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Miglionico.
Il Partito democratico si doveva distinguere per la sua
capacità di rappresentare una forza nuova,
modernizzatrice, riformista con lo sguardo rivolto al
futuro. Ora, però messi da parte i bei discorsi e le
dichiarazioni di principio, si tratta di tradurre in
pratica tutta questa gran mole di idee, progetti,
desideri e aspirazioni. La classe dirigente del P.D.,
tutta proveniente dal vecchio P.C.I. e dalla
sinistra democristiana, rappresentata da qualche
esponente del vecchio P.S.I., fin ad ora,nonè stata
ingrado di portare avanti una politica fedelmente legata
ai principi del riformismo, della modernità e del
cambiamento, che sono alla base della costituzione del
P.D. Un partito che pensa solo alle collocazioni di
potere, e non a difendere il popolo dei lavoratori, è un
partito conservatore che perde il suo elettorato, come
dimostrano gli ultimi risultati elettorali. La verità è
che mancano le idee! Si parte dalla Bolognina. Poi,
l'Ulivo divenne, in pochi anni, la casa rifugio
per milioni di sopravvissuti. Prodi, oltre l'Ulivo,
voleva un partito tutto nuovo. Il suo principale
luogotenente, Arturo Parisi, aveva addirittura intimato
a Veltroni di sciogliere il Partito. Così, i
democratici di sinistra e la Margherita ammainarono le
rispettive vele per sostituirle, con quella unica, del
Partito Democratico. Il vento del liberismo
afflosciava le vele della sinistra riformista, ma la
navicella restava in mare. Venne la stagione del P.D..
La vecchia sinistra ammainò la bandiera del
Socialismo,decidendo di trasferirsi armi e bagagli
nel nuovo partito. Quando Veltroni si inventò il partito
senza tessere, il partito non più di sinistra, e indicò
la “Terza via” militanti ed elettori si guardarono
attorno avviliti. L'ultimo miglio per i d.s.
rischia di diventare un veroGolgota. Sparisconoil
Socialismo e la terza via di Prodi e Veltroni e, oggi,
Rutelli, Letta e Follini, indicano una linea politica
senza identità. Il Partito democratico, pur
rappresentando una novità di rilievo e meritevole di
attenzione, deve ancora dimostrare la sua vera
consistenza e la sua capacità di tradursi in pratica
politica. Bisogna passere dalle parole ai fatti, dai principi all'agire quotidiano. Si può predicare il cambiamento e il riformismo da una parte ed essere alleati con Di Pietro? On. D'Alema, una vera svolta, che non si limita ad essere tale nei nome, mache viole esserlo anche e soprattutto nei fatti, avrebbe avuto bisogno di maggiore coraggio e lungimiranza; continuare a predicare bene razzolando male non porta da nessuna parte. Questa è la vera debolezza del Partito democratico. Michele Ribellino: Responsabile provinciale Socialisti Riformisti Miglionico |
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