MIGLIONICO
- Un convegno di alto profilo, quello svoltosi
sabato nell'Auditorium del Castello del Malconsiglio,
che ha focalizzato le attenzioni sull'intervento
socio-sanitario nelle problematiche correlate alla
salute mentale. Una giornata di riflessione sulla
“Psicoterapia in Comunità” patrocinata dal Comune e
Lega Coop Basilicata con la collaborazione del Dsm
Asm (Distretto Sanitario Mentale dell'Azienda
Sanitaria Materana), dell'Airsam (Associazione
Italiana Residenze per la Salute Mentale) e dell'Ati
della Residenzialità di cui fanno parte le coop
sociali Progetto Popolare, La Mimosa, Caris e
Dimensione Uomo oltre alla coop sociale
miglionichese Vita Alternativa che gestisce la
locale Casa famiglia da oltre un ventennio. Al
dibattito, introdotto e coordinato da Giuseppe
Salluce, cooperatore sociale e segretario nazionale
Airsam, dopo isaluti del sindaco,Angelo Buono,
esperti hanno riportato esperienze e considerazioni.
Raffaele Barone, psichiatra e coautore del libro
“Psico - terapia di comunità. Clinica della
partecipazione e politiche di salute mentale” ha
ribadito l'importanza nell'affrontare problemi di
salute mentale, in sinergia con l'intera comunità
dove per comunità si intende l'individuo, i suoi
familiari e il tessuto sociale in coordinamento
pluri-istituzionale con le agenzie sociali del
territorio. La sua conclusione “Non c'è salute senza
salute mentale” è stata emblematica. Sulla stessa
lunghezza d'onda, lo psichiatra romano Marco
D'Alema, che si è auspicato interventi con pool di
squadra composti da pediatri, medici di base e
operatori di salute mentale. Individuare in maniera
precoce problematiche da curare con progetti
condivisi cui devono contribuire paziente,
cittadini, medici e strutture sanitarie
adeguatamente preparati, è fondamentale. «Un piano
locale per la salute mentale cui devono contribuire
tutti in modo attivo e decisionale facendo da volano
alla ricerca di risoluzioni ottimali. Aprire i
dipartimenti alle competenze dei cittadini,
favorendo la vicinanza di affetti delle famiglie cui
poi i servizi devono aprirsi. E' il sistema evidence
based, che parte dall'individuo e dalla famiglia per
ricostruire quello che manca». L'intervento dello
psichiatra Fedele Maurano, direttore dell'Asm
Napoli-1, ha rapportato su interventi nelle realtà
napoletane di reintegro in famiglia di pazienti.
Pazienti cui non può bastare solo il servizio 24 su
24 di assistenza burocratica che depaupera risorse
risultando poco vicino alle esigenze effettive della
salute mentale. Angelo Bianchi, docente di Filosofia
e presidente Associazione Diritti di Cittadinanza,
ha ribadito l'importanza delle comunità
nell'ascoltare, riconoscere, rapportare e
contribuire a riportare in carreggiata chi sbanda.
“Non bastano solo gli addetti ai lavori. Serve un
tessuto sociale, umano, politico che si apra al
territorio». Antonio Centonze |