LE CARATTERISTICHE ANTROPICHE:
a. Cenni storici sulla formazione e le variazioni superficiali del
territorio comunale
"La fondazione dei primi
abituri di Miglionico, anche a non perdersi nella notte oscura dei tempi, può
forse risalire verso i primi secoli di Roma e, indubbiamente al periodo aureo
della vicina Magna Grecia...L'origine romana di Miglionico e dei rapporti con
Metaponto è attestata dalle tombe (a forma di cono, di arco, di cunicolo). dalle
armi, dalle monete (quelle di Sibari col toro, quelle di Metaponto con la spiga,
di Caulonia con la cerva e quelle di Crotone), dagli oggetti (vasi, lucerne,
unguentari, tazze) ritrovati non solo nel perimetro dell'attuale abitato ma per
raggi di quasi un chilometro all'interno. Ora questi ritrovamento sono
testimoni muti ma eloquenti e sicuri
del tempo e dello spazio in cui nacque e mosse nella vita i primi passi
Miglionico. Secondo la notizia che ci dàTeodoro Ricciardi, storico di
Miglionico dell'800, che per la sua dissertazione si avvale di un "antico
manoscritto copiato da altro più antico" Miglionico fin dai tempi più remoti
della sua fondazione, ha avuto sempre la stessa ubicazione e, più o meno, lo
stesso territorio di quello odierno. Era posto alla destra del Bradano a non
molta distanza da Metaponto, alla cui regione apparteneva. Veniva, perciò, a
trovarsi ai confini della Lucania con la Peucezia, oggi provincia di Bari, della
quale faceva parte Matera, e con laTarantina nella quale era compresa l'odierna
Montescaglioso, paese posto sulla sinistra del fiume Bradano e limitrofa con
Miglionico. Era poi tutto cinto di mura ed antemura intercalate da tre Porte e
numerosi torri. Contrariamente ad oggi aveva intorno a sè anche tre borghi, che
stanno a dimostrare che in quegli antichissimi tempi, la popolazione di
Miglionico, posto il fatto che il paese antico si è arricchito soltanto di
pòoche case, era certamente superiore all'odierna. Dal citato manoscritto, già
molto corroso dal tempo, si può leggere così: 'Detta terra nel suo territorio
aveva tre ville o borghi, una delle quali si chiamava Milionello (oggi
Monticello) quale era, verso il XIV sec. di 150 caselle in circa, vicino al
fiume Achirinte ora detto Bradano...L'altra alla cappella di S.Vito, dove si
dice li Casaleni, vicino alla difesa di Monte S.Vito...' Del terzo borgo il
manoscritto non ci tramanda nè il nome, nè il luogo, anche se ci assicura che i
borghi erano tre. Teodoro Ricciardi, comunque, dice:'La terza borgata, benchè
non riferitaci pare non aver potuto essere altrove che nella parte Sud-Est,
sottoposto all'abitato, nell'oliveto già detto 'Vigna della Corte' ora di
Stancarone, nel quale sonosi trovate e più antiche monete, e le antichità già
prima riferite'. Nel borgo di Milionello, dunque, il cui sito lo stesso
Ricciardi fa risiedere nel luogo dove al suo tempo vi erano le masserie dei
signori Grande, Torraca e Dalema, nel XIV sec. al tem dei tre borghi citati di
cui, come ho detto, ci restano solo dei reperti archeologici come vasi, monete e
oggetti vari, non si rinviene un notevole cambiamento dell'estensione del
territorio e nell'ammontare della popolazione, come vedremo in seguito...
Passando ora allo stemma di Miglionico, diciamo che esso ci perviene 'ab
immemorabili' impresso in documenti e pergamene e fors'anco inciso su
qualche pietra. Rappresenta un guerriero a cavallo con elmo, corazza e lancia
con gli omeri ricoperti da una pelle di leone galoppante verso un bastione
turrito. Sulla gamba del cavallo alle volte è impressa una M. In quasi tutte le
riproduzioni che la tradizione indiscussa e accettata non solo dai cittadini ma
da tutti gli storici svolge e ripete così: Milo,
Magnus, Miles, Munuvit,
Milionicum, Magnis, Muris (o Moenis). Ora la parola Miglionico, derivante da
Milonia o Milialongum o altre simili con identica radice e con identiche lettere
di Milone, prova che Milone dette il nome a Milonia, ora Miglionico...'Il
Racioppi lo vuole derivato dalla parola del basso latino 'Mallionicum', che
vorrebbe significare officina a sodar panni col congegno rudimentale dei magli.
Romualdo Salernitano, a sua volta, dice che derivi da Maloceo capitano greco
dell'imperatore Catalaico, vissuto in questi luoghi ai tempi normanni. 'L'Antonini,
poi, lo vorrebbe derivato dal 'Melo' primo e rinomato duce di tutte le Apuglie,
come dice Protospata, nell'anno 1020'. Secondo Teodoro Ricciardi Miglionico non
è che l'antica Milonia dei Sanniti menzionata da Tito Livio nel libro X cap. 34.
