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Palazzo Corleto
e gli ultimi signori di Miglionico
(leggi
l'articolo direttamente dalla pagina del giornale)
Miglionico.
Dei tre castelli che dominavano dalla collina di
Miglionico il territorio circostante, il più famoso
per gli episodi storici e per l’ampiezza resta senza
dubbio, attualmente, quello conosciuto con
l’appellativo di “Malconsiglio”. Ma degli altri due,
dei quali uno riconvertito nelle strutture murarie
in convento francescano nel quattrocento, si parla
meno spesso. Soprattutto, infatti, dell’ultimo,
individuabile con il nome di Palazzo Corleto. Siamo
in prossimità di una delle tre porte di accesso alla
cittadina. Con precisione Porta Grottole, che si
mostra preceduta nella antiche vedute da un ponte a
quattro arcate e questo fino all’ottocento. In
questo secolo difatti si sfrutta tale passaggio, un
tempo provvisto di ponte levatoio, per stendere una
lingua di strada brecciata per l’accesso più agevole
all’abitato. L’intero paese è circondato all’epoca
da un triplice ordine murario. La cinta è
intervallata da torri di avvistamento e alle tre
punte dell’abitato, determinate queste dalla
conformazione morfologica della collina, sorgono tre
fortezze. Le trasformazioni, conclusi i periodi di
belligeranza, l’ultimo nel periodo post-unitario con
il brigantaggio, autorizzarono la riconversione
degli ambienti e delle strutture murarie da
castellane a residenziali. Questa la sorte riservata
a tali testimonianze del passato. Inutile dire che
la morfologia architettonica dell’insieme ne risente
fortemente. Le torri sono imbalsamate nelle nuove
murature, gli spaziosi saloni interni finiscono per
essere suddivisi in più ambienti, le volte vengono
ribassate, nuove scalinate si dipartono sugli
esterni compromettendo le facciate, le finestre si
abbassano e s’ingrandiscono e le prigioni diventano
cantine. Questo è quel che accade a Palazzo Corleto,
che da fortino di avvistamento e difesa è divenuto
prima dimora di uomini fidati del signore del
piccolo centro collinare e poi di una famiglia di
proprietari terrieri come i Corleto. Siamo ancora
nell’ottocento all’epoca dei passaggi. Gli ultimi
signori di Miglionico che rispondono al nome dei
Revertera lasciano il castello del Malconsiglio. Le
grandi famiglie comitali cominciano a perdere i
privilegi tenuti per secoli. Gli stravolgimenti
sociali,
l’esigenza di leggi liberali, di costituzione fanno
il resto. E palazzo Corleto è simbolo di questo
avvicendamento, di questo passaggio di poteri o
meglio, è simbolo di un mutamento degli stessi. Le
famiglie in causa sono appunto quella dei Corleta,
si badi bene con la “a” finale nei documenti
anagrafici fino ai primi decenni del XIX° e i De
Novellis. Sono proprio questi ultimi che abitano il
complesso almeno dal seicento. Risultano essere i
membri di tale famiglia cari ai Sanseverino e ai
Revertera, che li riempiono di privilegi, comprese
le residenze in tali punti strategici dell’abitato.
Un protocollo notarile del 1623 parla di una “Nomina
a presentazione di Cappellano Beneficato nella
Chiesa di S. Angelo dentro le mura di Miglionico, e
di S. Giovanni ante portam latinam extra moenia
fatta da D. Antonio Novelli di Miglionico, e Barone
di Grassano in persona del figlio Clerico D. Gennaro
Novelli, che erano di jus patronato di esso D.
Antonio”. E la chiesa di S. Angelo fa parte del
complesso. Un tunnel, con imbocco da un locale
attiguo a uno dei due portali del plesso, sbuca
sotto l’abitato, fuori dal perimetro dalle mura di
cinta. Un passaggio segreto? Di quello splendore che
doveva essere, di quella storia e di quell’ampiezza
si perdono le tracce appena vi s’insedia Don Andrea
Corleta nella prima metà dell’ottocento. La volta
della “galleria” con medaglioni paesaggistici e
treni a vapore, databile alla metà del secolo XIX°,
considerato che la prima linea ferroviaria in Italia
fu la Napoli-Portici inaugurata il 3 ottobre 1839, è
testimonianza di quel gusto mutato. L’agiatezza di
tale famiglia deriva dai possedimenti terrieri.
