MIGLIONICO.
Arbusti, sterpaglie e un paio di alberi della pineta
sottostante il castello del Malconsiglio in fiamme
nella notte di ieri, a conclusione della festa in
onore dei patroni del paese, San Pietro apostolo e
sant’Antonio di Padova. L’allarme è scattato poco
dopo le 23,30, quando le prime lingue di fuoco si
sono sprigionate dalle micce e residui dei fuochi
d’artificio che sono stati esplosi sulla collina
sovrastante via Appia, nella zona di fronte alla
pineta che circonda il castello. In pochi minuti, le
fiamme, alimentate da improvvise folate di vento, si
sono propagate alle sterpaglie, provocando colonne
di fumo nero e acre, nonché cenere e lapilli che, in
pochi minuti, hanno invaso il centro storico, ove
era in pieno svolgimento la festa dei santi patroni.
Una cappa d’aria irrespirabile ha invaso piazza
Castello. Ma, soprattutto, le fiamme incombenti
hanno causato paura tra i cittadini residenti nella
zona del rione Appia. Per fortuna, il pronto
intervento di due squadre del Comando dei Vigili del
Fuoco di Matera, coadiuvate dai volontari della
locale sezione della Protezione civile, già presenti
in paese, è stato provvidenziale: è servito ad
arginare le fiamme che si stavano avvicinando
pericolosamente al alcune abitazioni ubicate nel
rione Appia. In particolare, Piero Porpora, un
cittadino residente nella zona, lamenta dei danni
alle suppellettili della sua abitazione. Le fiamme
sono state arginate dopo due ore di lavoro ed è
stata salvata la pineta che circonda il castello:
solo un paio di alberi risultano essere stati
bruciacchiati. Conclusione: l’organizzazione della
festa è stata impeccabile. Tutto ha funzionato alla
perfezione fino a pochi minuti prima dello
spettacolo dei fuochi pirotecnici. Una sola nota di
demerito: l’area dei fuochi d’artificio non può
restare incolta e piena di arbusti: va bonificata.
Un neo che avrebbe potuto mettere a repentaglio
l’incolumità di alcuni cittadini e la salvaguardia
dell’ambiente circostante. Le luci delle luminarie e
i fuochi d’artificio non possono trasformarsi in
bagliori di fiamme, fumi e rischio di distruzione
della vegetazione e della locale pineta, creata
negli anni Cinquanta, autentico “polmone verde”
della comunità miglionichese.
Giacomo Amati |