Il Prof. Nicola Corcia dell'accademia di Archeologia di Napoli (Napoli tip.
dell'Università anno 1874) non crede che il nome dato a Miglionico derivi da
Milone, fondatore della Città, ma da 'χειρος'
che in greco significa 'miglio donde Milonia' città del miglio e poi Miglionico.
Secondo me Milone, pur non avendo fondato Miglionico, ha poi costruito le prime
fondazioni e difese...Il paese, quindi preesisteva alle gesta storicamente
accertate di Milone. Quindi Miglionico è antichissima...Però il primo documento
storico ed autentico lo troviamo solo dopo il 1000 dell'era volgare e,
precisamente, nel 1110, quando leggiamo che un tale Alessandro, conte di Andria,
fece restaurare ed ampliare l'antichissimo castello...Il 12 dicembre 1504, dopo
il patto d'armi di Barletta, la terra e il Castello di Miglionico fu dato, per
speciale concessione del Re Ferdinando 1° a
Ettore
Fieramosca il cui stemma lo troviamo inciso su di un campanile del paese
(chiesa Santa Maria delle Grazie).
b. Il centro abitato:
origine e sviluppo topografico
Miglionico, per quello
che si è appreso dalla tradizione e per quello che si vede ancora, aveva
intorno a sè tre cinta di mura intercalate da numerose torri, tre Porte (Porta
Grottole ad est, Porta Pomarico ad Ovest e Porta S.Sofia a Nord) e tre castelli
a difesa delle tre Porte. Delle tre cinta di mura la terza è distrutta
completamente, la seconda si vede ancora qua e là nei suoi avanzi, la prima
resta ancora nella sua massima parte perchè nel 1681 fu restaurata dal Comune...Delle
torri poche ne sono rimaste e dei castelli di quello ad ovest non restano che
pochi avanzi, quello a nord nel 1429 fu trasformato in un monastero francescano
e quello a sud è tutt'ora in piedi, benchè all'interno tutto sia stato
trasformato...[poichè] il centro abitato è a forma di croce, ne consegue che le
più antiche strade interne si sono ripartite uniformemente ad esso, cioè in
cinque strade principali...La situazione del vecchio centro [abitato] non è
mutata dal 1866, anno in cui scrive il Ricciardi. Esso appare sempre come un
vecchio centro situato sulla sommità di una collina, con le abitazioni che si
arroccano intorno a semicerchi degradanti verso la periferia...
f.
Caratteri etnici più salienti [della
popolazione]
I Milioniani [miglionichesi],
in generale, sono docili, religiosi e amanti di feste che vengono celebrate con
tutta la pompa possibile. Le feste padronali, infatti, ...si svolgono tra suoni
di musica orchestrale, fuochi pirotecnici, un tripudio di colori e di gioia e un
buon odorino alla brace...Delle diverse feste campestri che si celebravano a
Miglionico...una soltanto ne rimane, cioè quella cosiddetta della
Madonna della Porticella
la quale si celebra nella seconda domenica di settembre...Esprimere con le
parole la gioia della popolazione in quella giornata non è possibile...La
cappella è sita su di un colle... dal quale si vedono da una parte i più bei
paesaggi della fruttifera Miglionico e dall'altra quelli della olifera
Ferrandina...
La maniera di vestire delle donne, fino ai principi dell'800, era tutto un
costume greco, come anche nella limitrofa Ferrandina. Tale vestito era formato
da una gonnella colore rosso, detta perciò "camicia rossa" con "vantiseno a
colore, ed una giacca a maniche corte ornata di galloni.Sulla testa, poi, un
panno bislungo con voce greca detta"spargano" che copriva testa, spale e
braccia...Il dialetto,
oltre ad essere formato da alcune parole galliche con qualcuna
spagnola,...[contiene] ancora molte originarie parole greche, più o meno
corrotte, delle quali qui diamo un esempio...: 1) quel già nominato panno
bislungo per coprirsi...ed i pannolini dei bambini chiamano "spargano" (dal
greco sparganon); 2) nel chiamare il porco dicono"chiro, chiro" da coiros
(porco); ...3) i lentischi dicono "stingi" da schinos (lentiscus); 4) invece di
"allora" dicono "tann" da tamos (tunc); 5) invece di "piacesse a Dio" dicono "macardij"
da "macar" (beato); 6) il dorso dell'animale dicono "cr'ddozz" da "credemnon"
già usato per dire il dorso del muro; 7) nell'indossare una cosa nuova dicono "'ng'gnar'"
da "egcainozo" (innovo); 8) il "caldaio" dicono "caccaviedd'" da "caccabe"..."
Foto 1032: Miglionico
1970: panorama -
Foto 1033: Miglionico
1970: torrente Acquaro: gregge di pecore con pastore -
Foto 1034: Miglionico
1970: Piazza Popolo -
Foto 1035: Miglionico
1970: Piazza Castello -
Foto 1036:
Miglionico 1970: Stazione delle Ferrovie Calabro-Lucane -
|