MIGLIONICO.
La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani,
fa tappa a Miglionico. L’Arcidiocesi di
Matera-Irsina, la Chiesa Evangelica Battista di
Matera, la Chiesa Ortodossa di Romania con la Chiesa
Evangelica Bethel,
hanno pianificato 4 incontri. Due si sono già tenuti
a Matera, il 18 presso
la Chiesa del Purgatorio ed il 22 presso la Chiesa
Cristo Re. Oltre all’appuntamento nella Chiesa
Madre di Miglionico previsto per
Giovedì 24 gennaio alle ore 19, l’ultimo degli
incontri previsti, si terrà Venerdì 25 nella Chiesa
Evangelica Battista di Matera (via Gravina) alle ore
19. “Quel che
il Signore esige da noi”, un brano tratto dal
libro del profeta Michea, è il tema scelto
quest'anno per accompagnare la Settimana di
Preghiera per l'Unità dei Cristiani, in programma
nei giorni che vanno dal 18 al 25 gennaio.
Giorni di riflessione e orazione sostenute dalle
parole del profeta contro chi voleva negare la
dignità e i diritti dei poveri:
”Voi divorate il mio
popolo. Lo spellate, gli rompete le ossa”
ammonisce Michea,
invitando allo stesso tempo, i suoi contemporanei ad
interrogarsi su “Quale offerta portare al
Signore, al Dio Altissimo,
quando andremo ad
adorarlo?
Gradirà il
Signore migliaia di montoni e torrenti di olio? Gli
daremo in sacrificio i nostri figli, i nostri
primogeniti per ricevere il perdono dei nostri
peccati?”
e a ricordare l’insegnamento che Dio ha dato agli
uomini: “praticare la giustizia, ricercare la
bontà e vivere con umiltà davanti al nostro Dio”
(6, 6-8).
A selezionare
questo brano profetico, il gruppo ecumenico
dell’India, in cui operano movimenti studenteschi
cristiani composti da migliaia di universitari. Le
riflessioni e le preghiere suggerite prendono spunto
dall’esperienza di sofferenza dei cristiani
perseguitati, che esprimono ansia di liberazione e
di riscatto sociale, in particolare dei dalits, i
“fuori casta”, ultimi della terra, schiacciati dai
potenti, ma preferiti da Dio. Una Settimana di
preghiera, nata in Inghilterra nel 1908, grazie
ad un sacerdote anglicano, Paul Watson, che la
definì "Ottavario di preghiera per l'unità della
Chiesa".
La
scelta della settimana 18-25 gennaio non è nata dal
caso ma deriva dall’importanza storica delle due
date. Nella prima si celebra la Cattedra di Pietro
(supremazia dell’insegnamento del Papa), mentre la
seconda ricorda la Conversione di San Paolo. In
questa settimana, i cristiani di tutto il mondo si
chiedono in fraternità ecumenica che cosa significhi
davvero praticare la giustizia, ricercare la bontà e
vivere con umiltà davanti a Dio. La gente è invitata
ad uscire dai canoni della tranquillità e comfort
per riflettere ed essere solidale con chi è ai
margini. “E’
verità indiscutibile che la giustizia e la pace
- ricorda il profeta Michea – costituiscono una
forte e salda alleanza tra Dio e l’umanità,
attraverso cui si crea una società costruita sulla
dignità, sull’uguaglianza, sulla
fraternità e sul reciproco “svuotamento” (kenosis)
delle passioni. Camminare umilmente con Dio
significa anzitutto camminare nella radicalità della
Fede, camminare in solidarietà con coloro che
lottano per la giustizia e la pace, e condividere la
sofferenza di tutti, attraverso l’attenzione, la
cura e il sostegno verso i bisognosi, i poveri, gli
emarginati”.
Belle parole per
riflettere e fare qualcosa. Antonio Centonze |