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ANTONIO CENTONZE 
Il Quotidiano della Basilicata
21 Giugno 2011
Miglionico. Dalle strade dei borghi alle famiglie, la storia di una comunità
Tutti in gioco, come una volta
(
Tarì tarè. Noi come i nonni)
MIGLIONICO. Tarì tarè! Un grido a rappresentare l’Ok, quando giocando a “nascondino” fra le viuzze animatissime del borgo, che veniva lanciato dai bambini di Miglionico, quelli di un tempo oramai trascorso, verso chi faceva la conta. Un segnale inequivocabile. Dopo quel “tarì tarè” il bambino che faceva la conta, aveva il via libera per lanciarsi nella ricerca di tutti gli altri, ed erano tanti, ben nascosti in anfratti e casupole. Uno dei pochi giochi del passato, “ciuccj’ a’asconn” o tradotto in italiano il classico “nascondino” che ha retto pur se ridimensionato fino ai giorni nostri, sempre amato dai bimbi. Un progetto della classe II A della scuola primaria “Don Donato Gallucci” ha portato in auge fra le vie del borgo, filastrocche, giochi e passatempi di una Miglionico del passato. “Un tuffo nelle tradizioni per far conoscere ai nostri piccoli, immagini e memorie dei tempi trascorsi e di come i loro nonni e genitori trascorrevano i loro momenti di svago. Questo per far loro conoscere ed imparare ad amare e rispettare le proprie radici – precisa l’insegnate Rosa Uricchio che ha seguito i ragazzi nella stesura di un libro dal titolo significativo “Tarì tarè ! Noi come i nonni”. E grazie alla disponibilità di Dalia Gravela, insieme al libro è stato realizzato anche un DVD. Un progetto svolto nel corso dell’anno scolastico e che ha portato i piccoli a contatto continuo con i loro nonni facendoli crescere didatticamente oltre che consentire loro di raccogliere, imparare e documentare i passatempi del passato “Abbiamo visto una luce speciale negli occhi dei nonni quando raccontavano dei loro giochi e abbiamo pensato di giocare come loro per rivivere un po’ di semplicità e gioia dei bambini di una volta” è il pensiero semplice e puro di due bimbi entusiasti dell’esperienza vissuta. Le filastrocche di una volta, da “Vill V’llut” a “Cim’ e C’cuer” passando per “Catarin vasci vascia” e “Lun e Lun” sono state tutte trascritte rigorosamente in dialetto miglionichese e riportate nel libro oltre ad essere recitate dai 24 “storici miglionichesi” nel dvd. Un documento storico tra l’altro messo a disposizione di tutti sul sito web www.Miglionicoweb.it. Una ricerca che ha avuto il suo epilogo qualche giorno fa quando i ragazzi della classe II A, Sara Bevilacqua, Martina Centonze, Vito Corleto, Sergio Dambrosio Clementelli, Gerardo Delcastello, Anna Maria Dimucci, Noemi Ditrinco, Gabriele Festa, Federico Grasso, Manuela Lascaro, Raffaella Loglisci, Marco Lucciardi, Maria Luongo, Francesco Pio Marinaro, Gabriele Masi, Luisiana Matera, Vincenzo Monaco, Ermes Perrino, Anna Maria Piaggione, Maddalena Piccinni, Mattia Pizzolla, Graziana Porpora, Angelo Radogna e Andrea Signorella, si sono esibiti nella corte del Castello del Malconsiglio nei “giochi del passato”. Commozione negli occhi di nonni e genitori nel rivivere i loro giochi e nel ricordare la loro fanciullezza. Il gioco del “cerchio” realizzato con un cerchio rotto di bicicletta manovrato con la “martllin”, un’asta per mantenere l’equilibrio, “Tramont la lun” e “Cavadd o Sciummend” quelli più emozionanti ed impegnativi per i maschietti di oggi e soprattutto di allora. “Cing e nell” ossia il gioco delle cinque pietre, quello della corda (ndr “Lu’ sciuoc’ d’ la zoc’” ) e della “Pup d’ pezz” (ndr Pupa di pezza costruita con stracci) quelli che hanno acceso i ricordi nelle nonne. Antonio Centonze.

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