Home Page

 

Index Stampa locale e nazionale

Stampa pagina

MARCHERITA AGATA
Il Quotidiano della Basilicata
13 Febbraio 2010
Sanremo - Quando la classe operaia va al Festival
Francesco Triunfo canterà tra gli ospiti insieme al big Nino D’Angelo
Francesco Dalle finestre in alluminio al palco dell’Ariston
Leggi l'articolo direttamente dalla pagina de Il Quotidiano

Francesco TriunfoMatera - E' ancora sorpreso ed emozionato. Francesco Triunfo, di Miglionico, 42 anni appena compiuti, nella vita geometra, musicista nell’anima, sarà sul palco dell’Ariston. Un sogno che si realizza, proprio quando aveva deciso di chiudere con le sette note, mettendosi alle spalle circa vent’anni di concerti e serate con gli Opinea, la prima band etnofolk interamente made in Lucania. Idealmente sul palco ci saranno anche loro con lui. Per una strana combinazione del destino, Francesco è stato “reclutato” a poche settimane dal Festival di Sanremo per far parte dei solisti dell’Orchestra Popolare italiana che, nella serata degli ospiti, insieme ad Ambrogio Sparagna e Maria Nazionale, canteranno con Nino D’Angelo, in gara tra i big con il brano “Jammo Jà”. Mancava la Basilicata nell’ideale giro d’Italia immaginato da Sparagna per l’amico D’Angelo. “Chi meglio di Francesco?” ha suggerito un’amica comune a Sparagna. Detto fatto. «Al maestro Sparagna- racconta Francesco - è stato sufficiente ascoltare un paio di canzoni degli Opinea che gli ho inviato via internet per “sceglier - mi”». E’ capitato tutto in fretta. In maniera semplice, naturale. «Quando Sparagna mi ha chiesto di andare a Roma - prosegue Francesco - pensavo fosse per un provino. In realtà mi sono ritrovato di fronte Nino D’Angelo in persona, con Maria Nazionale, Ambrogio Sparagna e gli altri cinque ragazzi dell’Orchestra Popolare pronti a provare il brano di Sanremo ». Un sogno ad occhi  aperti per Francesco Triunfo, Gli Opineaabituato, come ama dire di se stesso, “a sporcarsi da sempre le mani con il lavoro”. «Superato lo choc iniziale - dice Francesco - mi sono preoccupato di una sola cosa: dare il meglio di me e ripagare la fiducia accordatami da un grande della musica popolare come Ambrogio Sparagna ». Fiducia ricambiata dal momento che Francesco eseguirà la prima strofa del brano e un ampio assolo. «Una responsabilità enorme- ammette Francesco - per due ragioni: canto per un altro artista che sta affrontando una gara e soprattutto lo faccio nella lingua della mia terra. A Sanremo canto le nostre radici ». Prove? «Le faccio la mattina sotto la doccia, ripassando in mente la mia parte» - rivela Francesco. Com’è noto, infatti, la melodia delle canzoni in gara deve essere rigorosamente top secret fino al momento dell’esecuzione sul palco del Festival di Sanremo. Pena la squalifica. «Non me lo perdonerei mai - dice Triunfo - il testo scritto da D’Angelo è bellissimo. Per non parlare della musica, poi. Un grande pezzo di world music che esalta le diverse vocalità e l’organetto del maestro Sparagna». Maa Sanremo, quest’anno, Francesco Triunfo non sarà l’unico lucano a partecipare. Tra i big ci sarà Arisa, la mattatrice della passata edizione con la pluripremiata “Sincerità”. «Mi farebbe piacere conoscerla - dice Francesco - anche se interpretiamo generi musicali diversi, la comune origine ci unisce. E poi Arisa incarna la speranza dei tanti giovani talenti che in Basilicata fanno musica e provano con difficoltà a emergere. Arisa ha dimostrato che i sogni se si coltivano con caparbietà poi si realizzano». Ed in qualche modoè quello che farà rà anche Francesco che, nonostante Sparagna lo voglia nell’Orchestra Popolare an- che dopo Sanremo, a pochi giorni dalla ribalta del Festival, non vuole saperne di la- sciare il suo lavoro alla Coserplast,dove progetta infissi in alluminio. Il successo, la luce dei riflettori, sì. Ma le cose che contano sono altre. A France- sco l’emozione più grande, più che Sanremo, l’ha regala- talamoglie MaryElsache,lo stesso giorno dell’ufficialità della partecipazione al Festival, gli ha annunciato l’arri - vo del loro primo figlio.

