DAL SITO DI ENERGHEIA
(http://www.energheia.org/i-vincitori-del-premio-energheia-2014.html)
I vincitori del
Premio Energheia 2014.
MATERA
15 settembre 2014. Mario Ventrelli,
autore quarantenne di Montescaglioso,
residente a Pisa, con il racconto La Madonna
dell’Iperuranio, è il vincitore della
ventesima edizione del Premio Energheia. La
Giuria del Premio, composta quest’anno dagli
scrittori Luca Rastello, Lucia Moisio e
Licia Giaquinto, nelle motivazioni indica:
“Premiata l’invenzione e la sperimentazione
letteraria del racconto che si sottrae nella
sua trama all’impegno quotidiano. L’autore
ha messo in gioco se stesso con una grande
abilità artigianale nella costruzione dei
personaggi dando un buon ritmo di lettura
divertente, ad una storia che non ha nulla
di locale, bensì universale”.
Menzione speciale per il racconto Che tu sia
l’inizio della mia fine, della
diciassettenne Sara Boldrin di San Biagio al
Teolo(PD). “Un racconto in cui la
protagonista non si dilunga in un estremo
narcisismo del sé, ma mette in gioco tutta
se stessa, senza alcun limite, utilizzando
uno stile linguistico al presente, che da un
ritmo molto forte alla storia”.
Nel corso della serata di consegna del
Premio, svoltasi nel giardino del Museo
D.Ridola di Matera, la giuria ha anche
indicato il miglior racconto da cui trarre
la sceneggiatura per la realizzazione di un
cortometraggio, da realizzarsi nel prossimo
anno, facendo cadere la scelta sul racconto
Non chiudere gli occhi della diciottenne
Giulia Alesci, Messina. Anche qui la scelta
degli scrittori è stata accompagnata dalla
seguente motivazione. “L’autrice realizza un
impianto narrativo molto elaborato che molto
si presta ad un adattamento visivo”.
Premiati i vincitori del Premio Energheia
Europa: Livio Ciancarella, vincitore del
Premio in Libano, con il racconto
“L’invasore”; Marc Cerrudo si è aggiudicato
il Premio Energheia Spagna con il racconto
“Resurrection” (Resurrezione); menzione
speciale al racconto “El paraguas de papel”
(L’ombrello di carta) di Albert Gutiérreza
Millà; Merav Fima, vincitrice del Premio in
Israele con il racconto “Bride Immaculate”
(Splendore immacolato).
Premiati, inoltre, i finalisti della sezione
telematica del Premio Energheia “I
brevissimi di Energheia – Domenico Bia”, che
quest’anno aveva come tema “La superbia” e
che saranno pubblicati nel prossimo mese di
ottobre sul sito retididedalus.it, la
rivista on line del sindacato nazionale
scrittori, diretta dallo scrittore Marco
Palladini.
Nella serata, infine, vi è stata la
presentazione de “I racconti di Energheia”
XIX edizione, l’antologia dei racconti
finalisti del 2013.
L’associazione da appuntamento per gli
ultimi due incontri per festeggiare i venti
anni del Premio: venerdì 19 settembre alle
ore 20.00 alla Libreria dell’Arco di Matera
con Onofrio Arpino, autore di “Mamì, la
nonna di tutte le nonne”, uno spettacolo
delle parole e delle fiabe nella terra della
Murgia; e sabato 20 settembre, alle ore
19.00 – sempre alla Libreria dell’Arco – con
lo scrittore Maurizio de Giovanni autore de:
“In fondo al tuo cuore: Inferno per il
commissario Ricciardi”.
