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  MIGLIONICO
L'arte delle cose buone

IL PANFORNAIO
Dal 1981 in terra di Lucania

Matera da scoprire
Come si chiama il pane
Cibo per la memoria
La storia di Miglionico ce la raccontano i suoi pani: fragranti, intensi e a volte in formato gigante

Gianrocco Centonze Vincenzo Guidotti Samanta Guidotti Adriana Cinnella Antonietta Altieri Tonio Guidotti Eleonora Calluso Nunzio Moro
Ecco la roccaforte gastronomica della Basilicata, una terra dove ci sono cento modi di dire pane. Proprio come i dialetti, gli antichi proverbi e l’aneddotica, anche i sapori vanno preservati, perché rappresentano un’occasione preziosa e immediata per entrare in contatto con lo spirito dei luoghi e delle genti che li abitano. Ecco perché la panificazione può essere considerata

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un’arte della memoria: nella provincia di Matera ogni paese, anche il più piccolo, ha una parlata caratteristica, e un proprio lessico per indicare le diverse tipologie e forme di pane. Al centro di questa mappa cultural-gastronomica si trova Miglionico, con le sue colline torreggiate.
A Miglionico, una roccaforte dei sapori lucani è rappresenta dal panificio della cooperativa Il Panfornaio, fornitore per Coop di un ottimo pane di semola (con i marchi “Cinque spighe”, “Molini popolari riuniti”, “Il Panfornaio” e “Tipicitalia”) e di una fragrante biscotteria tradizionale a base di taralli (ad anello “ammanettato” con semi di finocchio), tarallini (tradizionali, alla pizza, alle cipolle, al finocchio, al peperoncino) e friselle (friabili e croccanti, che non hanno bisogno di essere bagnate per mangiarle). La panificazione con semola rimacinata di grano duro è tipica della zona che va da Matera ad Altamura. Per la produzione del pane Il Panfornaio utilizza esclusivamente questa farina, arricchita con la giusta dose di olio extravergine d’oliva per la produzione di taralli tipici miglionichesi, nel rispetto della ricetta tradizionale. Per resistere alla standardizzazione generalizzata dei sapori, si scelgono solo grani lucani e pugliesi provenienti da un piccolo molino di Altamura. Il risultato è indimenticabile: un pane dal gusto intenso, con una corteccia bruno-ambrata e una mollica alveolata dal sapore aromatico.

Oltre alla semola, il segreto de Il Panfornaio è l’uso del lievito naturale acido capace di far durare il pane più a lungo. Questa pasta madre, arrivata da Matera e rinnovata con dedizione ogni giorno, ha la venerabile età di 100 anni e da oltre mezzo secolo è un piccolo patrimonio che i panificatori del luogo si tramandano tra loro, custodendola gelosamente alla giusta temperatura e umidità per preservarne le virtù lievitanti.

Il terzo ingrediente segreto ce lo rivela Guidotti, supervisore qualità del panificio e fornaio da trent’anni: “Il tempo! Tanto tempo quanto ce ne vuole”. Se d’estate i ritmi di lavoro sono più frenetici, d’inverno si accordano di più con le esigenze della lunga lievitazione. Talvolta gli otto soci della cooperativa possono anche concedersi il lusso di sedersi, mentre aspettano che il pane lieviti e prenda forma.
Un’altra tradizione a cui Il Panfornaio non intende rinunciare è il pane in forme da 3 kg e grossi filoni. “Un pane di grande formato tagliato a fette, in tavola fa festa da solo”, fa notare Guidotti. Ma non è l’unica ragione del suo fascino: la pezzatura gigante ha una resa superiore rispetto alle piccole, perché esalta il gusto e l’aroma del pane.

www.Dal sito web Territori.coop.it/Sezione.jsp?titolo=Cibo+per+la+memoria&idSezione=659 del 24 Ottobre 2011
 

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Il Panfornaio: il fornaio di Matera
Pane, frise, taralli e focacce per testimoniare l'impegno sul territorio.
(clicca sull'immagine per vedere il video)

(Dal sito Territori.coop.it/Sezione.jsp?titolo=Il+Panfornaio%3A+il+fornaio+di+Matera&idSezione=695 del4 Novembre 2011)

 

 

 
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Come mangiare i taralli
Carlo Antonio Guidotti, Responsabile della qualità
I taralli lucani sono conosciuti in tutta Italia ma forse non sapete come degustarli al meglio
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http://www.territori.coop.it/Video.jsp

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Cibo per la memoria
La storia di Miglionico ce la raccontano i suoi pani: fragranti, intensi e a volte in formato gigante. Ecco la roccaforte gastronomica della Basilicata, una terra dove ci sono cento modi di dire pane.
(Articolo pubblicato il 2 Novembre 2011 sul sito www.territori.coop.it)

