ALTAMURA.
Il 6 Giugno al teatro Mercadante di Altamura
si è tenuto il primo dialogo
sull’alimentazione e la salute: un talk show
per scambiarsi conoscenze, esperienze, per
promuovere la prevenzione e uno stile di
vita sano. La nostra alimentazione è molto
diversa da quella dei nostri nonni : oltre a
consumare più cibo e ad avere uno stile di
vita tendenzialmente più sedentario, afferma
Nicola Cirrottola, dirigente internazionale Wasca International, oggi si hanno a
disposizione una grande quantità di alimenti
industriali, ovvero cibi pronti e
confezionati da qualcuno che li pubblicizza
e li vende con un marchio. Il loro consumo è
aumentato anche grazie a massicce campagne
pubblicitarie, insieme al variare delle
condizioni sociali, e all’abbandono
progressivo e diffuso dell’abitudine a
produrre da sé il proprio cibo e a cucinare
in casa. Parallelamente le associazioni che
si
occupano di salute pubblica da anni
segnalano un preoccupante aumento delle
cosiddette malattie non trasmissibili, come
obesità, malattie cardiovascolari, diabete,
tumori, malattie del sistema immunitario ,
malattie legate alla sfera psico-sociale e
ci dicono anche che queste malattie sono
imputabili a stili di vita e a inquinamento
ambientale.
I nostri corpi sono quotidianamente esposti
a migliaia di sostanze che si muovono
nell’ambiente ecologico in modo per lo più
impercettibile. Una gran quantità di queste
sostanze sono tossiche e possono provocare:
semplici malori di piccola entità,
intossicazioni acute più serie, veri e
propri casi di avvelenamento con esiti
fatali, malattie degenerative gravi. Queste
sostanze possono muoversi nell’ambiente in
modo , per così dire, passivo, cioè per
mezzo dei normali fenomeni di diffusione
ambientale degli inquinanti nelle matrici
naturali (aria, acqua, suolo). Oppure, in
alternativa, possono muoversi attivamente,
vale a dire attraverso le reti alimentari
che governano la circolazione eco sistemica
della materia organica e dell’energia
biochimica prodotte nella fotosintesi. Nel
primo caso i rischi per l’uomo sono
determinati dalle classiche esposizioni di
tipo ambientale. Nel secondo caso i rischi
per l’ uomo sono determinati primariamente
da esposizioni mediate dai prodotti
alimentari di cui l’uomo si nutre. Il dottor
Giacomo Vesia, oncologo, ha analizzato
questo aspetto, fornendo un’analisi
approfondita della dimensione dei tumori sul
territorio pugliese, dimostrando che dove
c’è uno stile di vita salubre le malattie
sono in diminuzione.
L’alimentazione ha un ruolo fondamentale
come fattore protettivo della nostra salute,
ha sostenuto la dottoressa Marina Susi,
oncologa dell’ospedale Santa Maria delle
Grazie di Matera.Si è parlato
dell’importanza della prevenzione basata su
tre livelli l’alimentazione,
la più sana
possibile, la cosiddetta dieta mediterranea
con regolare attività fisica ,visite mediche
eseguite per tempo e quando la malattia ha
preso piede, seguire il malato nella
riabilitazione psichica, infermieristica e
sociale.
Una testimonianza interessante è stata
quella della scrittrice di Montescaglioso ,
Vita Rossetti, che ha messo a nudo nel suo
romanzo ,’Tra tante storie la mia’ , il suo
vissuto di dolore nello scoprire, combattere
e debellare il mostro del cancro al seno.
Sul tema del sostegno psicologico nelle
malattie rare è intervenuta la dottoressa
Olimpia Quattromini, presidente
associazione malattie rare dell’Alta Murgia.
Al talk shaw ha preso parte anche
l’associazione V.A.S onlus di Montescaglioso (Angelo Casamassa, Cosimo Giannotta,
Margherita Lopergolo) che ha portato il
messaggio che sta diffondendo in tutte le
piazze italiane: un’alimentazione sana è
indispensabile e necessaria
per garantire la
salute dei bambini ed è possibile solo in un
ambiente sano e grazie a pratiche agricole
ecologiche. La stretta connessione del
trinomio alimentazione-salute-ambiente, ha
affermato la dott.ssa Lopergolo, ha fatto
nascere l’urgenza di una riflessione e la
scelta di dedicare, nel 2014, la IX edizione
della Giornata Nazionale Mangiasano
all’alimentazione dei bambini e
l’allattamento al seno. Di fronte alla
drammatica situazione per cui , a causa
dell’inquinamento delle catene alimentari,
la madre può, inconsapevole trasmettere
veleni accumulati nel tempo, ai propri
figli, dobbiamo imporre criteri produttivi
rispettosi dell’ambiente ed eticamente
accettabili. Le attività industriali, la
produzione di energia, i trasporti,
l’insensato uso di bruciare rifiuti, come
negli inceneritori,l’agricoltura
industriale, basata su pesticidi e
fertilizzanti di sintesi, producono e
disperdono sostanze gravemente pericolose
per la nostra salute e, soprattutto per
quella dei nostri figli. E delle prossime
generazioni. Occorre
ripristinare in
agricoltura e negli allevamenti un uso
sostenibile delle materie prime senza
compromettere i cicli naturali, per
garantire ai cittadini prodotti di qualità.
Ciò richiede un attento controllo di tutta
la filiera produttiva e la possibilità di
individuare eventuali punti critici. La
qualità e la sicurezza del cibo dipende
dagli sforzi di tutte le persone coinvolte
nella complessa catena della produzione
agricola, della lavorazione, del trasporto,
della preparazione e del consumo. È questo
l’esempio di Vincenzo Benvenuto della
Pasticceria del Viale che prepara prodotti a
basso indice glicemico, del direttore
Leonardo Picerno di ‘Latte Amico Mio’ di
Altamura, che ha parlato della legislazione
italiana a tutela igienico sanitaria degli
alimenti, e della Masseria San Francesco di
Montescaglioso che alleva suini neri allo
stato brado. Per mantenere la qualità e la
sicurezza degli alimenti in tutta la catena
alimentare sono necessarie ,da un lato
procedure operative per garantire la
salubrità dei cibi, dall’altro , sistemi di
monitoraggio per garantire che le operazioni
vengano effettuate correttamente. Il modo
migliore per essere certi della sicurezza
del cibo rimane quello di informarsi su come
è avvenuta la produzione alimentare ,
privilegiando prodotti da agricoltura
biologica e a ciclo corto come ha sostenuto
il dottor Di Benedetto,presidente del
Consorzio di Campo
E’ necessario , come ha sostenuto il prof.
Avvocato Enzo Colonna, docente di diritto
privato, riconsiderare il concetto di
proprietà della terra, pensando di essere
beneficiari di un bene comune da
salvaguardare. Concetto che è stato
abilmente tradotto in versi dal poeta
ingegnere di Miglionico , Emanuele
Canterino, che ha cantato la ‘Gaia Terra’.
Il primo dialogo sull’alimentazione
presentato dalla dott.ssa Maria Caserta,
moderata dal dottor Filippo Rella, si è
conclusa con i saluti del dottor Polignieri
, fiduciario Slow food.
Margherita Lopergolo |