MIGLIONICO.
Mandateci i cani promessi! Questa la
voce che giunge da Pieve d’Olmi, cittadina
situata in provincia di Cremona, 900 km. da
Miglionico. Da oltre 2 anni, lì, è tutto
pronto per dare accoglienza ad altri 75 cani
ex randagi della cittadina del Malconsiglio.
Era il 23.12.2011 quando il comune di
Miglionico con la delibera di giunta n. 149
sottoscriveva un accordo con la Lega
Nazionale per la difesa del cane di Cremona,
per dare in adozione 90 cani abbandonati sul
territorio comunale e quindi di “proprietà”
del Comune. Cani ora domiciliati presso la
struttura di ricovero gestita dalla
Elle&Elle di Matera e che costa al comune
una cifra che oscilla intorno agli 80mila
euro annui. “Sono trascorsi 2 anni da
quell’accordo – precisa Rosetta
Facciolo, presidente dell’associazione
cremonese di difesa del cane,
ma ad oggi, sono soltanto 15, i cani giunti
da Miglionico nel mese di agosto 2012”
ed aggiunge: “Sono cani con gravi
problemi comportamentali che tendono a
relazionarsi con enormi difficoltà con
l’uomo, cui tendono a sfuggire. Cani che non
hanno avuto un’alimentazione standard e che
all’inizio non mangiavano neanche le
crocchette tanto che solo in 2 sono riusciti
ad andare in adozione”. L’accordo,
sottoscritto dall’amministrazione, prevedeva
un contributo una tantum di 73mila
euro, oltre al nulla-osta per il
trasferimento
degli ex-randagi al nord, garantito
dall’Ufficio veterinario, Dipartimento
Salute sicurezza e solidarietà sociale della
Regione Basilicata. Un contributo, pari a
euro 811,11 a cane, comprensivo di spese
di trasporto, che unitamente ad altre
iniziative messe in atto
dall’amministrazione, come la
sterilizzazione, era finalizzato alla lotta
al randagismo, nel rispetto del benessere
dell’animale stesso e volto a ridurre
l’esborso patrimoniale annuale, dell’ente
stesso. Un risparmio quindi per le pingui
casse comunali che si sarebbe materializzato
negli anni. Ma così non è stato. Dopo
i 15 cani, partiti alla volta del Nord, gli
altri 75, cui se ne sono aggiunti di nuovi,
sono rimasti bloccati a Sud. “E’ una
situazione che non riusciamo a spiegarci
–continua la Facciolo, sentita
telefonicamente. Il Comune non sta
rispettando un accordo che avrebbe avuto
vantaggi economici per loro stessi.
Al tempo stesso, oltre a lasciare gli
animali, cui teniamo in primis, in una
struttura che non li educa e non li
predispone ad una futura eventuale adozione,
sta esponendo la nostra associazione ad un
grave disagio economico. Noi per poter
ospitare degnamente i 90 cani, abbiamo
costruito ex-novo una nuova struttura, in
virtù dell’accordo che prevedeva appunto un
compenso. Ora ci ritroviamo solo i costi da
sostenere per un centro di recupero che
abbiamo intitolato a San Rocco, protettore
degli animali, ma al cui interno mancano i
cani cui l’investimento era destinato”. Una
situazione paradossale che solo nei 2 anni
trascorsi dall’accordo, ha portato il comune
di Miglionico ad un esborso di 160mila euro,
quando invece, pagandone solo 73mila di
euro, si poteva già aver realizzato una
risparmio di oltre 80mila euro. Il
Sindaco Angelo Buono, rammaricato specifica
che “l’amministrazione
comunale, ha tutto l’interesse a chiudere
l’accordo. Le ragioni che ne hanno
rallentato l’attuazione sono riconducibili
alla mancanza delle risorse economiche da
parte della Regione e ad impedimenti di
natura burocratica”.
Chissà se questi cani avranno a breve, il
nulla osta per l’emigrazione, consentendo un
risparmio reale per le casse di questa
amministrazione e finalmente potranno andare
in adozione. Si attende evoluzione. Antonio
Centonze |