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NUNZIO FESTA |
Miglionico
L'unica farmacia ubicata in un contesto storico
prestigioso - Tra le medicine di Don Pasquale Alla scoperta della farmacia del dottor Minnaia |
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Il Quotidiano della
Basilicata |
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Miglionico
- Dista pochi passi dalla Chiesa Madre e dal Castello del
Malconsiglio: la farmacia del dottor Pasquale Minnaia, in
Miglionico è ubicata in un contesto storico di notevole pregio
artistico. Il dottor Minnaia ha acquistato la farmacia
dall'ultimo erede della famiglia Motta, il dottor Pietro,
figlio di Antonio. È stato per molti anni membro del direttivo
della Federfama provinciale, in qualità di tesoriere. La sua
figura è molto popolare in paese e riscuote ammirazione e
simpatia; è l'amico di tutti e si porge agli altri con
atteggiamento di rispetto ed affabilità. Viene chiamato “Don
Pasquale” per la fiducia riposta in lui dai concittadini e le
capacità professionali dimostrate nell'espletare la sua
delicata attività. Collaborano i figli Leonardo e Giulio. Nel 1990 la farmacia rurale ha trovato sede in Largo Chiesa Madre al numero 14, in un antico edificio del borgo della Chiesa Madre, dove si snodano stradine sinuose in uno scenario suggestivo per antichi richiami di storia millenaria. La farmacia presenta un ambiente intonato allo scenario circostante, con una volta a vela ed un arco costruito in mattoni che fa da cornice al bancone situato nell'area di dispensazione. Dalla vecchia farmacia Motta è pervenuta soltanto una bilancia dei primi del Novecento. Attualmente, Miglionico è servita da una sola farmacia in rapporto al numero degli abitanti. Secoli fa, era un grosso borgo lucano con più farmacie, più medici e maggiore importanza nel campo socio-economico. Le origini di Miglionico risalgono al VI secolo avanti Cristo, come testimoniano alcuni reperti archeologici. Le prime abitazioni si hanno all'inizio del Medioevo con le fortificazioni bizantine a difesa dagli assalti dei saraceni. Nel secolo XI è stato possedimento normanno e nel XII feudo di Fulco, giustiziere della Basilicata. I Sanseverino costruirono il castello in cui si riunirono, in congiura, i baroni del regno ribelli a Ferdinando I d'Aragona, re di Napoli, per simulare un atto di sottomissione al re in attesa degli aiuti papali. L'epilogo fu tragico: tutti i baroni furono sgozzati, nella sala al primo piano. Questo infelice evento meritò al castello l'appellativo del “Malconsiglio”. La posizione panoramica sulla Valle del Basento si coniuga felicemente con l'Oasi di San Giuliano, terra del miglio e delle mele. La Diga di San Giuliano costituisce una vera ricchezza per alcune aziende che costellano l'importante bacino idrico. Attualmente è fiorente l'artigianato del legno, della carpenteria e della meccanica. Purtroppo la disoccupazione giovanile è una delle più alte d'Italia e l'emigrazione è lo sbocco naturale di molti giovani in cerca di lavoro. Il turismo, timidamente, accenna ad una ripresa per i richiami storici dei suoi monumenti. |
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