Miglionico.
Fuga dalla scuola statale del Materano. E’ aumentato
il numero delle domande di pensionamento dei docenti
e del personale Ata (Amministrativi, tecnici e
ausiliari) in servizio nelle scuole statali di ogni
ordine e grado della provincia di Matera. Sulla base
dei dati che sono stati resi noti da Michele
Panessa, responsabile del settore pensioni
dell’Ufficio scolastico provinciale, si nota che il
numero complessivo delle dimissioni dal servizio,
aventi effetto dal prossimo primo settembre, è di
240. L’anno scorso, invece, i pensionati della
scuola furono 180. Quest’anno, quindi, si registra
un aumento di ben 60 domande. Ma ecco, nel
dettaglio, quelli che sono i dati relativi a ciascun
ordine di scuola: in quella nell’infanzia sono state
presentate 27 domande (16 in più dell’anno scorso);
nella primaria (ex elementare), invece, se ne
contano 62 (più 21); nella secondaria di primo grado
(ex media) ce ne sono 55 (più 9); infine, 44 (lo
stesso numero dell’anno scorso) sono quelle che si
registrano nella secondaria di secondo grado
(superiori). Tra gli insegnanti di religione
cattolica, ce ne sono 2; appena 1 tra il personale
educativo in servizio nei convitti. Per quanto
riguarda, poi, il personale Ata, complessivamente
sono state presentate 49 domande (16 in più
dell’anno scorso). Sono le seguenti: 3 da parte dei
direttori amministrativi (ex segretari); 20 dagli
assistenti amministrativi ( ex applicati); 24 dai
collaboratori scolastici (ex bidelli); 1 tra gli
assistenti tecnici di laboratorio e 1 tra il
personale dei cuochi. Al momento, non si conosce
ancora il numero delle domande inoltrate dai
dirigenti scolastici (ex presidi e direttori
didattici), per i quali, tuttavia, vige un doppio
regime de cessione dal servizio: per loro, pertanto,
c’è la possibilità di decidere, se presentare o meno
l’ eventuale domanda, fino al prossimo mese di
giugno.
A quanto ammonta mediamente la pensione di un
docente? “Dopo aver maturato quaranta anni di
contribuzione, spiega Giulio Arenella,
segretario provinciale della Cisl-scuola, il
dipendente può contare su di un importo mensile
netto di 1600 euro, con una buonuscita di circa 60
mila euro”. Un numero così alto di pensionamenti
potrebbe determinare dei riflessi positivi sotto il
profilo dell’occupazione? Si può sperare
nell’immissione in ruolo di nuovi insegnanti? “Mi
dispiace disilludere tante speranze, osserva il
sindacalista, ma temo di no”. Le ragioni?
“Purtroppo, sottolinea Arenella, sono previsti
parecchi tagli di cattedre, soprattutto
nell’organico della scuola primaria”. Quali i
motivi? Ce ne sono tre, conclude il sindacalista:
primo, bisogna fare i conti con la diminuzione della
popolazione scolastica, ogni anno nascono sempre
meno bambini; secondo: per seguire la logica del
risparmio ad ogni costo, si sta diffondendo la
tendenza a formare classi cosiddette “pollaio”, cioè
costituite da numerosi bambini (fino a 29 – 30 per
ciascuna classe). In tal modo, non si tiene conto né
della qualità della didattica né delle ragioni
riguardanti la tutela della sicurezza dei bambini”.
Terzo: sono previsti, infine, numerosi tagli dei
docenti specialisti di lingua inglese che,
attualmente, nella scuola primaria, insegnano solo
inglese, ma in sette o otto classi. Dall’inizio del
prossimo anno scolastico, questi ultimi saranno
dirottati nelle classi comuni, ove, oltre
all’inglese, insegneranno tutte le discipline di
studio, con la conseguenza che diminuiranno le
nomine in ruolo di nuovi insegnanti. A tal
proposito, puntualizza Arenella, mentre le scuole
private si attrezzano con docenti di madre lingua,
il ministero manderà in classe insegnanti di inglese
improvvisati: sono quelli che, adesso stanno
seguendo un corso di formazione di cento ore: dal
primo settembre, dopo poche ore di lezioni, potranno
insegnare inglese nelle classi prime e seconde. Con
quale competenza?” Giacomo Amati |