MIGLIONICO
- Nell'ambito del Programma Iwc (International
Waterbird Census) organizzato e coordinato dall'Ispra
(Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca
Ambientale), si è svolto nelle scorse settimane,
presso la Riserva Naturale di San Giuliano a
Miglionico, un censimento dell'avifauna acquatica
svernante. L'iniziativa, che si svolge da diversi
anni anche con il supporto locale e la
collaborazione del Centro recupero animali
selvatici, serve a monitorare in una sola giornata,
scelta come campione in un periodo definito, lo
stato dell'area umida in riferimento alle specie
spiccatamente acquatiche presenti. Al censimento
hanno preso parte 7 rilevatori: Matteo Visceglia,
Egidio Fulco, Egidio Mallia, Caterina Coppola,
Mariangela Arancione, Cristiano Liuzzi, Claudio
Bernardi. Le osservazioni sono state abbastanza
difficoltose, sia per le condizioni delle acque del
lago particolarmente agitate, sia per la
conformazione dell'intera zona umida che si estende
in questo periodo su un tratto di circa 8 km tra
lago e fiume ed è caratterizzata da numerose
insenature dove la fauna spesso si rifugia tra la
vegetazione occultandosi alla vista. Il conteggio è
stato effettuato in modo coordinato dividendo il
gruppo in due squadre che hanno lavorato,
utilizzando attrezzature adeguate, in modo
indipendente per poi confrontare i propri dati e
sintetizzare i risultati. Le specie acquatiche
osservate che rientrano tra i parametri richiesti
dall'Iwc sono state 20, mentre il numero complessivo
di esemplari censiti ammonta a circa 1.200.
Indipendentemente dall'obiettivo del lavoro sono
state censite anche altre 33 specie non tipicamente
acquatiche che non erano pertanto oggetto specifico
della ricerca Iwc. Grazie ai dati raccolti si è
registrato un sostanziale calo di alcuni anatidi
normalmente presenti negli anni passati con numeri
molto più elevati. Tra questi in particolare
Fischione e Alzavola che insieme non superavano i
330 esemplari mentre negli inverni precedenti le
stesse 2 specie superavano abbondantemente il
migliaio di esemplari con punte anche di 2-3mila
individui in alcuni inverni. Non sono note le cause
di questo calo ma si ritiene che possa essere
collegato ad una serie di fattori tra cui la
disponibilità trofica, il livello idrico del lago,
la qualità e caratteristiche delle acque. Non vanno
esclusi comunque fattori esterni (compresi i
fenomeni di bracconaggio) di cui non si hanno
sufficienti elementi oggettivi di valutazione. I
monitoraggi hanno la finalità di seguire
l'evoluzione delle comunità faunistiche nelle zone
umide protette. |