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GIACOMO AMATI

16 Marzo 2013
Miglionico
Rivoluzione nella rete della pubblica illuminazione

MIGLIONICO. Rivoluzione nella rete della pubblica illuminazione Il sindaco Ing. Angelo Buonodel paese. La locale Amministrazione comunale di centrosinistra, guidata dal sindaco Angelo Buono (Pd), con delibera del Consiglio comunale, ha approvato un progetto innovativo che prevede la riqualificazione dell’attuale impianto d’illuminazione a servizio sia del centro storico sia dei rioni periferici del paese. L’opera di ristrutturazione della rete illuminante si fonda su due principi guida: uno è rappresentato dal contenimento dei consumi energetici e quindi dal risparmio del costo della bolletta; l’altro è riconducibile alla maggiore tutela dell’ambiente, ovvero all’elemento ecologico. “L’opera sarà realizzata – spiega il sindaco Buono -  grazie a un finanziamento regionale che ammonta a duecentocinquantamila euro. In particolare, il progetto prevede interventi di efficientismo con la sostituzione di una parte degli organi illuminanti e con l’installazione di riduttori di flusso per ottimizzare i consumi. Inoltre, saranno sostituiti i quadri elettrici e migliorate le reti al fine di conseguire un risparmio che può stimarsi fino al trenta per cento delle spese attualmente sostenute che, annualmente, si aggirano intorno a centomila euro. Si tratta – conclude il sindaco -  di un investimento importante per il nostro Comune che, da una parte, consentirà di migliorare la qualità del servizio della pubblica illuminazione; dall’altra, ci permetterà di risparmiare e tutelare meglio l’ambiente cittadino”. Viene confermato, quindi, l’impegno dell’Amministrazione comunale sui temi energetici in un’ottica di continuità con la realizzazione di un impianto fotovoltaico per 150 Kw di potenza già operativo su cinque edifici comunali. In pratica, con l’investimento sulla pubblica illuminazione viene garantito un ulteriore contributo riguardante l’obiettivo di contenere al massimo le emissioni nell’ambiente di CO2, in coerenza con l’obiettivo perseguito dalla Comunità europea. Giacomo Amati

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