MIGLIONICO.
Scoprire la propria
passione in quarantena. La
passione è
quella per la fotografia, venuta fuori prepotentemente, nella
mente, nelle mani e negli scatti di una casalinga
miglionichese. Cristina Consoli, 37 anni, madre di due
bambini, dal chiuso della sua casa ha maturato una passione che
non sapeva di avere. Ha immortalato così gli angoli più nascosti
della sua cittadina, cui magari nessuno ci faceva caso. Angoli
intrisi di storia, oggetti e monumenti anche abbandonati, non
focalizzati dagli occhi di chi, fugacemente, in un mondo che
corre veloce, non è riuscito a catturare. Una serie di scatti
che Cristina ha pubblicato sui social riscuotendo in poco tempo
commenti e complimenti che l’hanno incoraggiata ancor più a
coltivare il suo desiderio di evasione e condivisione. Ogni
giorno ha
immortalato
particolari di vicoli
nascosti,
costruzioni modificate dal
tempo e dall’incuria dell’uomo mettendole a
disposizione di tutti. “Il mio interesse per la fotografia è
alquanto datato e seppure da autodidatta, negli anni, ho
cercato di coltivare questa mia passione cimentandomi a
immortalare i soggetti più vari – precisa Cristina,
sbigottita dall’interesse che le sue foto hanno calamitato. “Ho
notato – aggiunge Cristina, che nel soffermarsi su
un’immagine, l’osservatore riesce a percepire sensazioni ed
emozioni che magari dal vivo, solo guardando, non tutti riescono
a cogliere. Al momento del click, il mio desiderio più grande è
cercare quindi di cogliere tutti quegli elementi che fanno di
una semplice foto una foto emozionale. Sfumature, colori, ombre,
segni del tempo e particolari che riescano a far immaginare fino
a sentine gli odori circostanti, per me essenziali al momento
dello scatto per contribuire ad una immagine, la più
accattivante possibile”. Una passione nata per caso ma ben
motivata, come una fotografa professionista. “Per me –
conclude Cristina, ogni foto deve contenere un messaggio.
Soffermarmi su particolari di vicoli, scorci ed elementi di vita
vissuta della mia cittadina, è stato un ritorno ad un passato
cui questa quarantena ci ha dato forse più tempo per riflettere.
E con le mie foto ho voluto dare un mio modestissimo contributo
di apprezzamento per quel passato fatto di cose semplici,
atmosfere e valori, oggi un po’ smarriti.” |