MIGLIONICO.
Ultimo posto e “maglia nera” nella classifica della
Coppa Disciplina dello sport regionale (penalità
abnorme di 280 punti), ultimo posto nella classifica
generale del campionato di Eccellenza e conseguente
retrocessione in Promozione, un paio di dirigenti in
posizione defilata e dimissioni dello “storico”
dirigente Michelangelo Piccinni. E’ il ritratto
attuale del Miglionico calcio che, dopo tredici anni
di splendori, vive oggi, verisimilmente, il suo
periodo più brutto e problematico. Cosa sta
accadendo realmente in seno al sodalizio del
presidente Mimmo Grande? Vi si prefigura, forse, uno
scenario crepuscolare e decadente? “Indubbiamente,
non stiamo vivendo un bel momento – osserva il
dirigente Antonio Centonze – ma non abbiamo
alcuna intenzione di mollare. Anzi, c’è voglia di
riscatto”. Il clima non sembra idilliaco: che aria
si respira all’interno del club? “Il dato più amaro
– sottolinea Centonze – non è rappresentato dalla
retrocessione in Promozione, ma dall’ultimo posto
occupato dalla nostra società nella classifica della
Coppa Disciplina. In passato, questa particolare
classifica, che registra la correttezza dei
comportamenti e il rispetto delle regole sportive, è
stato il nostro vanto: per due volte abbiamo
conquistato il trofeo, piazzandoci al primo posto”.
Come si può spiegare, allora, questa metamorfosi
così negativa sotto il profilo del fair-play che ha
fatto tramontare il sole sul Miglionico calcio?
“Purtroppo, nella fase finale del campionato che s’è
appena concluso – osserva Centonze – si sono
verificati dei comportamenti sbagliati di alcuni
giocatori che hanno causato loro delle squalifiche
imbarazzanti, finendo col danneggiare l’immagine
sportiva del sodalizio”. Per il prossimo campionato
di Promozione, allora, il Miglionico cercherà, prima
di tutto, il riscatto sotto il profilo del
fair-play. Poi, solo dopo, si potrà pensare agli
altri traguardi. Giacomo Amati |