Miglionico.
Caos randagismo nell’agro miglionichese. Il sindaco
Angelo Buono (Pd) è sul “piede di guerra”: non sa
più come far fronte ad una spesa annuale di
ottantamila euro per gestire il fenomeno. “Siamo di
fronte ad una vera e propria emergenza, afferma il
Sindaco, sia in relazione alla sicurezza dei
cittadini sia per ciò che la gestione del fenomeno
randagismo comporta sotto il profilo della spesa
economica. Per i novanta cani che si trovano presso
un canile di Matera, puntualizza il primo cittadino,
siamo costretti a pagare ventimila euro ogni tre
mesi. E’ assurdo l’impegno finanziario che un Comune
di 2600 abitanti è costretto a sostenere per
ottemperare a un obbligo di legge. Tanto più in un
periodo di crisi economica e di tagli ai servizi
pubblici. E’ eticamente inconcepibile pagare una
somma così importante e fare, poi, fatica ad andare
incontro alle esigenze di tante famiglie in
difficoltà”. Cosa si può fare per risolvere questo
problema? “Bisogna cambiare le regole, afferma
Buono. La Regione ha il dovere di intervenire sia
aumentando il contributo erogato al Comune
(attualmente è del 10% della spesa, quando va bene)
sia cambiando la legge attualmente in vigore”. In
che modo? “Si lasci ai sindaci la responsabilità di
far accalappiare i cani, spiega il primo cittadino,
ma diventi regionale o provinciale il compito di
selezionare un canile e di liquidare i pagamenti in
modo più congruente con la spesa sostenuta, senza
elargire un’elemosina, come succede adesso. Inoltre,
ciascun Comune dovrebbe contribuire con proprie
risorse, in base al numero degli abitanti. In questo
modo, ogni amministrazione comunale sarebbe
costretta a rispettare veramente la legge. In
pratica, ogni cane accalappiato, in qualsiasi paese,
comporterebbe una spesa che sarebbe a carico di
tutti i Comuni, a prescindere dal luogo di cattura.
Si eviterebbe, così, lo spostamento e l’abbandono
dei cani da un Comune all’altro. Ci sarebbero
benefici per tutti: per i sindaci, i cittadini, ma
anche per i cani”. Giacomo Amati |