Miglionico.
“No, tu no, non sei forte come me … sei una
femminuccia”. E’ una frase troppo dura per Elamef:
tanto dura da farle “soffiare l’inverno dentro”. E’
l’approccio iniziale, ma anche l’elemento ispiratore
del “Nel diario di Elamef”, primo libro di Anna
Terlimbacco, miglionichese doc, trentenne, laureata
in Scienze della Comunicazione, appassionata, sin da
bambina, di musica e danza. Il volume, 83 pagine,
editrice Statale, presente il sindaco Angelo
Buono(Pd), è stato presentato nell’auditorium del
castello del Malconsiglio, dal giornalista Franco
Martina. L’iniziativa, cui ha partecipato, tra gli
altri, il musicista Francesco Altieri, è stata
curata da Michele Ventura. Chi è Elamef? “E’ un
personaggio fittizio, precisa la scrittrice, una
donna che ha avuto la fortuna-sfortuna di
attraversare tutta la storia dell’umanità, esperire
i vari momenti, le varie epoche storiche, i fenomeni
sociali e culturali senza mai invecchiare e chissà
quante altre cose vedrà ancora. Questo significa che
ha vissuto sulla propria pelle i pregiudizi, le
discriminazioni, ma anche momenti più distesi che
hanno caratterizzato la storia delle donne”. Perché
Elamef si chiama così? “Il nome? Beh, viene da
“female” letto al contrario. Ho scelto di usare un
termine, spiega Terlimbacco, che esprime la
connotazione di genere”. Elamef è una figura di
donna positiva? “Nel suo diario di riflessioni e
sensazioni, osserva l’autrice, Elamef ha il merito
di affermare, con fermezza e dolcezza, la forza
femminile: quella di saper essere madre, figlia,
amica, compagna ed amante. E’ una donna, tante
donne, tutte le donne”. Al centro del libro c’è il
tema dell’emancipazione femminile: si tratta di un
argomento attuale? Ne rispecchia le odierne
dinamiche sociali? “La storia della donna,
sottolinea Terlimbacco, si evolve continuamente. Nel
secolo scorso, il tema delle pari opportunità ha
contrassegnato la vita civile. Si continuerà a
discutere ancora”. Qual è la vera anima di Elamef?
“Quella di voler essere donna, puntualizza la
scrittrice, di sentirsi libera e felice: ciò succede
quando conquista il potere di essere se stessa:
quello che le permette di crearsi un’identità e di
svolgere un ruolo positivo nel contesto sociale.
Essere donna, continua l’autrice, non è solo un dato
naturale, ma il risultato di una storia. Non c’è un
destino biologico e psicologico predefinito che
definisce la donna in quanto tale. Il destino, se
mai, è il frutto della storia della civiltà e, per
ogni donna, la storia della sua vita”. Con quale
spirito va letto il libro? “Con la curiosità di chi
cerca di scoprire qualcosa di sé, conclude
Terlimbacco, senza alcuna idea di rivalsa contro il
maschio. Il binomio donna-uomo è assolutamente
complementare”. Giacomo
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