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16 Settembre 2014
Premio Energheia 2014 al montese Mario Ventrelli con “La Madonna dell’iperuranio”
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DAL SITO DI ENERGHEIA (http://www.energheia.org/i-vincitori-del-premio-energheia-2014.html)

I vincitori del Premio Energheia 2014.

MATERA 15 settembre 2014. Mario Ventrelli, autore quarantenne di Montescaglioso, residente a Pisa, con il racconto La Madonna dell’Iperuranio, è il vincitore della ventesima edizione del Premio Energheia. La Giuria del Premio, composta quest’anno dagli scrittori Luca Rastello, Lucia Moisio e Licia Giaquinto, nelle motivazioni indica: “Premiata l’invenzione e la sperimentazione letteraria del racconto che si sottrae nella sua trama all’impegno quotidiano. L’autore ha messo in gioco se stesso con una grande abilità artigianale nella costruzione dei personaggi dando un buon ritmo di lettura divertente, ad una storia che non ha nulla di locale, bensì universale”.
Menzione speciale per il racconto Che tu sia l’inizio della mia fine, della diciassettenne Sara Boldrin di San Biagio al Teolo(PD). “Un racconto in cui la protagonista non si dilunga in un estremo narcisismo del sé, ma mette in gioco tutta se stessa, senza alcun limite, utilizzando uno stile linguistico al presente, che da un ritmo molto forte alla storia”.
Nel corso della serata di consegna del Premio, svoltasi nel giardino del Museo D.Ridola di Matera, la giuria ha anche indicato il miglior racconto da cui trarre la sceneggiatura per la realizzazione di un cortometraggio, da realizzarsi nel prossimo anno, facendo cadere la scelta sul racconto Non chiudere gli occhi della diciottenne Giulia Alesci, Messina. Anche qui la scelta degli scrittori è stata accompagnata dalla seguente motivazione. “L’autrice realizza un impianto narrativo molto elaborato che molto si presta ad un adattamento visivo”.
Premiati i vincitori del Premio Energheia Europa: Livio Ciancarella, vincitore del Premio in Libano, con il racconto “L’invasore”; Marc Cerrudo si è aggiudicato il Premio Energheia Spagna con il racconto “Resurrection” (Resurrezione); menzione speciale al racconto “El paraguas de papel” (L’ombrello di carta) di Albert Gutiérreza Millà; Merav Fima, vincitrice del Premio in Israele con il racconto “Bride Immaculate” (Splendore immacolato).
Premiati, inoltre, i finalisti della sezione telematica del Premio Energheia “I brevissimi di Energheia – Domenico Bia”, che quest’anno aveva come tema “La superbia” e che saranno pubblicati nel prossimo mese di ottobre sul sito retididedalus.it, la rivista on line del sindacato nazionale scrittori, diretta dallo scrittore Marco Palladini.
Nella serata, infine, vi è stata la presentazione de “I racconti di Energheia” XIX edizione, l’antologia dei racconti finalisti del 2013.
L’associazione da appuntamento per gli ultimi due incontri per festeggiare i venti anni del Premio: venerdì 19 settembre alle ore 20.00 alla Libreria dell’Arco di Matera con Onofrio Arpino, autore di “Mamì, la nonna di tutte le nonne”, uno spettacolo delle parole e delle fiabe nella terra della Murgia; e sabato 20 settembre, alle ore 19.00 – sempre alla Libreria dell’Arco – con lo scrittore Maurizio de Giovanni autore de: “In fondo al tuo cuore: Inferno per il commissario Ricciardi”.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------DAL SITO DI TRMTV (http://www.trmtv.it/home/primo-piano/2014_09_14/76883.html)

Premio Energheia 2014 al montese Mario Ventrelli con “La Madonna dell’iperuranio”

Foto trmtv.itMatera –  Si conclude oggi, (14 Settembre) a Matera, con la presentazione del libro di Onofrio Arpino, Mamì, la ventesima edizione del Premio Energheia 2014, apertasi, sempre nella città dei Sassi, esattamente, il 5 di Settembre. Ieri sera, intanto, presso i Giardini di Museo Ridola, il momento apicale della manifestazione, la cerimonia di consegna del Premio; ad aggiudicarselo è stato il, quarantenne, montese Mario Ventrelli, con il racconto “La Madonna dell’iperuranio”, una storia che va a condire con un po’ di simpatia la festa in onore di Maria santissima della Bruna. Anche quest’anno, come già da circa 14 anni a questa parte, si è provveduto alla premiazione delle sezioni internazionali del premio. Per Energheia Libano, era presente il vincitore, Livio Ciancarella, colonnello ed ex capo di Stato Maggiore presso la base Unifil di Shamaa, con il racconto ambientato durante la dominazione romana, dal titolo L”invasore; per Enegheia Israele, c’era Merav Fima, con il racconto “Bride Immaculate”, “Splendore immacolato”, una storia d’amore contestualizzata, negli anni’50 in Israele tra una suora e un palestinese. Per Energheia Espana c’era il vincitore, il trentatreenne, Marc Cerrudo, con il suo testo Resurrección, una storia di ordinaria follia, in un crescendo di tensioni tragicomiche e deliri di onnipotenza. La menzione speciale è andata invece al racconto: El paraguas de papel, L’ombrello di carta, del ventottenne Albert Gutierrez Milla. Il ventennale del Premio Energheia si è incrociato, quest’anno, con un momento importante per la città ossia quello della candidatura della città dei Sassi a capitale europea della cultura 2019. E’ per questo che ieri mattina, infatti, è stato presentato in Piazzetta Pascoli, il testo Futuro Remoto, ossia una raccolta, un’antologia, di scritti dedicati al tema Matera 2019 elaborati in vario modo dagli intellettuali che nel corso dei venti anni del Premio, sono stati ospiti, giurati vincitori della manifestazione.

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Mario Ventrelli afferma:
"... volevo spendere due parole su come è nato questo racconto e sullo stile utilizzato. Per cominciare, sono stato sempre convinto del fatto che la comicità e l'ironia costituiscano il mezzo più efficace per affrontare temi densi quali, in questo caso, quello della mancanza di lavoro e dell'inevitabile decadenza umana e culturale che a volte implica. Come diceva "Quello", specie nell'affrontare questi temi, nulla di più facile che far piangere sbattendo in faccia al lettore la cruda realtà. Io ritengo invece che, facendo sorridere, si riesca più facilmente a far riflettere (penso quell'astro inarrivabile di Chaplin o, per essere più vicini a noi, a Totò. E, per chi lo ha letto, a Bukowskij). E sia chiaro, far sorridere è mooolto più difficile...
La scelta del "vernacolo" lucano (che a qualcuno potrebbe parere un po' provinciale), deriva dalla mia consapevolezza che il dialetto costituisca parte integrante della nostra cultura e che, nell'uso di certe locuzioni, sia infinitamente più valido e poetico dell'italiano. Prima di me lo ha detto, su tutti, il grande Camilleri che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente e che proprio sul dialetto nei dialoghi ha costruito la sua fortuna (e, per chi lo ha visto, penso a quel fenomeno internazionale che è stato Lacapagira). Un'ultima osservazione: come sosteneva Calvino in quel bellissimo testo che è Lezioni Americane (chiunque abbia voglia di scrivere dovrebbe assolutamente conoscerlo) nei romanzi i personaggi devono somigliare ai loro nomi e viceversa (nomen omen). Su questo, però, lascio fare a voi, sottolineando che dietro uno di essi si cela l’anima beffarda di Voltaire"

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