Illustri sono le figure dei sindaci, dei consiglieri
provinciali, dei prelati che contribuiscono ad
arricchire con la loro cultura le numerose stanze e
l’intero complesso architettonico e naturalmente a
mutarlo. La superficie del palazzo, che si piega
sull’angolo del crinale, si estende su circa 5000 mq
e consente di realizzare numerosissimi ambienti al
suo interno, dispiegati su più livelli. La mortalità
infantile, nella famiglia, annovera fra le cause
frequenti le correnti d’aria, inevitabili per la
numericità degli ingressi e per le finestre e
balconi. La costruzione, a ridosso dell’ampio
giardino con vista panoramica, di un palazzo a
cinque piani, nella seconda metà del novecento e
l’istallazione di una pompa di benzina ai piedi del
colosso sono solo il preavviso di un degrado
strutturale ed estetico che inevitabilmente si
abbatterà sul plesso man mano abbandonato,
determinando il crollo delle strutture murarie in
buona parte. Qualche torre circolare e qualche foto
d’epoca ricordano la maestosità del fortino, ma oggi
che ci resta solo uno scheletro da ridisegnare,
ricostruire, proteggere, recuperare, il problema
diviene impellente. La famiglia proprietaria è
pronta a qualsiasi sacrificio purché ci sia un
indirizzo! Un dibattito pubblico? Un reperimento di
finanziamenti? Qualsiasi cosa pur di salvare dal
tempo e dall’incuria un altro castello della cui
presenza una comunità come Miglionico non può che
vantarsi! Gabriele Scarcia - Da
Il Quotidiano
della Basilicata
Controsenso Basilicata
del
1° Maggio 2010 |
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Miglionico - Il suo valore è dovuto al patrimonio di
affreschi che resistono all'azione del tempo
Sos
per Palazzo Corleto
Appello di Gaetano Pellegrini, uno dei sei
proprietari della struttura in degrado
Miglionico - «Salviamo Palazzo Corleto». E'
il grido che lancia Gaetano Pellegrini, uno dei 6
proprietari di un “palazzo storico” in degrado.
Utilizzando come cassa di risonanza
www.miglionicoweb. it, l'erede dei Corleto,
comproprietario dell'area di 5000 mq nel cuore di
Miglionico, lamenta il disinteresse da parte delle
amministrazioni e della Soprintendenza ai Beni
Culturali Artistici e Archeologici. Su Palazzo
Corleto, costruito su un preesistente fortilizio,
tra il XV e XVI secolo, precisa: «Il suo valore non
è dovuto alla notevole estensione ma al patrimonio
di affreschi che resistono miracolosamente
all'azione del tempo e delle intemperie; alla
struttura architettonica secolare e anche al mistero
dell'origine primitiva di quella roccaforte, di quel
fortilizio occidentale, con vista sulla valle del
Bradano e sul Lago di San Giuliano. I piani
interrati presentano diversi cunicoli pur se
parzialmente franati, che alcuni ben informati,
asseriscono connettersi con il Monastero e con il
Castello, passando sotto le antiche cinta murarie
del borgo medievale. Sto cercando di interessare sia
l'amministrazione comunale che la Soprintendenza per
far sì che venga predisposto un vincolo allo scopo
di renderlo beneficiario di urgenti attenzioni per
salvarlo dallo sfacelo che lo divora giorno dopo
giorno. Formalmente e ufficialmente Palazzo Corleto
non è sottoposto ad alcun vincolo. E forse è proprio
per questo che negli anni passati è stato permesso
di edificare un obbrobrio di condominio o
posizionare una pompa di benzina a ridosso. Palazzo
Corleto è patrimonio di Miglionico e ne chiediamo
una sua valorizzazione anche espropriando d'urgenza
tutta l'area com'è stato fatto per il Castello. Noi
proprietari (io e le mie zie), non abbiamo,
purtroppo le risorse economiche per ristrutturarlo.
Ci vogliono dai 3 ai 5 milioni di euro e, trovare un
privato disposto ad acquisirlo e valorizzarlo non è
un'impresa di poco conto». E sempre il signor
Pellegrini, porta ad esempio casi di “monumenti
storici” luca - ni restituiti al lustro di una vita
cittadina. «A San Mauro Forte, l'esproprio della
Torre Normanna, simbolo del paese, in proprietà a
diversi privati, ha consentito alla stessa di
beneficiare tramite il governo e la regione di
500.000 euro per una sua ristrutturazione. Perchè a
San Mauro Forte è stato possibile mentre a
Miglionico no?» Un grido, un lamento per una
Miglionico che al turista e al viandante si presenta
con un biglietto da visita con tal monumento.
Antonio Centonze - Da Il
quotidiano della Bssilicata del 7 Maggio 2010 |
Ferrandina. Egregio Signor Labriola,
il mio nome è Gaetano Pellegrini, fu Giacinto
Pasquale, a sua volta figlio di Agostino Pellegrini
e Nunzia Corleto.
