condizionata negativamente dalla presenza
della mosca olearia che, per adesso, è stata
avvistata solo negli oliveti di alcune contrade
dell’agro. Ma gli attacchi dell’insetto, finora
sporadici, potrebbero intensificarsi nei prossimi
giorni, qualora si verificassero particolari
condizioni climatiche: quelle più favorevoli alla
sua diffusione sono costituite dalla presenza
dell’umidità e dal clima piovoso. Perché la presenza
della mosca è ritenuta l’avversità più grave a
carico dell’olivo? La spiegazione ce la fornisce il
dott. veterinario Pietrangelo Salerno con la
passione spiccata per l’olivicoltura: “Le olive
attaccate da questo insetto – spiega il dott.
Salerno – cadono precocemente dalle piante. I danni
causati sono di due
tipi: uno ha una valenza quantitativa; l’altro,
invece, riguarda la qualità dell’olio prodotto.
L’insetto, che si divora la polpa dell’oliva, causa
una sensibile riduzione della resa dell’olio che, di
norma, è di 20 chili per 1 quintale di olive. Quando
il frutto viene attaccato dalla mosca, si verifica
un calo della produzione. Per quanto concerne, poi,
l’aspetto qualitativo, si va incontro ad una
diminuzione della qualità dell’olio estratto dalle
olive”. In pratica, l’olio che si ottiene dalle
olive bacate denota un’alta percentuale di acidità.
Come si può combattere questo nemico acerrimo delle
olive? “L’azione di contrasto alla diffusione della
mosca – osserva Salerno – può essere svolta in due
modi: uno è quello naturale; l’altro, invece,
comporta l’utilizzo di sostanze chimiche. Il primo è
costituito dalla presenza in natura di alcuni
insetti predatori che si nutrono proprio della mosca
olearia; il secondo è rappresentato dall’utilizzo di
alcune trappole. Quest’ultimo sistema comporta
trattamenti preventivi e curativi” Quali sono? “I
primi – conclude Salerno – si effettuano installando
sui rami delle piante delle esche proteiche che
hanno il vantaggio di richiedere minori costi, di
avere un minore impatto ambientale e bloccano le
infestazioni sul nascere. I trattamenti curativi,
invece, si effettuano irrorando gli alberi con degli
insetticidi che lasciano pochi residui nell’olio di
oliva, in quanto sono idrosolubili”. Giacomo
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