Miglionico. Il crepuscolo del Miglionico. Tanti tormenti, volti tesi e occhi tristi per i miglionichesi che, subendo una netta sconfitta (2-0) nel derby col Varisius Matera, hanno detto addio alla zona play-off, concludendo il campionato al settimo posto. E’ stata una sconfitta senza attenuanti, un “black-out” che fotografa tutto un periodo negativo di una squadra sfiorita, svuotata di energie, stanca mentalmente. Una formazione sfinita che, prima ancora di piegarsi sulle gambe, come un pugile confuso ed alle  corde, non è stata più squadra nelle teste dei singoli giocatori, demotivati e privi di entusiasmo. Dopo aver disputato un girone d’andata da record, culminato nella conquista del primato in classifica, la squadra del presidente Mimmo Grande, nel girone di ritorno, ha smarrito la sua identità, dilapidando un capitale di punti. Si è quasi rotto un incantesimo: i miglionichesi non hanno più giocato da squadra, evidenziando poca fluidità nella declinazione del gioco, pochissimo movimento senza palla, passaggi lenti e prevedibili. Si è spenta la luce: la squadra ha perso la sua forza d’urto; non ha saputo essere più un collettivo armonico, dotato di spirito guerriero e ricco di genialità. Ma queste note critiche, ad ogni modo, non cancellano il bello e le emozioni che la squadra ha saputo regalarci nelle partite iniziali del campionato. Adesso, bisogna guardare avanti: è doveroso dire grazie a un gruppo che per arrivare dove è arrivato ha saputo fare tanti sacrifici, superando innumerevoli difficoltà di diversa natura: non va dimenticato, per esempio, che, a causa dell’inagibilità del locale campo sportivo, da ben due anni, la squadra è stata costretta a disputare sul campo di La Martella tutte le gare casalinghe. In pratica, le delusioni di questo finale di stagione non devono inficiare quanto è stato fatto di buono. Giacomo Amati
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