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MIGLIONICO.
Era inevitabile che il dibattito organizzato martedì
u.s. dall’Assoc. ALBA vertesse su un argomento di
urgente attualità quale quello della crisi di
governo. Come di consueto il via alla discussione è
stato dato dal Prof. Lascaro il quale, su esplicito
invito di uno dei partecipanti, ha chiarito il
perché di un tema così enigmatico: “LA NAVE DEI
FOLLI”.
In effetti, egli ha spiegato, il titolo volutamente
provocatorio può essere interpretato in due modi
contrapposti. Il primo in riferimento all’opera di
Sebastian Brandt, “IL VASCELLO DEI PAZZI”, scritto
nel 1494 con l’intento di evidenziare la pazzia nel
suo tempo di quanti, spinti dall’egoismo e
dall’ossessione del potere,
soccombevano
al naufragio incombente. Il secondo si rifà ad
Erasmo da Rotterdam secondo cui la follia,a dispetto
di ogni ostacolo reale e di ogni difesa
dell’esistente,è voglia di vivere, forza creatrice,
coraggio e impegno nella costruzione di una umanità
migliore.
Il dibattito si è quindi svolto secondo queste due
direttrici: la prima per evidenziare il grado di
confusione, si fa per dire, con cui è stata
affrontata la crisi in atto; la seconda per
riflettere sulle misure indispensabili da adottare
per evitare il baratro entro cui si rischia di
precipitare. Se Berlusconi, si è detto, con senso di
responsabilità, immediatamente dopo le sue
dimissioni ha dato via libera a Mario Monti, subito
dopo, travolto dalle molteplici fronde interne, ha
cercato mille pretesti per porre condizioni alla
libera azione del Professore. Solo al termine delle
consultazioni, incalzato dalla pressione dei
mercati, ha evidenziato una maggiore apertura.
Non diverso è stato il comportamento del PD: oltre
alle differenti e contrastanti opinioni emerse al
suo interno, non è affatto piaciuto l’ostentata
esultanza di alcuni suoi esponenti mischiati ad una
folla smodatamente festante. E’ mancato il semplice
fair play e il rispetto per le persone. E che dire
dell’IDV e della Lega? Di Di Pietro è stato
unanimemente deprecato il gesto di incivile
volgarità; la Lega, protesa a rabbonire il proprio
elettorato, minaccia di collocarsi all’opposizione e
di ostacolare in ogni modo il cammino del nascente
governo. La discussione si è poi indirizzata sui
problemi che il nuovo governo dovrebbe
immediatamente affrontare.
Tutti hanno apprezzato il proposito di Monti di
garantire rigore, equità e sviluppo. Rigore, che
secondo l’uditorio dovrebbe servire ad eliminare
sprechi e spese inutili, abolizione delle province
più piccole, emanare una riforma fiscale per far
pagare tutti in modo proporzionale ai propri redditi
e, non per ultima, lotta severa all’evasione
fiscale. Ma il nodo più complesso da sciogliere è
quello dell’ipotetica imposta patrimoniale e quello
della riforma delle pensioni.
La soluzione da tutti condivisa è che sia il PDL sia
il PD dovrebbero ciascuno fare un piccolo, o grande,
sacrificio e approvare la tassa sul patrimonio e
l’abolizione delle pensioni di anzianità. L’auspicio
finale è stato che tutti i partiti sostengano senza
pregiudiziali il nuovo governo il quale potrebbe
operare in condizioni ottimali dato che tutti si
ritroverebbero su un piano di assoluta parità. Tale
situazione potrebbe costituire un’occasione
irripetibile per approvare riforme bipartisan come
quella elettorale che garantisca governabilità e
rappresentatività come il doppio turno alla
francese, opportunamente adattato alla realtà
italiana. Tutti potrebbero approfittare per mettere
ordine al proprio interno e tentare di costruire due
grandi aggregazioni politiche, le quali, una volta
approvata la legge maggioritaria francese, potranno
concentrarsi su due aree alterative; una moderata di
destra ispirata al liberalismo, l’altra al
socialismo democratico e riformista. La riunione è
terminata con l’augurio di buon lavoro al presidente
incaricato. Domenico Lascaro
d.lascaro@libero.it |
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