13 Marzo 2011
ore 19.00
Castello del "Malconsiglio"
Miglionico-MT
Evento culturale organizzato dalla
Pro loco Miglionico
www.prolocomiglionico.it
Incontro con l'autore.
Presentazione del romanzo
"IL SILENZIO CHE RACCONTA
LA VITA E IL ROSMARINO"
di Maria
Antonietta d'Onofrio
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Il
silenzio che racconta la vita e il rosmarino -
Editore: Edizioni Progetto Cultura
Il libro
La storia di Lisa, donna
tenace e caparbia simbolo
della colpa di essere nata
donna nel sud Italia dei
primi anni del Novecento, e
del suo grande amore per i
figli. Una storia fatta di
soprusi ed abbandoni da
parte di uomini violenti ed
egoisti, ma anche commovente
e carica di lirismo, che
parte dall’infanzia e arriva
fino al momento del riscatto
quando Lisa, ormai
ottantenne, ricompone il
cerchio della sua vita,
conservando nei suoi occhi
le sfumature e i colori del
“bosco di fine ottobre delle
terre del sud”.Il romanzo è
ambientato in un piccolo
paese della
Basilicata,definito “il
paese fantasma”,
recentemente inserito tra i
beni della Watch List 2010.
L’autrice
Maria Antonietta D’Onofrio,
nata nel 1957, vive e lavora
come medico di famiglia a
Pisticci, in provincia di
Matera. Impegnata nel
volontariato e interessata
alle problematiche della
violenza sulle donne e sui
bambini, e alla difesa delle
“diversità”, è appassionata
di lettura e scrittura alle
quali conferisce anche
valore terapeutico. Autrice
di poesie e racconti brevi,
per i quali ha ottenuto
numerosi riconoscimenti,
nel2008 ha pubblicato il suo
primo romanzo Ora aspetto la
vita che mi cerchi. La sua
scrittura nasce dall’ascolto
delle voci più sottili, più
nascoste e più umili e dei
respiri flebili di esseri
umani che rimarrebbero
nell’ombra.
Incipit
Il bosco negli occhi La
ragazza ha il bosco negli
occhi, il bosco di fine
ottobre delle terre del sud.
Foglie e muschio, bacche e
cespugli di macchia,
lentisco, edere, ghiande,
felci e ricci di castagne,
ogni mattina si mescolano e
si dissolvono fino a
riempirle l’iride attorno
alle pupille, quando Lisa si
alza, apre la finestra sui
calanchi di pallida argilla
e sorride ai radi ciuffi di
lygeum. E quando,
sporgendosi dalla finestra,
allarga le braccia alla
luce, solleva la testa e le
belle spalle, porta in
avanti i seni rotondi e
ancora sorride al nuovo
giorno. Molti anni più
tardi, un giorno e per molti
giorni, il Colonnello le
dirà accarezzandole la
guancia: “Adoro i tuoi
occhi,perché sono pieni di
tanti minuscoli nei. Nel
fondo del tuo sguardo c’è la
musica alla quale avrei
voluto affidare i mieisogni.”
Dal
sito:
rwww.progettocultura.it
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