MIGLIONICO.
Il racconto di un secolo di storia, l’Ottocento, con
un naturale legame al Novecento, riguardante il
Meridione e, in particolare, la Basilicata, il
Materano e alcuni episodi accaduti a Miglionico,
attraverso le vicende dell’avvocato miglionichese
Giambattista Matera, è al centro del libro, “Il
più tristo di tutti: storia di un patriota lucano
nel Risorgimento meridionale”, scritto da
Gabriele Scarcia, edizioni Giuseppe Laterza,
Bari. Il volume, che si avvale della prefazione del
senatore a vita, Emilio Colombo, dedicato
dall’autore all’arciprete di Miglionico, don
Mario Spinello, è stato presentato al pubblico
nell’Auditorium del castello del Malconsiglio dal
prof. Giampaolo D’ Andrea, presenti, tra gli
altri, l’editore Giuseppe Laterza, il giornalista
Salvatore Verde (moderatore del convegno), il
consigliere regionale Giuseppe Dalessandro,
l’assessore provinciale al Turismo, Angelo
Garbellano, il poeta miglionichese Michele
Lopergolo e il sindaco Angelo Buono che
ha fatto gli onori di casa. Il Libro, 327 pagine
(costo, 30 euro) è strutturato in cinque capitoli,
con una
ricca appendice documentaria (ben 62 pagine); ben
articolata è la nota bibliografica; preciso e
minuzioso è l’indice dei nomi e dei luoghi descritti
nel testo; 49 le foto dei cittadini, documenti e
luoghi chiave menzionati, con un appassionante
capitolo tutto dedicato alla lotta al fenomeno del
brigantaggio presente in Basilicata e con un
appendice di documenti che spazia tra
corrispondenze, circolari e resoconti d’epoca. Un
libro di sicuro pregio storico che irradia una nuova
luce su tante vicende storiche, sconosciute al
grande pubblico. “Il lungo lasso di tempo preso in
esame nell’indagine, l’Ottocento, scrive il
presidente Colombo nella prefazione, è esplorato in
tutte le latitudini e il
senso
delle imprese patriottiche, che camminano di pari
passo al susseguirsi degli eventi, vanno in
crescendo sempre più a rafforzare l’idea dell’unità
D’Italia. Il ritratto del personaggio chiave, tale
Giambattista Matera, originario di Miglionico, che
con le sue caratteristiche dà volto al patriota
dell’epoca, è assai colorito e molto interessante,
poiché è al centro di numerose vicende che camminano
di pari passo nelle dinamiche della società
dell’epoca. La successione dei capitoli, conclude il
senatore Colombo, è mirata a studiare la società
dell’epoca, il contesto in cui si espresse, le
relazioni con i territori limitrofi. La Basilicata
diviene focolaio di società segrete e sollevazioni
popolari. Questo lavoro costituisce, senza ombra di
dubbio, una pietra importante nella storia della
società lucana e nella storia risorgimentale del
Sud”. Da parte sua, il prof. D’Andrea ha
sottolineato, tra l’altro, come di Giambattista
Matera, nato a Miglionico nel 1819 e ivi deceduto
nel 1900, all’età di 81 anni, si conosceva
pochissimo, “va ricordato che fu l’unica
rappresentanza del Materano in seno al governo
provvisorio del 18 agosto 1860. Fu capitano della
Guardia Nazionale, giudice della Gran Corte
Criminale, consigliere provinciale e assessore
comunale”. Infine, Scarcia scrive che Giambattista
Matera, tra i Borboni, era conosciuto, tra le tante
espressioni, come “il più tristo di tutti e forse
non vi fu appellativo più azzeccato, per la sua
indole ribelle, per il coraggio e la determinazione
che animarono l’azione di questo giovane avvocato
lucano”. Un gran bel libro che ha il merito, tra gli
altri, di far conoscere tanti fatti inediti della
storia lucana dell’Ottocento, raccontati con un
linguaggio chiaro che rende ancora più interessanti
sia i personaggi che avvincenti i fatti narrati. Un
libro, che, per la sua complessità, non si può
leggere tanto per leggere: va studiato. Giacomo
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