MIGLIONICO.
Una sconfitta (3-0) dal peso specifico devastante.
Questa volta, però, non parliamo della disamina
tecnica della partita. La priorità della sfida in
trasferta disputata dal Miglionico sul campo del
Potenza è un’altra. Ha un’altra valenza: ha una
dimensione morale e civica che non ha niente a che
vedere con lo sport. Parliamo di una sconfitta che
non ha effetti devastanti sulla classifica del
Miglionico, ma su di un altro tipo di classifica: è
quella che chiama in causa il significato e il ruolo
dello sport. Cinque tifosi del Miglionico, prima
ancora che cominciasse la gara,
davanti allo stadio, sono stati aggrediti e mal
menati da una trentina di pseudo tifosi del Potenza,
finendo all’ospedale per ricevere le cure del caso.
Di fronte a un episodio di violenza di questo tipo
che senso può avere la disamina tecnica della sfida?
Non ne ha. “Per noi, dichiara il dirigente
Michelangelo Piccinni- non ha avuto senso
disputare la gara. Vi abbiamo partecipato per onor
di firma, per un semplice atto di formalità”. Avete
parlato dell’accaduto con i dirigenti del Potenza?
“Abbiamo ritenuto opportuno- puntualizza Piccinni-
presentare una riserva scritta all’attenzione
dell’arbitro per denunciare l’accaduto. Si è
trattato di un grave atto di violenza gratuita che
non ha niente a che vedere con i valori dello sport.
La sconfitta subita sul campo non ci preoccupa. Ci
rattrista l’amara realtà di chi si reca allo stadio
per fare violenza, travestendosi sotto la maschera
di sportivi. In realtà, si auto condannano ad una
vita banale e senza senso. La sconfitta sul campo
sarà dimenticata al più presto. Sarà difficile
lenire le ferite della violenza, procurate da pseudo
tifosi che, probabilmente, non si rendono neppure
conto di ciò che fanno” Giacomo Amati |