Bisognerebbe sistematicamente evitare le
celebrazioni e le commemorazioni nei decennali, nei cinquantesimi, nei centenari
e via
discorrendo, di eventi e personaggi che sono stati candidati o eletti a
partecipare alla compilazione del grande libro della storia, sia essa locale che
nazionale, importante o meno.
Se si tratta, come in questo caso, di ricordare
l’alto prelato Mons. ANGELO MICHELE ONORATI, a novantanove anni dalla sua
scomparsa, considerando gli aspetti umani e spirituali della sua forte
personalità, occorrerebbe ripercorrere in poche righe tutta la sua esperienza
religiosa e missionaria, sempre spesa nella direzione dei poveri e degli
emarginati della illustre Diocesi di Tricarico alla quale fu chiamato a porgere
il suo servizio nel settembre del 1879.
Secondogenito di Don Francesco Domenico
proprietario terriero e di Donna Nunzia De Ecclesiis di Gravina, nasceva in
Miglionico l’11 gennaio 1823. Dopo aver frequentato i corsi di laurea in
Belle
Lettere e Filosofia e quelli di Teologia, otteneva il Dottorato in
Sacra
Teologia nel 1851 e veniva nominato, nel 1857, Cappellano del
Clero Regio.
Rimpatriatosi nel 1861 a Miglionico, dopo la lunga permanenza in
Napoli, fu fatto
Canonico ed elevato, dietro concorso, nel 1872, alla dignità di Arciprete Curato
della Chiesa Matrice di Miglionico. Nel 1879, promosso, per grazia di Dio e della
Sede Apostolica, Vescovo di Tricarico e Barone delle Terre di
Montemurro, Armento
e del Feudo Andriace, prese a condurre le anime di una Diocesi stimata per
vastità e lustro.
Sempre con il preciso intento di aiutare la gente comune che
numerosa si affollava verso la Sua carità, ebbe la felice idea di impiantare un
primo Istituto di Credito in Lucania, con il puntuale aiuto del Banco di Napoli;
erano gli anni in cui la sede di Potenza era retta dal Direttore Michele Lacava.
L’impresa finì in malo modo, per essersi indebitato in prima persona, garantendo
numerosi mezzadri e rimettendo, sul finire del secolo scorso, ben
centocinquantamilalire.
Altrettanto puntuali furono le visite nel paese natale
dove officiava messa e si ricongiungeva con il fratello Vincenzo, Capitano della
Guardia Nazionale e Sindaco di Miglionico e con la sorella Rosina; l’altro Suo
fratello Pietro Antonio morì celibe all’età di 23 anni nel 1843 e Sua sorella
Lauretta passò a miglior vita nel 1844 all’età di 12 anni. Prediligeva leggere
il Suo breviario nella Sua residenza cittadina o ritirarsi nella Sua villa di
campagna in Contrada Torre di Fino, utilizzando per gli spostamenti le Sue
carrozze fregiate dal Suo stemma; si spense in Tricarico, ottantenne, il
12
febbraio 1903 ed i Suoi resti riposano nella Collegiata di Miglionico
(Gabriele Scarcia).
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