MIGLIONICO. Proprio come i dialetti, gli antichi proverbi e l’aneddotica, anche i sapori vanno preservati, perché rappresentano un’occasione preziosa e immediata per entrare in contatto con lo spirito dei luoghi e delle genti che li abitano. Ecco perché la panificazione può essere considerata un’arte della memoria: nella provincia di Matera ogni paese, anche il più piccolo, ha una parlata caratteristica, e un proprio lessico per indicare le diverse tipologie e forme di pane. Al centro di questa mappa

cultural-gastronomica si trova Miglionico, con le sue colline torreggiate. A Miglionico, una roccaforte dei sapori lucani è rappresenta dal panificio della cooperativa Il Panfornaio, fornitore per Coop di un ottimo pane di semola (con i marchi “Cinque spighe”, “Molini popolari riuniti”, “Il Panfornaio” e “Tipicitalia”) e di una fragrante biscotteria tradizionale a base di taralli (ad anello “ammanettato” con semi di finocchio), tarallini (tradizionali, alla pizza, alle cipolle, al finocchio, al peperoncino) e friselle (friabili e croccanti, che non hanno bisogno di essere bagnate per mangiarle). La panificazione con semola rimacinata di grano duro è tipica della zona che va da Matera ad Altamura. Per la produzione del pane Il Panfornaio utilizza esclusivamente questa farina, arricchita con la giusta dose di olio extravergine d’oliva per la produzione di taralli tipici miglionichesi, nel rispetto della ricetta tradizionale. Per resistere alla standardizzazione generalizzata dei sapori, si scelgono solo grani lucani e pugliesi provenienti da un piccolo molino di Altamura. Il risultato è indimenticabile: un pane dal gusto intenso, con una corteccia brunoambrata e una mollica alveolata dal sapore aromatico. Oltre alla semola, il segreto de Il Panfornaio è l’uso del lievito naturale acido capace di far durare il pane più a lungo. Questa pasta madre, arrivata da Matera e rinnovata con dedizione ogni giorno, ha la venerabile età di 100 anni e da oltre mezzo secolo è un piccolo patrimonio che i panificatori del luogo si tramandano tra loro, custodendola gelosamente alla giusta temperatura e umidità per preservarne le virtù lievitanti. Il terzo ingrediente segreto ce lo rivela Guidotti, supervisore qualità del panificio e fornaio da trent’anni: “Il tempo! Tanto tempo quanto ce ne vuole”. Se d’estate i ritmi di lavoro sono più frenetici, d’inverno si accordano di più con le esigenze della lunga lievitazione. Talvolta gli otto soci della cooperativa possono anche concedersi il lusso di sedersi, mentre aspettano che il pane lieviti e prenda forma. Un’altra tradizione a cui Il Panfornaio non intende rinunciare è il pane in forme da 3 kg e grossi filoni. “Un pane di grande formato tagliato a fette, in tavola fa festa da solo”, fa notare Guidotti. Ma non è l’unica ragione del suo fascino: la pezzatura gigante ha una resa superiore rispetto alle piccole, perché esalta il gusto e l’aroma del pane.

FOCACCIA AZZIMA PER AFFEZIONATI
Quando si fa visita al punto vendita presso lo stabilimento de Il Panfornaio, è altamente consigliato assaggiare la focaccia azzima, prodotto tipico della cucina povera miglionichese riservato ai clienti locali del panificio. Guidotti ha riproposto la ricetta originale di sua madre, che oggi ha 82 anni. All’epoca, quando si faceva il pane a mano, la pasta avanzata veniva rimpastata con olio extravergine d’oliva e semi di finocchio, e poi infornata.

IL CONSORZIO FA LA FORZA
La Camera di Commercio di Matera ha intrapreso un’importante iniziativa di valorizzazione e promozione turistica delle risorse locali, denominata “Le terre del pane”, che coinvolge tutti i panificatori della provincia (come Il Panfornaio) dediti a conservare la memoria delle genuinità tradizionali. Tra questi figurano anche i panifici cittadini che hanno fondato il Consorzio del Pane di Matera IGP. Attraverso un rigoroso disciplinare di produzione, ripropongono il pane tradizionale della città, originale e fragrante, e ne assicurano la valorrizzazione.

NUMERI DE IL PANFORNAIO
30 gli anni di attività come panificio 10 quintali di pane prodotto al giorno 8 numero di dipendenti

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                                                     L'azienda e le sue immagini

Focaccia azzima per affezionati
Quando si fa visita al punto vendita presso lo stabilimento de Il Panfornaio, è altamente consigliato assaggiare la focaccia azzima, prodotto tipico della cucina povera miglionichese riservato ai clienti locali del panificio.

         
         

Pagina pubblicata il 4 Novembre 2011 sul sito www.territori.coop.it/Sezione.jsp?idSezione=696

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