Nella seconda metà del
1600 A Matera erano presenti alcune famiglie Ridola.
Molto probabilmente tutte imparentate tra loro, alcuni
proprietari terrieri (massarotti), altri gualani o
molinari, altri ancora ecclesiastici per lo più abitanti
nel Sasso Caveoso e Barisano.
Da un nucleo familiare presente a Matera ha preso
origine il ramo di Miglionico La parentela con gli avi
del senatore Domenico Ridola e degli altri rami di
Matera non è stato possibile documentarla, anche
dovrebbe essere quasi certa.
Dai registri parrocchiali della chiesa di san Pietro
Caveoso, custoditi presso la Cancelleria del Palazzo
Vescovile di Matera, risulta che in quella parrocchia ci
fu un matrimonio tra un certo Francesco Ridola e Angela
Moliterni. Da questa unione nel 1700 nacque un figlio,
Belisario, che a sua volta si unì in matrimonio con
Nunzia Pizzilli. La conferma di questo nucleo familiare
la si ha consultando il catasto ostiario del 1732(1)
dove risultano abitare nella contrada di “Casal novo”.
Un loro figlio, Francesco, nato intorno al 1740 si sposò
con Angela Bruna Tataranni.
Da questo matrimonio ebbe origine una discendenza che
ancora oggi conta numerosi illustri personaggi.
Ebbero infatti tre figli:Giuseppe, Tommaso e Pasquale.
Giuseppe, nel 1798 “liberato dal padre del vincolo della
patria potestà”(2), andò a studiare medicina,a Napoli,
diventò medico e sposò Carmela Pistoia;
Tommaso , diventò canonico.
Pasquale, nel 1798 fu avviato alla carriera
ecclesiastica(3), per la quale gli furono donate dal
nonno Tommaso Tataranni alcune proprietà; ma dopo alcuni
mesi lasciò il noviziato per cui dovette arruolarsi nel
“real esercito per leva forzosa”(4)
Diventò speziale e sposò nel 1818 Maria Francesca
Lagamba di Montescaglioso, figlia di Nunzio e Anna Maria
Gatti.
Dopo pochi anni di matrimonio, Pasquale rimase vedovo e
nel 1824 sposò Caterina de Ecclesiys di Miglionico,
figlia di Giacomo e Giovanna Pierro.
Dalla prima moglie aveva avuto un figlio: Francesco
Paolo nato nel 1819 che diventò farmacista; questi nel
1842 sposò Caterina Galante di Miglionico, figlia di
Giambattista e Grazia Pierro.
La moglie Caterina lo convinse a trasferirsi a
Miglionico dove, poiché già vi era un farmacista, lavorò
come segretario comunale.
Ebbero diversi figli:
Giambattista (1845-1867), seminarista.
Maria Francesca sposò nel 1867 Francesco Calabrese.
Grazia Rosa sposò Carlo Candela di Grassano di Francesco
e Antonia D’alema,(5)
Giuseppe, Emanuele e Pasquale.
Fu da questi tre figli maschi che si svilupparono
altrettanti rami di questo nucleo dei Ridola che poi si
diffonderà in varie città d’Italia
Giuseppe, fu ispettore scolastico, sposò nel 1878
Raffaella D’alema di Miglionico,
figlia di Pietro e Peppina Contuzzi.
Ebbero tre figli :
- Francesco Paolo, professore di lettere, sposò Angelica
Pellegrini di Miglionico.
Ben presto andò via da Miglionico, fu preside al liceo
Palmieri di Lecce.
I suoi figli, Mario e Lina, vissero a Napoli dove
insegnarono al Liceo.
- Giovanni, sposò Elena De Filippi. Per lavoro si
trasferì a Palermo. Suo figlio Carlo è stato ordinario
di Anatomia umana presso l’università di Palermo e la
figlia Maria sposò Emanuele Ragusa.
- Caterina, sposò Giacinto Pellegrini di Miglionico,
farmacista, che morì giovane. Suo figlio Pietrangelo fu
medico pediatra sposò Giovanna Licci di Lecce.
Emanuele, farmacista, visse a Miglionico dove sposò
nel 1890 Chiara De Lucia ebbe due figli:
- Francesco Paolo, sposò Vita Masellis da cui ebbe tre
figli: Chiara,Ninò e Luigi entrambi medici
- Caterina
Pasquale (1860-1944) professore di lettere, insegnò
prima a Potenza al Liceo Salvator Rosa, in seguito visse
a Taranto dove fu preside presso il liceo classico
“Archita”, insigne studioso(6), sposò Maria Carano ebbe
diversi figli:
Francesco Paolo, avvocato, presidente della Camera di
Commercio di Taranto
Michelangelo monsignore parroco della chiesa del Carmine
a Taranto
Ubaldo avvocato vice prefetto di Reggio Emilia
Riccardo avvocato presidente di sezione di Cassazione
Caterina
Imelda
Giuseppe
1 Archivio di Stato –
Matera – Catasto ostiario 1732
2 Archivio di Stato – Matera: Notaio Liborio Cipolla –
Atti 1798
3 Cancelleria Palazzo Vescovile di Matera - Noviziato
4 Archivio di Stato – Matera: Notaio Liborio Cipolla –
Atti 1798
5 Archivio di Stato – Matera: Notaio Corleto –
Miglionico-Atti 1882 Capitoli matrimoniali
6 A lui si deve il ritrovamento del “libro rosso di
Taranto”, ( codice architano): prezioso manoscritto
miscellaneo
cinquecentesco, custodito attualmente presso la
Biblioteca del Liceo“Archita” di Taranto. Questo
manoscritto ritenuto
disperso in seguito all’incendio dell’archivio
municipale del 1875 negli anni Trenta, Pasquale Ridola |