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ANTONIO CENTONZE
Il Quotidiano
della Basilicata
01 Aprile 2011 |
Miglionico. Il sindaco Buono replica con i dati alle
accuse di immobilismo
«Tanti progetti per il centro storico» |
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MIGLIONICO
- Alle considerazioni e lamentele lanciate a mezzo
stampa da un cittadino miglionichese circa lo stato
di abbandono di alcuni elementi architettonici di
pregio nel centro storico, la replica del sindaco
non si è fatta attendere. «L'iter amministrativo
-precisa il primo cittadino,Angelo Buono- non si è
affatto arenato, come sostiene il signor Dambrosio,
che vivendo distante da emigrante, magari suppone di
veder risolto ogni problema con il solo schiocco
delle dita. Pensare, progettare e metter in pratica
richiede tempi burocratici per una corretta
applicazione di regole con trasparenza e non certo
per lassismo. I diversi lavori che riqualificheranno
Miglionico e che partiranno a breve, ne sono la
prova. La pavimentazione del corso principale e,
subito dopo, la pavimentazione di piazza Castello
con associati i lavori per recuperare la ex scuola
media in Centro culturale; la realizzazione del
refettorio all'istituto comprensivo con fondi Pois e
la sistemazione delle strade di campagna con lavori
per 100.000 euro, non si realizzano in un batter di
ciglia. L'impegno dell'amministrazione c'è, anche
nello sport, coni 50.000euro per il rifacimento del
campo da calcetto e 60.000 euro per un impianto
fotovoltaico sugli spogliatoi e per la realizzazione
dell'impianto di illuminazione del locale campo da
tennis con ristrutturazione degli spogliatoi
attigui, realizzati da 30 anni e mai utilizzati». Ed
è sempre Buono che aggiunge: «A giorni inizieranno i
lavori per la realizzazione dell'impianto
fotovoltaico comunale, per 560.000 euro ed entro
giugno partiranno i cantieri relativi
all'allestimento storico previsto per sala del
Malconsiglio, utilizzando fondi Piot. Questo è
lassismo?». In merito alle case popolari sgomberate
di via Estramurale Castello ha precisato: «Quelle
case pericolanti, purtroppo, il Comune non può
abbatterle di propria iniziativa e a proprie spese,
in quanto sono in parte proprietà riscattata dall'Ater
di privati cittadini e in parte di proprietà dello
stesso Ater, che si è rifiutato di consolidarle in
quante erette su terreno dallo stesso ritenuto
interessato a dissesto. Può il Comune chiedere a chi
ha già perso la casa perché sgomberato, di pagarsi
anche le spese per demolirla? ». E il sindaco
aggiunge: «Abbiamo avuto rassicurazioni dalla
Regione, che speriamo possano diventare concrete a
breve, per risolvere questo problema che si trascina
da anni. Il suolo per una nuova edificazione
popolare l'Ater l'ha preteso e avuto in concessione
dalla precedente amministrazione dopo la concessione
di un finanziamento ad hoc della Regione,
intervenuta per far fronte alla situazione degli
inquilini affittuari di quel fabbricato sgombrato
con ordinanza sindacale. Non è dipeso certo da noi
come da noi non dipende il contenzioso legale che
persiste fra la ditta esecutrice dei lavori di
metanizzazione e i proprietari di stabili su via
Marconi». Antonio Centonze |
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