MIGLIONICO.
Sarà una domenica speciale quella di
oggi per la cittadina del Malconsiglio.
Don Mario Spinello, arciprete della comunità
per oltre 40 anni, compirà il suo 90° compleanno.
Pensionato dal ruolo ufficiale nel settembre del
2006, era arrivato a Miglionico nel novembre del
1965, dopo la morte dell’arciprete Don Donato
Gallucci da
Pietragalla che in
35 anni di sacerdozio aveva fatto
crescere culturalmente questo piccolo paese lucano,
abbarbicato su una collina fra Bradano e Basento. E
sulle orme di Don Donato che aveva guadagnato le
copertine dei giornali dell’epoca per il suo vivere
con un piatto di riso possedendo un solo mantello e
che aveva strappato alla zappa
centinaia di ragazzi,
divenuti magistrati, medici e
ingegneri, si è instradato Don Mario, il parroco
venuto da lontano.
La sua casa, proprio di fronte alla Chiesa,
è stata per quasi
mezzo secolo la casa di tutti i giovani. Biblioteca,
luogo di studio e di apprendimento, luogo di svago e
d’intrattenimento, luogo per pranzare, cenare e
guardare
la
Tv. Quante le serate, trascorse da intere
generazioni, soprattutto la domenica sera per
guardare la Domenica Sportiva, alla tv a colori
fresca d’invenzione a casa di
Don Mario. Un
arciprete di una cultura eccelsa, prossimo alla
laurea in medicina, che oltre ad assolvere le
funzioni di
parroco per la
comunità, era un prezioso dispensatore di consigli e
si adoperava per difendere e
valorizzare le bellezze artistiche e
architettoniche. Si impegnava per far crescere
culturalmente i tanti ragazzi che lo affiancavano in
ogni momento della giornata. Ragazzi che seguiva
nello sport e nella vita sociale. I primi approdi al
mare per questi ragazzi degli anni ‘60 sono avvenuti
grazie a Don Mario. Il suo maggiolone celeste da
soli 5 posti, andando contro le regole, riusciva a
trasportarne il doppio. Destinazione “mare 48” per
la gioia di tanti che il mare non avrebbero avuto
modo di conoscerlo, vivendo sulla collina di Cencree.
E quando nel 2006 a Don Mario è stato comunicato di
lasciare Miglionico con destinazione un pensionato
di Pisticci, il suo popolo non è rimasto
indifferente. “Non
toglieteci don Mario”
il grido che si levò da tutta la comunità. E
l’allora Sindaco Dalessandro, con una lettera
inviata all’arcivescovo di Matera, Mons. Ligorio
chiedeva allo stesso di “valutare la possibilità di
consentire a Don Mario di concedersi il meritato
riposo nel paese che per quasi mezzo secolo l’aveva
ospitato.” E Don Mario accudito, riverito, amato e
rispettato dai tanti suoi parrocchiani, è rimasto
nella cittadina cui tanto ha dato e continua a dare.
Ed i suoi concittadini, quest’oggi gli regaleranno
un’emozione a sorpresa. Una giornata di festa cui in
tanti si sono impegnati per omaggiare il loro
arciprete con un “Grazie senza misura per averci
donato, fede, sport, arte e cultura”.
Antonio Centonze
Chi
è Don Mario.
Ex Arciprete dell'Insigne Collegiata Santa Maria
Maggiore di Miglionico, don Mario Spinello è nato a
Vigodarzere, in provincia di Padova, il 21 luglio
1923 da Antonio e da Angela Cavinato. Svolse i suoi
studi ginnasiali presso il Collegio "Barbarigo" e
successivamente, i liceali, presso il liceo "Tito
Livio" di Padova. Dopo aver partecipato al secondo
conflitto mondiale, si iscrisse al Seminario "Beato
Gregorio Barbarigo" di Padova. Fu ordinato sacerdote
il 21 febbraio 1948. Dal 1948 al 1955 fu educatore
in un orfanotrofio di Rieti e poi nell'OPM
(Orfanotrofio Provinciale Maschile) "Felice Ventura"
di Matera fino al 1958. Nello stesso anno ebbe la
nomina a Parroco della nuova Parrocchia "Cristo Re"
di Pisticci ove vi rimase fino al 1965, quando
accettò la nomina di Arciprete della Insigne
Collegiata "Santa Maria Maggiore" di Miglionico ove
ha prestato la sua missione evangelica
ininterrottamente per oltre 40 anni, dal 28.11.1965
al 29.09.2006. Una figura altamente carismatica,
quella di Don Mario che oltre ad avvicinare alla
“Chiesa” una miriade di giovani di tutti i ceti
sociali, ha manifestato particolari attenzioni
legate all’arte e alle attività culturali e sociali.
