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12 Ottobre 2012 |
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Miglionico. L’ente di via
Ridola si difende: «Non abbiamo compiti di vigilanza e
bonifica»
Rifiuti
nell’Oasi, terra di nessuno
La denuncia
dell’associazione “Antea” nell’area picnic della
Provincia |
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MIGLIONICO
-La diga di San Giuliano sta diventando sempre più
un ricettacolo di rifiuti e discariche abusive. La
nuova e forte denuncia viene, ancora una volta,
dall’Associazione nazionale tutela dell’ecosistema e
dell’ambiente (Antea) di Miglionico. «C’è una
sistematica violazione, spesso anche da parte delle
istituzioni, dei regolamenti che dovrebbero
garantirne la tutela. -esordiscono da Antea- Questa
volta intendiamo sottoporre all'attenzione delle
autorità competenti e dell'opinione pubblica la
vergognosa situazione in cui versa l'area picnic
situata in contrada “Foggia di Lupo”. Fino a qualche
tempo fa l’area era off-limits in quanto, come
previsto dal regolamento dell'Oasi, ricade nella
cosiddetta “Zona A” (zona umida, destinata alla
nidificazione e alla riproduzione della fauna del
lago), quindi sottoposta a divieto di caccia, pesca
ed attività invasive in genere (birdwatching,
picnic, ecc). Da quando, però, l'Amministrazione
provinciale, violando il regolamento, ha realizzato
in quella zona la già citata area picnic, la
situazione a Foggia di Lupo si è parecchio
aggravata: rifiuti di ogni genere, dai resti dei
picnic a pneumatici (come dimostrano le foto),
abbandonati ovunque da persone incivili. Ora ci
chiediamo, che significato ha costruire un'Oasi con
tanto di regole e leggi da rispettare se le
istituzioni sono le prime a non osservarle e a non
farle osservare? A cosa serve suddividere l'Oasi in
aree dalle diverse funzioni se in ognuna di esse
ognuno fa quello che gli pare? Ci mancano solo le
barche in mezzo al lago e siamo al completo».
Immediata la replica dell’ente di via Ridola, che
concorda pienamente «sull'inadeguatezza di
comportamenti degradanti, cosa che per altro ha in
più occasioni stigmatizzato, è necessario
evidenziare come l'art.6della legge regionale
istitutiva della Riserva di San Giuliano (n. 39 del
10-04-2000) indichi i Comuni territorialmente
competenti quali referenti per la cura
dell'asportazione dei rifiuti “e concorrono nella
sorveglianza con i propri agenti di polizia urbana,
lun-go le strade ed in ogni altro luogo pubblico
all'interno della riserva… (omissis)”. D'altra parte
-proseguono dalla Provincia- ciò non potrebbe essere
diversamente in quanto, come è noto, la Provincia
non ha competenze in materia di raccolta dei
rifiuti. Spiace, comunque,rilevare che a fronte di
ciò si vogliano addossare responsabilità che non
possono certo essere attribuite all'ente
gestore,come già si è fatto di recente con altri
articoli, e si tralasci, invece, tutta l'attività
che la Provincia realizza nell'ambito della tutela e
della valorizzazione della Riserva. È vero, molto
ancora c'è da fare se si vuole affrontare, in
generale, il tema delle aree protette nella nostra
regione, a partire dalla lotta impari, che ci vede
quotidianamente impegnati contro la perdurante
inciviltà di alcuni cittadini, autori di azioni di
degrado di vario genere. In ogni caso, la Provincia
può ritenersi uno dei pochi enti che ha perseguito,
e persegue, attività di valorizzazione e tutela
delle aree protette, seppur con mezzi finanziari
scarsi, che il più delle volte, sono stati reperiti
con progetti finanziati da risorse esterne. La
realizzazione del Centro visite, ad esempio,
costituisce un aspetto alquanto qualificante e
unico, non solo a livello regionale ma addirittura
nazionale: la messa in esercizio delle strutture,
affidate in gestione, rappresenta un punto
fondamentale per la crescita di una coscienza della
tutela e della valorizzazione delle risorse naturali
e ambientali. Il funzionamento delle strutture
didattico naturalistiche e delle attività connesse,
peraltro, si rifà strettamente all'art.1
“Ridenominazione, istituzione e finalità della
Riserva”, comma d, della legge istitutiva
precedentemente citata: “favorire l'attività
scientifica, culturale e didattica promuovendo
iniziative atte a suscitare interesse e rispetto per
gli ambienti naturali”. Parlando di aspetti concreti
è doveroso ricordare come nell'ambito della Riserva
sia stato realizzato, con fondi europei, un centro
di recupero di animali selvatici, ormai punto di
riferimento regionale, che assiste e cura una media
di circa 150 esemplari all'anno di specie di
avifauna e mammiferi. A breve, inoltre, sarà
realizzato un progetto di potenziamento della
didattica e della fruibilità a valere sulla misura
Piot per 400mila euro. Sono, inoltre, innumerevoli
le iniziative che si cerca di portare avanti, anche
in un momento di grande difficoltà finanziaria,
grazie anche alla rete di relazioni con il mondo
tecnico, scientifico e delle associazioni. Di certo
la Provincia continuerà a svolgere i propri compiti
e solleciterà, come ha sempre fatto, gli enti
competenti a collaborare per risolvere talune
problematiche che non afferiscono alla propria sfera
di attribuzione ».
provinciamt@luedi.it |
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Antonio
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