MIGLIONICO: Storia, Arte Cultura e Tradizioni | |
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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 29.08.02 | ALLARME PERONOSPERA |
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MIGLIONICO. Allarme peronospora. A poche settimane
dall’inizio della vendemmia dell’uva, si scopre che una parte rilevante delle
viti presenti nel demanio miglionichese è stata infettata dalla presenza di un
micidiale parassita, comunemente conosciuto con il nome di “peronospora della
vite”, che si sviluppa quando nell’ambiente vi è una elevata percentuale di
umidità.
“La peronospora, una delle malattie più gravi, tra quelle che possono
colpire la vite, sta rovinando almeno il trenta per cento della produzione
viticola locale”. Lo afferma il vice sindaco, Domenico Laterza, assessore
comunale con delega all’Agricoltura. Si tratta quasi di un flagello che rischia
di mettere in ginocchio gli agricoltori produttori di uva”. Ma di preciso, cos’è
questa malattia? “E’ un fungo parassita, originario dell’America, spiega Laterza,
il quale attacca prima tutte le parti verdi della pianta e poi va ad aggredire i
grappoli dell’uva, facendoli diventare secchi. Quando un vigneto viene colpito
da questa malattia, lo si riconosce subito perché le foglie dei rami diventano
di colore grigio. Poi, le foglie cadono, causando una riduzione del grado
zuccherino dell’uva”. Cosa si può fare per proteggere i vitigni da questa
malattia? “I vignaioli, spiega Nino Comanda, capo diga di San Giuliano, con la
passione per l’agricoltura ed una spiccata competenza nel settore viticolo,
possono contrastare l’azione distruttiva di questo parassita effettuando dei
trattamenti specifici e periodici con l’uso di anticrittogamici. Ma una volta che
la pianta è stata colpita, per salvaguardare la qualità del prodotto uva,
bisogna avere premura nel selezionare i grappoli, evitando di tagliare sia
quelli già colpiti dalla malattia sia gli altri che, eventualmente, dovessero
denotare la fuoriuscita di una muffa bianca”.
Intanto, giova precisare che le
tipologie dei vigneti esistenti nell’agro miglionichese sono tre: i più diffusi
sono a “spalliera”; numerosi sono anche quelli a “tendoni”; pochi, ormai, sono i
più tradizionali a “ceppo”. Tra le varietà più comuni dell’uva da vino, spiccano
la “Malvasia”, il “Moscato bianco e nero” e il “Primitivo”; mentre, per quanto
riguarda quella da tavola, predomina il famoso “Sacrone nero”. Infine, giova
sottolineare come la produzione dell’uva e del vino, unitamente a quelle del
grano e dell’olio, facciano da traino all’economia agricola locale.