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La
Gazzetta del Mezzogiorno |
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Miglionico.
Provare a stupire, battere il Vitalba, infilare il nono risultato
utile di fila e tentare di agganciare il quinto posto in classifica,
utile per partecipare ai playoff. Era questa la missione inseguita
dal Miglionico nella sfida contro il Vitalba, ma la neve e il
ghiaccio hanno rappresentato degli ostacoli insormontabili: la
partita non s'è disputata e la squadra del presidente
Dino Battilomo
s'è vista
costretta a rinviare i suoi sogni di gloria. «Eravamo carichi al
punto giusto e volevamo vincere», sottolinea il direttore sportivo
Michelangelo Piccinni,
raggiante per il premio «Solidarietà» che gli è stato assegnato
dalla Figc materana, nel corso della cerimonia di presentazione
della Coppa del mondo conquistata dall’Italia nei mondiali di calcio
dell’anno scorso. Nel corso dell’inizia - tiva, che s'è svolta ieri,
a Matera, nel cinema Comunale, presenti, tra gli altri, il sindaco
di Matera, senatore
Emilio Buccico
e il presidente
provinciale della Figc,
Giuseppe Comanda.
Nella motivazione del premio si legge che Piccinni «ha saputo
aggregare lo spirito sportivo a favore di iniziative umanitarie». Da
parte sua, mister Michele Paterino, nel sottolineare la
valenza morale del giusto riconoscimento assegnato all’autorevole
dirigente miglionichese, osserva come l’imprevisto turno di riposo
possa avere un’influenza negativa, frenando la marcia spedita della
sua squadra, così ben motivata e decisa a lottare al meglio delle
sue possibilità tecniche per raggiungere i posti alti della
classifica. «È indispensabile ottenere il bottino pieno soprattutto
nella gare casalinghe, dichiara il bravo tecnico materano, sia per
affrontare più serenamente il futuro sia per crearsi delle
prospettive più significative nel del campionato». Per concludere,
va rimarcato il fatto che l’undici miglionichese ha raggiunto,
ormai, una sua precisa identità tattica, evidenziando maturità, una
forte personalità e costanza di rendimento. Ne discende che sarebbe
un peccato non crederci, non pensare in grande, rinunciando a
sognare ad occhi aperti. Giacomo Amati |
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