NUNZIO FESTA

Il Quotidiano della Basilicata
23 Agosto 2007

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Miglionico - Nuova vita per il Castello del Malconsiglio. Dopo anni di restauro, dopo interventi  di riqualificazione, il castello di Miglionico da diversi mesi è tornato a ospitare iniziative culturali ed eventi vari. Il primo passo, che può essere definito simbolico, è stata la convocazione avvenuta ormai molti mesi addietro, della riunione del consiglio comunale cittadino presso una delle sale dell'antico bastione. Ma non è stato e non è solamente questo. Infatti, da tempo, quello che fu il luogo nel quale avvenne la studiatissima congiura dei Baroni, avvenuta fra il 1485 e il 1486, segnalata e seguita da tanti storici, il maniero tutt'ora in fase di fine recupero, è punto d'accoglienza prestigiosa per iniziative di varia natura.
Per esempio, l'attuale Amministrazione comunale miglionichese ha individuato nella sublime costruzione una tappa delle giornata nazionale del Fai (Fondo per l'ambiente italiano) di due anni or sono. In quell'occasione il primo cittadino Borelli e altri amministratori locali insieme all'ex parroco del paese arciprete don Mario Spinello portarono visitatori e i dirigenti del Fai a riconoscere meglio le cose importanti presentate dal castello del Malconsiglio.
Si trattò d'un solo momento, ma qualcosa potrebbe o dovrebbe essere rimasto. Invece, in questi giorni d'agosto, alcune serate svoltesi per il tabellone delle manifestazioni del “R'estate a Miglionico” (gli eventi estivi messi in piedi specialmente dal Comune in collaborazione con altri soggetti) sono state portate proprio al castello.
Per fare un esempio si può ricordare la data di sabato prossimo, quando sarà proposto al pubblico e ai musicisti che vorranno partecipare attivamente il concorso internazionale di clarinetto intitolato a “Marilena Trotti”. Uno degli studi riportati anche sul sito istituzionale del Comune di Miglionico segnala che «la datazione del nucleo originario del complesso può essere assegnata ai primi decenni del XIV secolo», viste le caratteristiche specifiche del «grande manufatto edificato sulla sommità di una collina prospiciente il centro storico dal quale probabilmente era separato dal declivo naturale del pendio che chiaramente è stato modificato con terreno di riporto e la costruzione di un terrapieno per consentire il collegamento tra abitato e castello». Nunzio Festa

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