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 EMILIO SALIERNO
La Gazzetta del Mezzogiorno
30 Aprile 2010
Casse sempre più vuote
Randagi, ma quanto costano
Miglionico deve fare un mutuo per la gestione dei cani

Matera - Sempre sull’orlo del baratro. I piccoli municipi sono costantemente alle prese con le casseAngelo Buono, sindaco di Miglionico vuote e i conti in rosso. E i grattacapi riguardano anche i cani. Angelo Buono, giovane sindaco di Miglionico, ha 22 persone nell’organico comunale, 2600 abitanti e numerosi ospiti a quattro zampe che imperversano nel suo paese.  «Dobbiamo fare i conti con un problema davvero importante che ci condiziona il bilancio e che è legato alla questione dei randagi. I sindaci sono responsabili dei cani che occupano il territorio comunale, hanno la responsabilità della cattura e di fornire loro un riparo. Ogni animale ci costa 2,50 euro al giorno, una volta catturati e sterilizzati dalla Asm. Ne abbiamo circa 80 da controllare e questo significa che dobbiamo sborsare sugli 80 mila euro ogni anno solo per questo servizio». Come farete fronte a questo problema? «Dobbiamo contrarre un mutuo con la Cassa depositi e prestiti, non c’è altro da fare. La soluzione è un canile, che abbiamo già realizzato, da gestire insieme agli altri comuni, in modo tale che la responsabilità sia comprensoriale e non più individuale» . Al sindaco chiediamo come mai arrivino tanti randagi proprio a Miglionico? «C’è qualche mio collega primo cittadino che ha pensato di risolvere il problema in due modi: abbattendo i cani oppure trasferirli, scaricarli altrove, cioè sui territori di altri comuni. Se il servizio fosse comprensoriale, forse si eviterebbero queste tentazioni».
Dai cani agli altri problemi frequenti negli enti locali.
Gennaro Olivieri, sindaco di Valsinni, comune di 1700 abitanti e 17 dipendenti, oltre a 8 lavoratori lsu : «Le casse non sono mai piene, ma comunque non abbiamo una situazione particolarmente difficile. Il problema è che i trasferimenti statali si riducono di anno in anno. Cerchiamo di non aumentare tributi e tariffe per non appesantire le famiglie, ma certo dobbiamo anche garantire tutti i servizi. È un equilibrio abbastanza complesso però tiriamo avanti. Abbiamo già approvato il bilancio di previsione oltre che quello consuntivo e crediamo di avere un minimo di tranquillità d’ora in avanti».

Su cosa puntate per rimpinguare le vostre casse?
«Sul turismo, soprattutto per il richiamo di Isabella Morra. C’è un finanziamento per un piccolo teatro che potrà supportare le iniziative e sarà anche sede del nostro parco letterario».
Vincenzo Francomano è il sindaco di Rotondella, comune che approva oggi il bilancio di previsione. Sono 36 i dipendenti del municipio e 3000 gli abitanti: «Per i piccoli comuni è davvero dura. Nel nostro caso già assicurare i servizi pubblici essenziali è un’impresa. Siamo beneficiari di contributi straordinari rivenienti dai fondi nazionali di compensazione per la presenza del Centro Itrec della Trisaia, che ci consentono di respirare. Ma la continua riduzione delle somme statali è una mannaia che ci penalizza tenendo presente anche l’incremento delle esigenze della popolazione, soprattutto nel settore sociale, con un grave innalzamento dei livelli di disoccupazione».
Speranze legate a che cosa? «La nostra zona marina va attrezzata, dovrebbe essere una risorsa. Contiamo sull’area artigianale per incrementare le attività produttive, ma l’elemento trainante è l’agricoltura, che è un punto d’eccellenza, penso alla coltivazione dell’al - bicocca sul nostro territorio».
Salvatore Adduce, nuovo sindaco di Matera: «È ancora presto per mettere a fuoco la nostra situazione finanziaria dal momento che ci siamo appena insediati. Certo, a livello nazionale c’è un problema strutturale perchè il Governo trasferisce i guai alla periferia, agli enti locali. Un problema che ho denunciato anche quando ero parlamentare: tagli continui alle finanze dei Comuni che si vedono poi costretti ad aumentare le tasse. Bisogna invertire assolutamente la rotta».
Salvatore Auletta è il primo cittadino di Calciano, comune con 14 dipendenti e 800 abitanti. Il consiglio, nei giorni scorsi, ha già approvato il bilancio di previsione.
«Viviamo ristrettezze quotidiane. I settori più critici sono quelli relativi ai servizi sociali, anche se ultimamente i disagi si sono attenuati grazie ai fondi di coesione regionale, che non utilizziamo per gli investimenti in infrastrutture. Il dimensionamento scolastico ha creato mol te difficoltà, perchè ci ritroviamo a far fronte alla carenza di personale negli istituti. Non ci aiuta in tal senso il decremento delle nascite tanto che poi le scuole sono costrette a chiudere per la mancanza di un numero minimo di iscritti, così come prevede la legge nazionale».
A Stigliano sono 44 i dipendenti comunali e circa 5000 gli abitanti. Dice il sindaco Leonardo Digilio: «Il nostro bilancio è sostanzialmente sano ma abbiamo scarse capacità di spesa perchè siamo vincolati al Patto di stabilità. Presenteremo i bilanci consuntivi e previsionale, insieme, entro aprile. C’è un altro problema: siamo in attesa dei fondi nazionali, tramite la Regione, che ci sono stati destinati per aver realizzato alcuni investimenti. Purtroppo non li abbiamo ancora ottenuti tanto che siamo stati costretti a contrarre un prestito con una banca, e stiamo pagando gli interessi, dopo aver anticipato circa 500mila euro». Al sindaco chiediamo se la contestatissima centrale a biomasse di Acinello sarà realizzata o no.
«La costruzione dell’impianto è legata a ciò che ha deciso la Regione nel Piano energetico, che prevede un incremento delle energie alternative».
Dunque si farà, nonostante la forte opposizione delle comunità.
«Ci sono state delle procedure di carattere amministrativo che hanno portato la società interessata ad ottenere le autorizzazioni. Manca ancora qualche parere. Noi, comunque, abbiamo interessato la Regione affinchè ci sia sul nostro territorio la ricaduta per questa iniziativa, collegando la centrale alle attività rurali».
Emilio Salierno

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