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SITO DI TRMTV (http://www.trmtv.it/home/primo-piano/2014_09_14/76883.html)
Premio Energheia 2014 al montese Mario
Ventrelli con “La Madonna dell’iperuranio”
Matera
– Si conclude oggi, (14 Settembre) a
Matera, con la presentazione del libro di
Onofrio Arpino, Mamì, la ventesima edizione
del Premio Energheia 2014, apertasi, sempre
nella città dei Sassi, esattamente, il 5 di
Settembre. Ieri sera, intanto, presso i
Giardini di Museo Ridola, il momento apicale
della manifestazione, la cerimonia di
consegna del Premio; ad aggiudicarselo è
stato il, quarantenne, montese Mario
Ventrelli, con il racconto “La Madonna dell’iperuranio”,
una storia che va a condire con un po’ di
simpatia la festa in onore di Maria
santissima della Bruna. Anche quest’anno,
come già da circa 14 anni a questa parte, si
è provveduto alla premiazione delle sezioni
internazionali del premio. Per Energheia
Libano, era presente il vincitore, Livio
Ciancarella, colonnello ed ex capo di Stato
Maggiore
presso
la base Unifil di Shamaa, con il racconto
ambientato durante la dominazione romana,
dal titolo L”invasore; per Enegheia Israele,
c’era Merav Fima, con il racconto “Bride
Immaculate”, “Splendore immacolato”, una
storia d’amore contestualizzata, negli
anni’50 in Israele tra una suora e un
palestinese. Per Energheia Espana c’era il
vincitore, il trentatreenne, Marc Cerrudo,
con il suo testo Resurrección, una storia di
ordinaria follia, in un crescendo di
tensioni tragicomiche e deliri di
onnipotenza. La menzione speciale è andata
invece al racconto: El paraguas de papel,
L’ombrello di carta, del ventottenne Albert
Gutierrez Milla. Il ventennale del Premio
Energheia si è incrociato, quest’anno, con
un momento importante per la città ossia
quello della candidatura della città dei
Sassi a capitale europea della cultura 2019.
E’ per questo che ieri mattina, infatti, è
stato presentato in Piazzetta Pascoli, il
testo Futuro Remoto, ossia una raccolta,
un’antologia, di scritti dedicati al tema
Matera 2019 elaborati in vario modo dagli
intellettuali che nel corso dei venti anni
del Premio, sono stati ospiti, giurati
vincitori della manifestazione.
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Mario Ventrelli afferma:
"... volevo spendere due parole su come è
nato questo racconto e sullo stile
utilizzato. Per cominciare, sono stato
sempre convinto del fatto che la comicità e
l'ironia costituiscano il mezzo più efficace
per affrontare temi densi quali, in questo
caso, quello della mancanza di lavoro e
dell'inevitabile decadenza umana e culturale
che a volte implica. Come diceva "Quello",
specie nell'affrontare questi temi, nulla di
più facile che far piangere sbattendo in
faccia al lettore la cruda realtà. Io
ritengo invece che, facendo sorridere, si
riesca più facilmente a far riflettere
(penso quell'astro inarrivabile di Chaplin
o, per essere più vicini a noi, a Totò. E,
per chi lo ha letto, a Bukowskij). E sia
chiaro, far sorridere è mooolto più
difficile...
La scelta del "vernacolo" lucano (che a
qualcuno potrebbe parere un po'
provinciale), deriva dalla mia
consapevolezza che il dialetto costituisca
parte integrante della nostra cultura e che,
nell'uso di certe locuzioni, sia
infinitamente più valido e poetico
dell'italiano. Prima di me lo ha detto, su
tutti, il grande Camilleri che ho avuto la
fortuna di conoscere personalmente e che
proprio sul dialetto nei dialoghi ha
costruito la sua fortuna (e, per chi lo ha
visto, penso a quel fenomeno internazionale
che è stato Lacapagira). Un'ultima
osservazione: come sosteneva Calvino in quel
bellissimo testo che è Lezioni Americane
(chiunque abbia voglia di scrivere dovrebbe
assolutamente conoscerlo) nei romanzi i
personaggi devono somigliare ai loro nomi e
viceversa (nomen omen). Su questo, però,
lascio fare a voi, sottolineando che dietro
uno di essi si cela l’anima beffarda di
Voltaire" |