MIGLIONICO.
Che fine ha fatto il canile comunale costruito da
pochi anni e mai utilizzato? La domanda è al centro
di un’interrogazione rivolta al sindaco Angelo
Buono (Pd) dal consigliere comunale di minoranza
Nicola Aspriello (Pdl). “La struttura, fatta
costruire (una decina di anni fa)
dall’Amministrazione comunale di centrosinistra,
guidata dall’ex sindaco Giuseppe Dalessandro (Pd),
in contrada Pozzo Calapreci, conosciuta anche come
contrada Acquare - si legge nell’interrogazione –
risulta completata ad eccezione di alcune parti
accessorie (mancano le porte e la recinzione di
alcuni box). Perché non viene usata?” A parere di
Aspriello, il mancato utilizzo del canile è
riconducibile a tre ragioni essenziali: la prima fa
riferimento alla presenza, nella stessa zona,
dell’impianto di depurazione delle acque reflue che
causa emissione di rumori ed odori nauseabondi; il
secondo motivo va ricercato nel fatto che la
struttura è stata realizzata sulla soglia di un
torrente che in occasione di straripamento deposita
fanghiglia all’interno dei box e dell’ambulatorio
presenti all’interno del canile; infine, la terza
ragione consiste nella precaria condizione della
strada sterrata di accesso all’edificio che presenta
dei cedimenti dovuti all’erosione da parte
dell’acqua del torrente che scorre nelle vicinanze.
Da qui la domanda: perché, dinanzi a tali ostacoli
naturali si decise, comunque, di costruire il canile
proprio in quella zona? Da parte sua, il sindaco
Buono spiega che il costo complessivo dell’opera è
di 120 mila euro (70 mila a carico della Regione; 50
mila finanziati dalle casse comunali). La struttura,
che conta 25 box, con un piccolo locale da adibire
ad ambulatorio veterinario, può ospitare un numero
massimo di 75 cani: fu costruita in quel sito perché
era l’unico disponibile, tra quelli di proprietà del
Comune. “Attualmente, le dimensioni del canile –
afferma il sindaco – non consentono di avere una
gestione economicamente conveniente. I costi di
gestione sarebbero superiori alla spesa annuale (80
mila euro) che il Comune sopporta per assicurare il
ricovero dei cani randagi miglionichesi presso una
struttura attrezzata di Matera”. Ma, allora, come
può essere usato, in modo utile, l’edificio?
“L’utilizzo economicamente più sostenibile e
funzionale della struttura – dichiara il sindaco –
può essere quello di trasformarla in canile
sanitario per ospitare temporaneamente cani soggetti
ad operazioni di sterilizzazione o di altro genere
per la loro degenza”. Giacomo Amati |