Matera
- Sempre sull’orlo del baratro. I piccoli municipi sono
costantemente alle prese con le casse
vuote e i conti in rosso. E i grattacapi riguardano
anche i cani. Angelo Buono, giovane sindaco di
Miglionico, ha 22 persone nell’organico comunale, 2600
abitanti e numerosi ospiti a quattro zampe che
imperversano nel suo paese. «Dobbiamo fare i conti
con un problema davvero importante che ci condiziona il
bilancio e che è legato alla questione dei randagi. I
sindaci sono responsabili dei cani che occupano il
territorio comunale, hanno la responsabilità della
cattura e di fornire loro un riparo. Ogni animale ci
costa 2,50 euro al giorno, una volta catturati e
sterilizzati dalla Asm. Ne abbiamo circa 80 da
controllare e questo significa che dobbiamo sborsare
sugli 80 mila euro ogni anno solo per questo servizio».
Come farete fronte a questo problema? «Dobbiamo
contrarre un mutuo con la Cassa depositi e prestiti, non
c’è altro da fare. La soluzione è un canile, che abbiamo
già realizzato, da gestire insieme agli altri comuni, in
modo tale che la responsabilità sia comprensoriale e non
più individuale» . Al sindaco chiediamo come mai
arrivino tanti randagi proprio a Miglionico? «C’è
qualche mio collega primo cittadino che ha pensato di
risolvere il problema in due modi: abbattendo i cani
oppure trasferirli, scaricarli altrove, cioè sui
territori di altri comuni. Se il servizio fosse
comprensoriale, forse si eviterebbero queste
tentazioni».
Dai
cani agli altri problemi frequenti negli enti locali.
Gennaro Olivieri, sindaco di Valsinni, comune di
1700 abitanti e 17 dipendenti, oltre a 8 lavoratori lsu
: «Le casse non sono mai piene, ma comunque non abbiamo
una situazione particolarmente difficile. Il problema è
che i trasferimenti statali si riducono di anno in anno.
Cerchiamo di non aumentare tributi e tariffe per non
appesantire le famiglie, ma certo dobbiamo anche
garantire tutti i servizi. È un equilibrio abbastanza
complesso però tiriamo avanti. Abbiamo già approvato il
bilancio di previsione oltre che quello consuntivo e
crediamo di avere un minimo di tranquillità d’ora in
avanti».
Su cosa puntate per rimpinguare le vostre casse?
«Sul turismo, soprattutto per il richiamo di Isabella
Morra. C’è un finanziamento per un piccolo teatro che
potrà supportare le iniziative e sarà anche sede del
nostro parco letterario».
Vincenzo Francomano è il sindaco di Rotondella,
comune che approva oggi il bilancio di previsione. Sono
36 i dipendenti del municipio e 3000 gli abitanti: «Per
i piccoli comuni è davvero dura. Nel nostro caso già
assicurare i servizi pubblici essenziali è un’impresa.
Siamo beneficiari di contributi straordinari rivenienti
dai fondi nazionali di compensazione per la presenza del
Centro Itrec della Trisaia, che ci consentono di
respirare. Ma la continua riduzione delle somme statali
è una mannaia che ci penalizza tenendo presente anche
l’incremento delle esigenze della popolazione,
soprattutto nel settore sociale, con un grave
innalzamento dei livelli di disoccupazione».
Speranze legate a che cosa? «La nostra zona marina va
attrezzata, dovrebbe essere una risorsa. Contiamo
sull’area artigianale per incrementare le attività
produttive, ma l’elemento trainante è l’agricoltura, che
è un punto d’eccellenza, penso alla coltivazione dell’al
- bicocca sul nostro territorio».
Salvatore Adduce, nuovo sindaco di Matera: «È
ancora presto per mettere a fuoco la nostra situazione
finanziaria dal momento che ci siamo appena insediati.
Certo, a livello nazionale c’è un problema strutturale
perchè il Governo trasferisce i guai alla periferia,
agli enti locali. Un problema che ho denunciato anche
quando ero parlamentare: tagli continui alle finanze dei
Comuni che si vedono poi costretti ad aumentare le
tasse. Bisogna invertire assolutamente la rotta».
Salvatore Auletta è il primo cittadino di
Calciano, comune con 14 dipendenti e 800 abitanti. Il
consiglio, nei giorni scorsi, ha già approvato il
bilancio di previsione.
«Viviamo ristrettezze quotidiane. I settori più critici
sono quelli relativi ai servizi sociali, anche se
ultimamente i disagi si sono attenuati grazie ai fondi
di coesione regionale, che non utilizziamo per gli
investimenti in infrastrutture. Il dimensionamento
scolastico ha creato mol te difficoltà, perchè ci
ritroviamo a far fronte alla carenza di personale negli
istituti. Non ci aiuta in tal senso il decremento delle
nascite tanto che poi le scuole sono costrette a
chiudere per la mancanza di un numero minimo di
iscritti, così come prevede la legge nazionale».
A Stigliano sono 44 i dipendenti comunali e circa 5000
gli abitanti. Dice il sindaco Leonardo Digilio:
«Il nostro bilancio è sostanzialmente sano ma abbiamo
scarse capacità di spesa perchè siamo vincolati al Patto
di stabilità. Presenteremo i bilanci consuntivi e
previsionale, insieme, entro aprile. C’è un altro
problema: siamo in attesa dei fondi nazionali, tramite
la Regione, che ci sono stati destinati per aver
realizzato alcuni investimenti. Purtroppo non li abbiamo
ancora ottenuti tanto che siamo stati costretti a
contrarre un prestito con una banca, e stiamo pagando
gli interessi, dopo aver anticipato circa 500mila euro».
Al sindaco chiediamo se la contestatissima centrale a
biomasse di Acinello sarà realizzata o no.
«La costruzione dell’impianto è legata a ciò che ha
deciso la Regione nel Piano energetico, che prevede un
incremento delle energie alternative».
Dunque si farà, nonostante la forte opposizione delle
comunità.
«Ci sono state delle procedure di carattere
amministrativo che hanno portato la società interessata
ad ottenere le autorizzazioni. Manca ancora qualche
parere. Noi, comunque, abbiamo interessato la Regione
affinchè ci sia sul nostro territorio la ricaduta per
questa iniziativa, collegando la centrale alle attività
rurali».
Emilio Salierno |