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ESTATE ROVENTE | In cenere decine di ettari di macchia mediterranea, cipressi, pini ed eucaliptiUn altro inferno di fuoco Questa volta tocca a Miglionico, in contrada Cugno del Prete |
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La
Gazzetta del Mezzogiorno |
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Miglionico - Inferno di fuoco in contrada Cugno del Prete: sono andati in cenere decine e decine di ettari di macchia mediterranea e di rimboschimento di cipressi, pini ed eucalipti, in una delle più grandi riserve di verde dell’agro miglionichese. Fiamme altissime, spaventose lingue di fuoco che, alimentate da forti e continue raffiche di vento tropicale, hanno interessato u n’area che si estende per oltre sessanta ettari in cui era ubicato un prezioso “polmone di ve rd e ”, un gioiello di riserva protetta. Per fortuna, non si contano vittime nè feriti tra le persone, ma tanta paura ed angoscia per un considerevole patrimonio di verde dello Stato che è andato completamente distrutto. «Per la verità, i dati precisi dello scempio non si conoscono ancora», dichiara l’ispettore del Corpo forestale del comando di Matera, Antonio Pierro. Le prime fiamme maledette si sono sviluppate all’im - provviso nel primo pomeriggio di ieri. Inizialmente, presumibilmente una mano assassina dell’uomo le ha innescate tra le sterpaglie della zona. Poi, in breve tempo, il fuoco, un “m o s t ro ” dalle tante bocche, ha colpito inesorabilmente al cuore la riserva di verde e, senza incontrare alcun ostacolo, ha distrutto tutto ciò che ha incontrato sulla sua strada, cioè centinaia e centinaia di giovani piante messe a dimora da pochi anni. Davanti alle prime fiamme è scattato subito l’allarme rosso: sul posto sono intervenute tutte le squadre antincendio disponibili sia del Comando dei vigili del fuoco di Matera, sia quelle del corpo provinciale della forestale, oltre a numerosi uomini della Protezione civile provinciale, unitamente a quelli della locale struttura operativa, coadiuvati da tanti volontari che si sono prodigati nella difficile azione di spegnimento delle fiamme. Tra di loro anche il sindaco di Miglionico, Vincenzo Borelli, alcuni assessori e consiglieri comunali. E’ stato chiesto anche l’ausilio di un Canadair, il “bombardiere volante”, ma in zona sono arrivate solo le squadre antincendio di terra che, utilizzando le autopompe, hanno fatto il possibile per soffocare le fiamme con lanci di acqua. Quest’ultime sono state domate, finalmente, dopo numerose ore di strenuo lavoro che è proseguito anche durante la notte. I bilanci precisi dei danni si potranno fare solo nei prossimi giorni: nessuno, però, potrà mai quantificare l’amarezza per uno scempio così assurdo. Giacomo Amati |
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