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La Gazzetta del Mezzogiorno |
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Miglionico. Settantadue ettari di terreni seminativi, nelle contrade “Monte Acuto” e “Monte San Vito”, la “Casa sul lago”, (agriturismo nella zona della diga di San Giuliano), un immobile (ex forno) nel rione Santangelo e quattro immobili (le arcate) in via Marconi (piazza Mulino), per un valore complessivo di oltre un milione di euro, costituiscono il “tesoretto”, di proprietà comunale, che la locale Amministrazione comunale di centrodestra, guidata dal sindaco Vincenzo Borelli, intende alienare per dare ossigeno alle finanze delle casse comunali. Il piano della vendita degli immobili è stato illustrato, nell’ultima seduta del Consiglio comunale, dall’assessore comunale al Bilancio, Giuseppe Dambrosio Clementelli che, nell’evidenziare le ragioni che lo sottendono, ha richiamato tre motivi. Primo: c’è l’esigenza di porre rimedio ad “una situazione di sbilanciamento dei costi derivanti dal servizio di ricovero dei cani randagi nell’apposito canile (il servizio comporta una spesa annuale di ottantamila euro). Secondo: bisogna “togliersi di dosso tutto quel patrimonio che porta al Comune introiti di poco rilievo”. Terzo: le plusvalenze ricavate saranno utilizzate per l’estinzione dei mutui contratti dal Comune negli anni passati”. A quanto ammonta il “buco” di bilancio da ripianare? “La somma complessiva, precisa il sindaco, non va oltre i centosettanta mila euro”. I correttivi predisposti eviteranno il rischio del dissesto finanziario? “Al Comune, puntualizza Borelli, non è stata fatta nessuna operazione finanziaria fuori legge. La situazione è sotto controllo. Il mutuo richiesto per eseguire i lavori di ristrutturazione al locale campo sportivo non rappresenta un azzardo: non è una spesa velleitaria”. Ma che bisogno c’era di prevedere l’impianto dell’erba naturale sul terreno di gioco? “Quest’ultima scelta, conclude il primo cittadino, risponde ad una condizione di opportunità che si vuole offrire ai giovani che fanno sport. Il Comune non trema, perché non rischia alcun tracollo finanziario. Non si trova con l’acqua alla gola e non vive nell’incubo che qualche creditore presenti un’istanza di fallimento”. Giacomo Amati |
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