Diverse sono state le sue pubblicazioni tese ad
esaltare le qualità storiche di Miglionico e della
sua gente fra le quali ricordiamo: Santa Maria La
Sanità del Casale di Pisticci, Terre di Cencree,
Concerto d'Ottobre, Crocifisso Venerato nella Chiesa
del Convento di Miglionico, Vizi e virtù del
Castello di Miglionico, Gli uomini che hanno
costruito Miglionico, Padre Eufemio da Miglionico,
Miglionico 1870-1970. Il recupero e la rivalutazione
delle pregevoli strutture e arredi delle varie
chiese e cappelle site sul territorio comunale è
stato sempre da don Mario patrocinato e fortemente
sostenuto verso gli Enti preposti. Grande l’impegno
profuso per completare il restauro e la promozione
di alcune opere già note al grande pubblico, come il
Polittico di Giambattista Cima da Conegliano e
l'Organo che ora valorizzano con la loro presenza la
Chiesa Madre. Importante nel suo passato, la
promozione dello sport con il calcio e l’atletica
leggera praticati con uno scopo educativo e
pedagogico che riuscì a coinvolgere ed appassionare
grandi e piccini. ACe
Don
Mario e lo Sport.
Correva l’anno 1966, quando Don Mario, proveniente
da Pisticci dove si era già impegnato in attività
sportive, diede linfa e vita alla mitica A.S.
Olimpia Calcio con presidente Domenico Daddiego e
l’A.S. Junior Calcio della quale affida la
presidenza a Giuseppe De Bonis. E già al primo anno
di partecipazione il 1° posto del campionato di II
Cat. Girone E, fu conquistato dai ragazzi di
Miglionico, guidati in panca da un Don Mario in
un’inedita veste. Ragazzi che si divertono nel gioco
e si distinguono in quello che oggi si chiama “fair
play”. Diverse le Coppe Disciplina e i trofei
conquistati dall’AS Olimpia negli anni a dimostrare
la correttezza e validità dei ragazzi in campo.
Coppe e trofei ora esposti presso il locale barbiere
“da Mimì”, accanto alla Chiesa Madre, in Piazza
Popolo. E nel 1967, l’AS Olimpia Miglionico
partecipò ai Giochi della Gioventù ricevendo l’anno
successivo, dal Coni Provinciale, il premio “Duni”
con una significativa menzione: "Mens sana in
corpore sano". E una pattuglia di giovanissimi
miglionichesi con in testa l’arciprete dello sport,
partecipò a Roma come unico gruppo della Basilicata,
ai campionati nazionali di ginnastica artistica,
guidati dal tecnico Mario Salerno. Dalla staffetta
femminile, guidata da Angela Masellis, arrivarono le
qualificazioni nazionali di Torino; il gruppo
maschile del salto in alto, del lancio del peso
femminile con Anna Ventura, il lancio del
giavellotto con Michele Loglisci, il salto con
l'asta con Nicola Pecora, conquistarono il primo
posto. Un successo nell’atletica inaspettato per un
paesino del profondo sud, con gioia immensa di don
Mario. Un don Mario, allenatore, dirigente e a volte
anche arbitro, con espulsioni e rigori decretati
anche da centrocampo per un’imprecazione ed un
“cuccone” allo sprovveduto di turno, affinché sia
gli atleti che gli sportivi ricevessero
nell'oratorio parrocchiale, sempre vivo ed attivo,
oltre ad un’educazione da un punto di vista atletico
anche e soprattutto quella spirituale con una
condivisione attiva dei sani principi del
cristianesimo. Gli impegni che gli atleti assumevano
erano fondamentalmente due: fedeltà agli impegni
cristiani con partecipazione alla messa domenicale
ed istruzione catechistica settimanale oltre a
quello di avere un comportamento corretto sia nella
vita civile che durante le attività sportive. E le
attività sportive dell'oratorio erano aperte a
tutti, anche a quelli di credo diverso.
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