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ANNA
TERLIMBACCO
Il Quotidiano
della Basilicata
Controsenso
26 Gennaio 2011
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Fratelli
Centonze: Il traino dal tanti compaesani emigrati
Miglionico, un pane da esportazione
Puntando sul biologico si può riqualificare l'intera
produzione di un territorio |
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Miglionico.
Farina, acqua, lievito, qualche ora di lievitazione
e un bel forno caldo e la magia è fatta. Certo, si
fa, così, "poi c'è chi lo lavora a pasta dura e chi
a pasta morbida, chi sul banco e chi in acqua" dice
Antonio Centonze proprietario del panificio
Fratelli Centonze di Miglionico, ma pare non
bastare. Già, se è vero, come sottolinea Antonio,
che "il pane ha una vita, nasce, cresce e muore",
non possono bastare queste indicazioni da manuale
per fare un buon pane infatti, ci vogliono tanto
amore per lavorare al meglio quella pasta, un calore
avvolgente per farla lievitare, crescere, e la
passione profonda come quella di un fuoco
scoppiettante per dargli il colore giusto nella
cottura. E poi questa magia che consente di dare
un'anima, di far vivere quello che all'inizio è solo
acqua e farina tira fuori da questi elementi
semplici un alimento puro, "biologico" che potrebbe
regalare' a Miglionico l'etichetta di "comune
biologico facendo da traino per altri prodotti
locali." La cosa non deve stupire, sì, perché pane e
pasta non mancano a tavola nei Paesi che si
affacciano sul Mediterraneo, come regnano sovrani
anche sulle tavole della bella Italia e si
accompagnano a frutta, ai piatti a base di legumi,
carne e pesce impreziositi da quel filo di olio
d'oliva che sembra capace di abbassare il livello di
colesterolo nel sangue in virtù della sua capacità
di controbilanciare, in parte, i grassi di natura
animale. Molti i benefici che si possono trarre dal
regime dietetico ispirato a questo modello e questo
è evidente in alcune regioni italiane tra cui figura
la Basilicata, dove, non per essere "unfashionable",
fuori moda, non ha preso piede la tendenza ad
abbandonare la dieta mediterranea tradizionale a
favore di altri modelli alimentari. Benefici per il
cervello, per le ossa, per il cuore e per l'anima e
quindi sorrisi, voglia di vivere portarsi avanti
anche nelle realtà dove sembra non ci siano molte
opportunità o tante alternative.
E Miglionico, a pochi passi da Matera, che potrebbe
diventare un punto di riferimento per la dieta
mediterranea, trae dal suo pane tanta energia e non
teme la concorrenza del vicino pane di Matera poiché
ogni comune della provincia ha il proprio pane e la
popolazione è legata al proprio pane e, questo, è
ancora più evidente quando alla partenza, dopo le
vacanze estive, grandi quantità di pane si preparano
a partire per Vercelli, Torino, Roma, Milano.
Esportiamo anche il nostro pane e i nostri biscotti
all'olio e non solo ..." La meta. più cliccata?
"Milano." Evidente allora che il pane è identità, è
radice, è storia e cultura. E' un modo per tener
viva la tradizione e non dimenticare le proprie
origini, dal momento che tutte le mete verso cui si
dirige il Pane di Miglionico sono località in cui
vivono molti emigrati miglionichesi e poi, aggiunge
Antonio, "sono più gli adulti ad essere cultori del
pane. I giovani preferiscono le cose veloci, magari
un panino" da consumare al volo . Allora facendo
conoscere la bontà del pane del posto si potrebbe
diffondere la sana abitudine di mangiare con calma e
in compagnia rendendo pranzo e cena, nella frenesia
delle corse continue, un momento di ritrovo per le
famiglie, un momento di dialogo. Nelle vene di
Antonio Centonze scorre la passione per l'arte di
fare il pane e questo amore ha conquistato anche
Marisa, sua moglie, che sottolinea, "all'inizio non
mi piaceva, non ero fatta per un lavoro così, orari
difficili da conciliare con il molo di donna, mamma,
moglie, ma poi mi sono appassionata e ora sono io
che conduco". Il pane allora per Antonio porta con
sé "una tradizione di famiglia, "l'amore che lo
unisce a Marisa," ma anche un sogno nel cassetto.
"Quale?"un sogno che parte dal pane e va oltre, ed è
proprio l'intenzione di fare di Miglionico un comune
biologico. "Sì, Miglionico ha tanti terreni adibiti
a coltivazione di cereali coltivati in maniera
naturale senza utilizzo di sostanze nocive alla
salute. Perché non creare allora qui un mulino e di
conseguenza una filiera corta.:.poi c'è l'olio anche
quello biologico e poi tanti altri prodotti. Quando
ho cominciato a proporre questa idea mi davano del
pazzo e molti mi dicevano di lasciar stare e non
sprecare energia inutilmente. Ma, io dico, . perché
lasciar perdere? Questo potrebbe portare anche più
opportunità di lavoro. Certo, non è cosa facile.,
occorre impegno collaborazione e coltivo questo
sogno e continuo a proporlo sperando, prima o poi,
nell'appoggio da parte dell'amministrazione
comunale, provinciale, regionale. Credo che non solo
Miglionico trarrebbe vantaggi da questo progetto, ma
l'intera Regione". Insomma, nei sogni di Antonio
anela la speranza di vedere Miglionico indossare
l'abito di "comune biologico" e la possibilità di
utilizzare al meglio le .risorse umane e del
territorio. Beh, i sogni son desideri e Antonio
continua ad investire in questo suo progetto con la
speranza che diventi realtà e che coinvolga anche i
sogni di qualcun altro. Anna Terlimbacco |
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Antonio
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