Credo, che questi nomi e soprattutto cognomi non
siano ignoti ad una persona con la sua cultura e
passione per un paese bellissimo come Miglionico.
Ho conosciuto il suo sito web, che salta all'occhio
(!!!)
www.miglionicoweb.it e Le porgo i miei
complimenti oltre ad volerLe esprimere la mia
contentezza nell'apprendere che esiste una persona,
anche migliore di me, che ha a cuore Miglionico.
Ultimamente, mi sto interessando di un argomento,
che Le vado a spiegare, e che spero susciti il Suo
interesse.
PALAZZO CORLETO
Io, succeduto a mio Padre Giacinto Pellegrini, e
assieme alle mie zie Faustina, Maria, Rosa e
Pasqualina sono tutt'ora proprietario legittimo del
PALAZZO CORLETO, dove è presente anche un certo
signor Tonino Manzara che ha un appartamento in
piazza S. Angelo. Quindi in tutto siamo sei
proprietari di un'area la cui superficie baciata dal
sole è di circa 5.000 mq.
Ma, il valore di Palazzo Corleto, non è certo dovuto
alla sua estensione, quanto soprattutto credo al
valore immenso degli affreschi grandiosi, che ancora
resistono, miracolosamente, alla struttura
architettonica secolare e anche al mistero
dell'origine primitiva di quella roccaforte, di quel
fortilizio occidentale, con vista sulla valle del
Bradano e Lago San Giuliano, in quanto i piani
interrati del sito presentano diversi cunicoli,
parzialmente franati, che alcuni ben informati di
Miglionico, come il presidente della cooperativa
"ALTERNATIVA", Di Figola, mi hanno detto che
dovrebbero e potrebbero connettersi con il sito del
Monastero e del Castello, passando sotto le antiche
cinta murarie del borgo medievale.
PALAZZO CORLETO è stato costruito nel XV XVI secolo,
ma su un preesistente fortilizio, a quanto ho
capito, ma sarei molto interessato a sapere tutto
quanto Lei possa sapere e conoscere su questo sito.
Sarei onorato di incontrarLa, quando e dove vuole
Lei.
Sto cercando di interessare sia il Sindaco, Ing.
Angelo Buono, che pure mi ha detto di aver fatto una
tesi su PALAZZO CORLETO, e sia la Soprintendenza ai
Beni Culturali, Artistici e Archeologici
dell'omonimo ministero per far si che sia
predisposto un vincolo sul sito in questione (si
perché formalmente e ufficialmente PALAZZO CORLETO
non è sottoposto a vincolo!!!) questo allo scopo di
renderlo beneficiario di attenzione e casomai, di
salvarlo dallo sfacelo che giorno dopo giorno ne
divora il suo valore.
Per quanto riguarda la Sopraintendenza, ho preso
contatto con l'Ing. Maragno, che mi ha detto che è
proprio lui
che si occupa di questo tipo di interventi alla
Sopraintendenza di Matera. Mi ha detto che diversi
anni fa la soprintendenza stessa ha contattato il
comune di Miglionico domandandogli di segnalare
quali fossero i siti di importanza artistica e
culturale.
A TUTT'OGGI, almeno questo è quanto mi è stato
riferito, il Comune di Miglionico non avrebbe
segnalato PALAZZO CORLETO come sito degno di
attenzione alle autorità preposte, nonostante queste
avessero esplicitamente richiesto questa
segnalazione!
PERCHE' negli anni passati è stato permesso di
edificare un obbrobrio di condominio davanti a
PALAZZO CORLETO???
PERCHE' negli anni passati hanno pensato bene di
andare a costruire UNA POMPA DI BENZINA dentro il
perimetro di PALAZZO CORLETO???
PALAZZO CORLETO E' PATRIMONIO DI MIGLIONICO!!!
Io sto cercando, con tutte le mie forze e le mie
capacità, di valorizzare PALAZZO CORLETO. Ho
addirittura suggerito al Sindaco di espropriare
d'urgenza tutta l'area, come è stato fatto con il
Castello, e adesso sto preparando una guida
esplicativa di PALAZZO CORLETO, con tanto di
riferimenti storici ed artistici, e foto (che ho
visto voi avete) da dare e da mandare a tutti gli
enti pubblici e privati ed anche a tutte le agenzie
immobiliari di Matera per far si di trovare qualche
privato abbastanza grosso da acquisire PALAZZO
CORLETO e valorizzarlo!!!