AMBROGIO SPARAGNA: «VOGLIAMO RESTITUIRE ALLA TRADIZIONE POPOLARE IL RUOLO DI CUSTODE DELLA MEMORIA»
A portare il lucano Francesco Triunfo sul palco dell’Ariston il maestro Ambrogio Sparagna che Nino D’Angelo ha pensato di invitare, nella sera degli ospiti, con lui e Maria Nazionale. Insieme all’etnomusicologo D’Angelo ha scelto alcune delle più belle “voci del Sud” che canteranno “Jammo Jà” nei vari dialetti meridionali: Alessia Tondo (Puglia), Mario Incudine (Sicilia), Raffaello Simeoni (Lazio), Danilo Montenegro (Calabria), Ambra Pintore (Sardegna) e, dulcis in fundo, il nostro Francesco Triunfo. «L'idea me l'ha accennata Nino per telefono - racconta Ambrogio Sparagna - e mi ha trovato subito entusiasta tradurre il testo del suo brano Jammo Ja, che canta insieme a Maria Nazionale, nel maggior numero di linguaggi popolari, cantarla insomma in una serie di lingue regionali del sud Italia. L'incontro è avvenuto pochi giorni dopo, in tutta semplicità, come sempre è successo tra di noi nel corso dei tanti anni di conoscenza e reciproca stima. Mi ha fatto sentire la canzone. Parla di un Sud che vuole vivere con dignità le proprie contraddizioni. Un pezzo magnifico, pieno di sincerità e di speranza, una grande canzone di Nino D'Angelo. E' in quella circostanza che ci siamo detti che declinare il testo nelle varie lingue regionali avrebbe nobilitato il messaggio da trasmettere al pubblico. Credo che mi abbia cercato proprio in virtù della mia esperienza, delle mie ricerche e della mia pratica musicale della tradizione popolare italiana. Su questa base così ricca, direi inesauribile, ho costruito nel corso dei decenni tanti percorsi culturali che sono confluiti nella grande Orchestra Popolare Italiana dell'Auditorium Parco della Musica, che ho fondato tre anni fa. Saranno proprio i cantori dell'Orchestra, scelti uno per ogni diversa regione, a eseguire nelle svariate lingue il pezzo di Nino. Quindi avremo Alessia Tondo, la più giovane interprete salentina della taranta, Mario Incudine, vincitore del Festival della canzone siciliana del 2009, Raffaello Simeoni, affermato testimone del dialetto laziale- abruzzese, Danilo Montenegro, erede della tradizione dei cantastorie calabresi, Francesco Triunfo, cantore della Basilicata, Ambra Pintore, splendida scoperta dalla Sardegna. Direi che il significato dell'operazione è semplice e allo stesso tempo alto e prezioso. Restituire alla grande tradizione popolare il ruolo di custode della memoria, di riscoperta delle radici, ma anche di riserva aurea della contemporaneità. La musica che abbiamo nelle vene echeggia sempre nelle grandi composizioni. Avviene con i classici della lirica così come con i ritornelli del festival di Sanremo. La bravura sta nell'arricchimento, non nel tradimento o nella scopiazzatura. Nel nostro piccolo pensiamo di aver realizzato un piccolo sogno innovativo. Una canzone che nasce dal popolo e ritorna al popolo».

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375