Miglionico.
La prospettiva di modificare il “Patto di stabilità” per
superare le problematiche dei tagli imposti alle spese
pubbliche sostenuta dal Centro promozionale “Lucania
oggi”, con sede a Miglionico, di cui chi scrive è
responsabile, è stata tenuta in considerazione. Come già
indicato in un articolo pubblicati su “Il Quotidiano”
nell'estate scorsa, la questione è stata ed è
sollevabile al governo italiano e ad alcuni Paesi
europei. Innanzitutto occorre tener presente che, in
base al primo comma dell'articolo 48 del Trattato
dell'Unione Europea. “Il governo di qualsiasi Stato
membro o la Commissione possono sottoporre al Consiglio
progetti intesi a modificare i trattati su è fondata
l'Unione”. Delle procedure semplificate e deroghe sono
previste dall'articolo 328. Pertanto, anche il “Patto di
stabilità” che consiste in un accordo sulla solidità
delle finanze pubbliche fra gli Stati dell'Unione
Europea, il cui primo comma dell'articolo 104
stabilisce. “Gli Stati devono evitare disavanzi pubblici
eccessivi” è suscettibile di essere modificato. Il
disavanzo pubblico (consistente in una differenza
negativa fra le entrate e le uscite del settore pubblico
in un esercizio finanziario) è considerato eccessivo se
il rapporto fra il medesimo e il prodotto interno lordo
(Pil: ovvero il valore di tutti i beni e servizi finali
prodotti all'interno di un Paese in un determinato
periodo di tempo), supera il 3 per cento. I vincoli
imposti agli Stati di operare dei tagli vengono
ribaltati sugli Enti locali (Regioni, Province, Comuni),
che non possono spendere (come ad esempio la Provincia
di Matera), risorse anche se disponibili, creando
notevoli disagi sociali. Tale ribaltatura, a sua volta,
violerebbe il principio espresso dall'articolo 119 della
Costituzione “sull'autonomia di spesa” degli Enti
locali. In relazione alla necessità prospettata di
rimodulare il “Patto di stabilità”, la settimana scorsa,
a seguito di una riunione dei ministri finanziari
europei dell'Economia, svoltasi a Lussemburgo, è stato
annunciato l'accordo sulle nuove regole del Patto, che
può essere oggetto di ulteriori modifiche politiche.
Come ha precisato il Ministro dell'Economia Giulio
Tremonti, il compromesso “contiene forme flessibili,
ragionevoli e gestibili dal governo italiano ma per noi
resta fondamentale correggere il deficit”. Questo Centro
Promozionale, nell'ambito delle proprie attività 2010,
in base a determinate norme costituzionali, avanzerà
delle proposte al governo e alla Regione Basilicata, per
ridurre l'esoso debito pubblico, tramite entrate
innovative, che, senza aumentare la pressione fiscale,
possono anche costituire un incentivo per lo sviluppo
economico lucano, nell'ambito di quello generale del
paese. Intanto il parlamento italiano ha incominciato ad
esaminare la “Legge di stabilità per il 2011, che ha
sostituito la vecchia finanziaria. Le preoccupazioni su
tale provvedimento sono bipartisan e sono state espresse
anche da determinate esponenti del governo, che hanno
lamentato insufficienza di stanziamenti in vari settori.
Pertanto, anche alla luce dell'accordo siglato in
Lussemburgo dai ministri europei dell'Economia, al
riguardo sono previsti degli emendamenti. Giovanni
Ribellino |