Noi, proprietari correnti (io e le mie zie), non
abbiamo, purtroppo le risorse economiche per
ristrutturare PALAZZO CORLETO, ci vogliono dai 3 ai
5 milioni di euro per ristrutturare quell'area, ma
ha delle potenzialità grandissime, considerata la
posizione nel centro storico e la vista mozzafiato.
Lei lo sa meglio di me.
A titolo di esempio, il sindaco di San Mauro Forte
ha recentemente espropriato d'urgenza la Torre
Normanna, simbolo di San Mauro Forte, che risultava
proprietà di diversi privati, ed è riuscito con il
governo nazionale e la regione basilicata a ricevere
già 500.000 euro per ristrutturare l'anzidetta
Torre. Perché San Mauro Forte si e Miglionico no?
Però, nell'articolo che il sindaco di San Mauro
Forte ha fatto affiggere sui muri del paese,
articolo di un quotidiano lucano, adesso non ricordo
quale, il sindaco ha chiarito che lui ha preso la
borsa ed è andato a Roma a bussare alle porte che sa
lui....i soldi non gli sono venuti dai privati ma
dal governo, dal ministero e dalla regione
basilicata.
Ringrazio per l'attenzione e saluto cordialmente,
nell'attesa di un Suo gentile riscontro.
Gaetano Pellegrini |
Dura replica
alla famiglia proprietaria del Palazzo Corleto
Guidotti: «Il Comune non è zio d’America»
Miglionico
- Sulla questione sollevata da uno degli eredi, e
comproprietario, dello storico Palazzo Corleto di
Miglionico, che lamenta disattenzioni da parte
dell'ente, ha voluto rispondere l'assessore al Bilancio,
Domenico Guidotti. «Più che un appello lanciato per
salvare l'arte, mi sembra una disperata richiesta di
quattrini. -esordisce l’amministratore senza mezzi
termini- Dopo aver ricevuto in eredità un palazzo, nel
loro immaginario forse hanno pensato essere il classico
regalo di uno zio d'America, quello che ti cambia la
vita. Purtroppo così non è, in quanto il complesso del
Castello dei Corleto necessita di ristrutturazioni. Lo
stesso, è oggetto, da oltre 40 anni, di ordinanze da
parte di svariati sindaci di tutte le estrazioni
politiche, che hanno intimato agli eredi di intervenire
per la messa in sicurezza della struttura. Una
ristrutturazione avrebbe costi elevati, questo è vero,
ma un sacchetto di orcalce in 40 anni, questi signori
non l'hanno mai sprecato per salvaguardare il loro
patrimonio e la pubblica incolumità. Dicono di amare
Miglionico, ma Miglionico non ha ancora avuto l'onore di
misurarne il loro gesto d'affetto!». Ed aggiunge: «Non è
che a questi signori farebbe piacere che il Comune, a
spese della collettività, operasse per una
ristrutturazione del loro bene? Puntualizzo, loro bene,
in quanto il palazzo è una proprietà privata. A rigor di
logica, poi, il Comune per poter avanzare richieste al
governo centrale di un'eventuale valorizzazione, come
suggeriscono, dovrebbe esserne il proprietario. Cosi non
è, in quanto gli eredi da decenni per tale palazzo,
manifestano pretese economiche che si aggirano attorno
ai 2 miliardi delle vecchie lire. Saranno questi 2
miliardi il motivo di tanto amore verso Miglionico? Il
Comune non ha responsabilità sulla vicenda. Non ne ha
oggi, come non ne ha mai avute in passato. Il patrimonio
privato va curato dal privato. Un bene non può diventare
d'interesse collettivo quando c'è da assumersi rischi e
costi degli interventi e poi diventare di esclusivo
interesse privato nel momento in cui c'è da incassare i
soldi dell'eredità. La struttura è pericolante e
fatiscente e vanno programmati interventi urgenti prima
che qualcuno si faccia male. Nei decenni scorsi le
ordinanze non si sono tradotte in fatti concreti. Oggi,
almeno per salvaguardare l'incolumità dei nostri
concittadini, interverremo per una messa in sicurezza
delle situazioni più pericolose e poi faremo pagare i
costi agli effettivi proprietari. Noi amiamo il nostro
paese, più di altri, che vedono solo affari ».
Antonio Centonze Da Il quotidiano della Bssilicata
del 14 Maggio 2010 |
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Documenti della famiglia Corleto fornitimi dal Dr.
Francesco Corleto residente a Putignano (Bari):
documento 1 -
documento 2 |
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Created by
Antonio
Labriola
- 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9 - 75100 Matera -
Tel. 0835 310375 |
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