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ALESSANDRA MONTEMURRO |
INNO ALLA PRIMAVERA |
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Il Quotidiano della
Basilicata |
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La
nostra Primavera era la verde carezza sui colli brulli e
sulla terra nera, l'aria pura che scacciava l'umido
fumoso della grotta. Era l'eco delle voci sugli usci che
rimbalzava contro la roccia. Era il sorriso dei bambini
che in frotta giocavano sulla piazzola del vicinato (…)
Così, la nuova infanzia del vivere s'impregnava di
profumi e tepori struggenti. Così, emozioni e fantasie
cercavano la risonanza del canto, la coralità della
musica e di una danza, segnando le nostre belle canzoni
di nostalgie, di nuovi slanci dell'anima (…)":
le belle parole di un Inno,
dell'Inno alla Primavera, scritto dalla Professoressa
Marietta Russo,
possono esprimere solo in parte le nostalgie, le
emozioni, i ricordi, legati ad una stagione della vita
che per molti è ormai trascorsa.
"La nostra
Primavera era la verde carezza sui colli e sulla terra
nera, l'aria pura che scacciava l'umido fumoso della
grotta. Era l'eco delle voci sugli usci che rimbalzava
contro la roccia. Era il sorriso dei bambini che in
frotta giocavano sulla piazzola del vicinato. Il primo
soffio e subito l'inerte quiete dell'inverso si
dipanava, perchè la Primavera già viveva nell'attesa
degli uomini piegati su una vanga, sul viso delle donne
che spianavano il vento della murgia. Le mani si
affrettavano agli antichi lavori, con la smania di
ricominciare, di cambiare, forse solo di sognare. Così,
la nuova infanzia del vivere s'impregnava di profumi e
tepori struggenti. Così, emozioni e fantasie cercavano
la risonanza del canto, la coralità della musica e di
una danza, segnando le nostre belle canzoni di
nostalgie, di nuovi slanci dell'anima o, a volte, di
maliziose indulgenze su fatti e persone. |
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Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9 - 75100 Matera - Tel. 0835 310375 |
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