MIGLIONICO.
La preghiera, prima di tutto. Poi, i festeggiamenti
in musica, con un concerto di pianoforte che s’è
svolto nell’Auditorium del castello del Malconsiglio,
a cura di due giovanissimi musicisti miglionichesi,
Cecilia Salerno e Samuel Maggio, con la sapiente
regia della cantante soprano, Anna Manzara. Domenica
sera, s’è svolta così la festa di compleanno per i
90 anni di vita, dedicata all’arciprete don Mario
Spinello, guida spirituale della comunità per ben 42
anni, dal 1965 al 2007. Per l’occasione, presente,
tra gli altri, il sindaco Angelo Buono, nel corso
della festa, promossa dalla locale Pro Loco, sono
stati consegnati a don Mario vari attestati e
riconoscimenti sia dall’Amministrazione comunale sia
da parte del comitato parrocchiale che dei numerosi
fedeli della comunità. Tantissimi gli auguri, tra
cui, quelli di Nino Comanda, priore delle
confraternite della parrocchia miglionichese e del
dott. Francesco Antonetti, presidente nazionale
delle confraternite religiose cattoliche. Tutto è
cominciato con la solenne messa celebrata da don
Mario, con
l’assistenza di don Giuseppe Tarasco.
Gremita in ogni ordine di posti la chiesa di Santa
Maria Maggiore. Per i fedeli è stato come compiere
un “viaggio”: con i loro pensieri hanno ripercorso
le tappe salienti della vita sacerdotale di don
Spinello, nato il 21 luglio 1923 a Vigodarzere, in
provincia di Padova, da Antonio e da Angela Cavinato,
fece i suoi primi studi ginnasiali presso il
collegio “Barbarigo” e quelli liceali presso il
liceo “Tito Livio” di Padova. Nominato sacerdote il
21 febbraio del 1948, fino al 1955 fu educatore in
un orfanatrofio di Rieti e poi al “Felice Ventura”
di Matera fino al 1958. Nello stesso anno fu
nominato parroco nella parrocchia di “Cristo Re” di
Pisticci, ove rimase fino al 1965, quando accettò la
nomina di arciprete nella chiesa di Santa Maria
Maggiore di Miglionico. Appena giunto nella comunità
miglionichese (28 novembre 1965) don Mario si
distinse subito per le sue straordinarie doti di
religioso, ma anche di storico, di esperto d’arte,
di musica e per le sue spiccate qualità in campo
culturale, divenendo, ogni giorno di più, un
luminoso punto di riferimento per tutti i fedeli
della comunità e, in particolare, per i giovani,
magistralmente coinvolti nelle attività sportive e
in molteplici altre iniziative a carattere sociale.
Nasceva la storia tra Miglionico e don Mario: una
storia fatta di tantissimi insegnamenti, destinata a
segnare un’epoca, come era già accaduto alcuni
decenni prima con l’arciprete don Donato Gallucci.
Una storia fatta di impegno; un modello da imitare.
Così si stabiliva il significativo legame tra la
comunità e don Mario: un cordone ombelicale forte
che non potrà spezzarsi. Mai. Auguri, maestro.
Giacomo Amati
|