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Recuperato gran parte
dello scheletro a San Giuliano, non ci sono oggetti personali Ossa umane, trovato il cranio Entro 90 giorni si pronuncerà il perito sull’epoca del decesso |
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Il Quotidiano della
Basilicata |
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MIGLIONICO
- Toccherà al perito nominato dal Tribunale dottor Giancarlo
Divella dell’istituto di medicina legale di Bari chiarire a quanto
risale il decesso dell’uomo le cui ossa sono state ritrovate nella
riserva di San Giuliano in territorio di Miglionico. Ieri intanto
i vigili del fuoco del Comando provinciale di Matera hanno
completato le operazioni di scavo ed hanno ritrovato una larga
parte di frammenti ossei appartenenti alla persona, pare una sola,
che era stata sepolta. Sono stati trovati lo scheletro, il cranio,
la mandibola e parti di un braccio durante gli scavi che sono
stati eseguiti su disposizione del sostituto procura-tore della
Repubblica presso il Tribunale di Matera, Valeria Farina Valaori,
che indaga sul ritrovamento. Il magistrato ha confermato il
sequestro dell’area e non ha escluso che ulteriori scavi possano
essere necessari mentre il perito si è riservato il tempo
necessario per formulare la propria ipotesi. Appare comunque molto
probabile che quelle ossa non siano lì da meno di quindici anni.
Se il periodo supererà i 30 anni difficilmente ci potranno essere
addebiti da parte del Pm Farina Valaori. Il materiale rinvenuto
sarà dunque ora esaminato in laboratorio dal pro-fessor Divella
consulente tecnico anatomopatologo che avrà 90 giorni di tempo per
determinare datazione e sesso dello scheletro. Da una prima
valutazione l’esperto non ha potuto stabilire con certezza l’epoca
alla quale risalgono i resti. Non sono stati trovati, al momento,
effetti personali o frammenti di abbigliamento appartenenti alla
persona seppellita in quel luogo. La sepoltura non venne eseguita
in profondità, ma in posizione piuttosto superficiale. L’area del
rinvenimento, intanto, continua ad essere vigilata qualora dovesse
essere necessario effettuare nuovi scavi. A trovare le ossa a
seguito di una frana di un costone roccioso avvenuto nel-la serata
di venerdì sono state alcune guardie ittico-venatorie che si
trovavano nella zona e che si sono subito rese conto di quello che
stava emergendo. Una pattuglia dei Carabinieri che sono stati
allertati ha provveduto poi a repertare i resti. Mentre il
magistrato ha predisposto il sequestro dell'area. Subito si notava
che una parte dello scheletro era probabilmente rimasta ancora
sepolta nella parte alta del costone non franato, in-somma in una
condizione non facile soprattutto per procedere ad un recupero
immediato. Le operazioni dunque sono riprese nella mattinata di
ieri con la supervisione di un equipe medico scientifica che dopo
aver setacciato a fondo il terreno precedentemente franato a
valle, ha consentito ai vigili del fuoco di continuare gli scavi a
monte,dove si trovavano i restanti frammenti ossei. Entro 90
giorni il responso sulla datazione di questi resti, per il momento
è solo alquanto difficile fare qualsiasi tipo di ipotesi. |
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